Zaha Hadid, Museo Maxxi, Roma 2010,

La Casa del Fascio come Museo: evoluzione della categoria museale

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Michele Bollini
2012/2017
Published in
3 min readApr 8, 2017

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Il primo aspetto è legato alla mutazione di significato che il termine “Museo” ha avuto negli ultimi decenni e soprattutto nella più recente contemporaneità, cioè quello di uno spazio capace di attrarre un pubblico eterogeneo, attivo, con pluralità di offerta nel calendario delle esposizioni, in grado di mutare rapidamente, uno spazio flessibile, contemporaneo e camaleontico. Un luogo dove sentirsi immersi nell’Arte e nella Cultura certamente ma anche circondati da una serie di attività complementari e indispensabili alla vita e al sostentamento economico del Museo stesso. Laboratori, sale conferenze, sale video-proiezioni, servizi necessari come bar, ristoranti, book shop, oltre a spazi tecnici, impiantistici, magazzini funzionali alla“macchina” museale.

I musei contemporanei in Italia e nel Mondo sono strutturati in questo modo. Non vivono unicamente delle collezioni permanenti ma puntano su un corposo calendario di eventi capace di contaminare più discipline artistiche possibili e fidelizzare il visitatore.

Per fare un esempio concreto, se oggi andassimo in visita alla Triennale di Milano, con ingresso al costo di dieci Euro, vedremmo:

  • una mostra di un grande Architetto e Designer,
  • una mostra di un grande hair stylist di alta moda,
  • una mostra tematica incentrata sul Design di oggetti,
  • una mostra di arte contemporanea di artisti Francesi,
  • una di pittura del primo novecento,
  • una serie di opere e dipinti di Gillo Dorfles, sculture, disegni, fotografie del Comasco Somaini e un calendario fitto di eventi e performance.

L’offerta abbraccia dunque un campo molto vasto, per gusto e genere, in grado di attrarre, richiamare e soddisfare un pubblico differente, eterogeneo appunto, aperto e attento a nuove forme di socialità e di incontro.

Non solo, sono utilizzati come veri e propri «motori» di riqualificazione urbana, quando vengono realizzati, per esempio, in aree semi-periferiche sono in grado di creare attrattività e rigenerare interi quartieri in depressione.

Fondazione Prada a Milano

Cito il caso di Milano e di Fondazione Prada, un «seme» piantato in Largo Isarco 2 che ha innescato un processo importante di rinnovamento e di riqualificazione urbana dell’intero quartiere.

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