La città che invecchia e la città che ringiovanisce
13 febbraio 2017
Il quotidiano La Provincia ha dedicato due pagine dell’edizione di oggi all’età della popolazione comasca (trovate il link agli articoli in calce a questa pagina). L’articolista ha utilizzato i dati statistici contenuti nel Documento Unico di Programmazione (DUP) al 31.12.2015. Ferme alcune linee di tendenza sull’età dei comaschi, vale la pena fare qualche riflessione sui più recenti dati al 31.12.2016, trasmessi all’ISTAT per le verifiche.
C’è una componente interessante all’interno dei dati relativi al 2016. Ed è quello della popolazione di Como Centro, considerata una sorta di cartina al tornasole per misurare l’attrattività della città. Il dato ci dice che dal 2012 ad oggi il saldo è positivo (2012=6184 / 2013=6476 / 2014=6436 / 2015=6450 / 2016=6471). Se si pensa ai cantieri in corso, per il futuro l’incremento si può prevedere molto deciso.
Ragionevolmente iniziamo a vedere oggi i primi frutti dell’azione combinata da un lato delle politiche fiscali del governo sulla defiscalizzazione degli interventi di recupero dell’esistente, dall’altro della scelta effettuata con il Piano di Governo del Territorio del 2012 di escludere qualsiasi nuova edificazione su aree libere a Como, costringendo così il mercato a rivolgersi all’esistente. Un mercato che, non va dimenticato, è un mercato reduce da una forte crisi. Ed è interessante leggere nel dato l’interesse per il recupero di edifici con valori immobiliari significativi.
Il rinnovato interesse per il centro storico ha permesso di abbassarne l’età media in modo significativo, così come va sottolineato che in linea generale è Como ad mostrare per la prima volta un decremento dell’indice di anzianità, contro un dato nazionale in salita costante.
L’età media degli italiani residenti a Como è 48,24, quella degli stranieri residenti 33,29 e quella italiana 44,2. Una popolazione, quella comasca, certamente non giovanissima ma in linea con i dati degli altri capoluoghi lombardi. Certo non siamo a Amsterdam, dove l’età media è 38,9, ma possiamo dire che livelli elevati di età sono (anche) dovuti al fatto che le città capoluogo come Como offrono ottimi servizi a questa fascia della popolazione, che i più piccoli paesi di cintura faticano a offrire? Credo proprio di sì. Diverse sono le persone che allontanatesi da Como all’epoca del matrimonio, oggi, usciti i figli di casa da tempo, rientrano perchè trovano più comodo e più piacevole vivere qui, ristrutturando proprietà di famiglia o acquistando.
Quanto incidono sull’età media gli stranieri residenti? Tanto ma non tantissimo. Anche la composizione per età della popolazione straniera infatti cambia. La comparazione tra i dati del 2012 e quelli del 2017 dice chiaramente che la popolazione straniera, pur con un’età media ben più bassa della nostra (48,24 nel 2016) tende a strutturarsi verso un’età media più alta rispetto a quella di cinque anni fa (31,73 nel 2012, 33,29 nel 2016). Segno di un progressivo allineamento agli standard locali, anche in termini di natalità e di una sempre maggiore integrazione.
Per concludere: cinque anni sono pochi per invertire le curve statistiche. Con il PGT del 2013 e la variante del 2016 crediamo di aver posto le basi per una maggiore attrattività della città attraverso politiche urbanistiche che se da un lato non prevedono nuovo consumo di suolo dall’altro favoriscono il recupero dell’esistente anche attraverso la leva dell’edilizia convenzionata.
La prossima amministrazione dovrà tenere bene a mente che politiche virtuose di pianificazione impiegano anni per invertire le curve di tendenza, ma possono essere vanificate in pochissimo tempo.