Dopo l’archivio del San Martino, anche i quadri del S. Anna?
4 luglio 2019
Quando, nel 2013, adottammo il Piano di Governo del Territorio del Comune di Como, trasformammo tutte le aree classificate come edificabili dal precedente Piano Regolatore Generale (CP5) come sistema del verde (SV8).
Fu il meccanismo attraverso il quale cancellamo qualsiasi previsione di edificabilità singola sul territorio del Comune di Como.
Vennero mantenute, se pur revisionate, le previsioni relative agli strumenti attuativi relativi agli Ambiti derivanti dalla pianificazione attuativa previgente e confermata (CP4.2).
Vennero introdotti due soli ambiti da assoggettarsi a pianificazione attuativa di nuovo impianto (CP4.1), entrambi di proprietà dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna.
Il primo in via Bignanico, in secondo in via Bernardino.
Confesso, l’arch. Cosenza e gli uffici lo sanno bene, che ero molto ma molto perplesso sul mantenimento del piano attuativo di via Bignanico.
L’ambito, come è intuibile, è collocato in uno scenario di grande pregio paesaggistico e dalle importanti valenze pubblicistiche non fosse che per la contiguità al Kilometro della conoscenza.
L’azienda evidenziò a più riprese, come era altrettanto intuibile, che si trattava di un importante asset di valorizzazione patrimoniale nell’ottica della copertura dei costi di realizzazione del nuovo ospedale a San Fermo della Battaglia.
A malincuore la previsione venne inserita, sia pure con una importante rivisitazione dell’area di concentrazione volumetrica e delle cessioni alla mano pubblica della parte di maggior prestigio paesaggistico.
Questa la scheda del Documento di Piano.
Oggi leggo che, confermando le indiscrezioni di quale tempo fa, ATS ha chiesto alla Soprintendenza di trasferire a Varese nove quadri donati dai comaschi al S. Anna tra il 1400 e 2000, come denunciato dal consigliere regionale Angelo Orsenigo.
Tra questi La famiglia del pittore, di Carlo Francesco Nuvolone, nell’immagine di apertura.
Siamo riusciti a perdere gli archivi del San Martino, cambierà poco se perderemo anche i quadri.
A questo punto però mi pento.
P.S.
Notizia dell’ultima ora, pare che i quadri rimarranno a Como, in Pinacoteca. E’ ovviamente una buona notizia, anche se sono certo che senza l’intervento del consigliere Orsenigo non sarebbe andata così.