Qualcosa non torna

Franco Bifo Berardi
2Grip
4 min readFeb 2, 2022

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di Leonardo Montecchi

Foto di Loredana Boscolo

Sono ancora in uno stato d’animo inquieto che proviene da un sogno, ero in una casa che poi si rivela essere un ospedale o meglio un ambulatorio con letti, compare mio babbo (deceduto da diversi anni) è giovane con i capelli ed i baffi neri, mi pratica tre iniezioni, vedo le fiale aperte, soprattutto la terza, e mi dico fa me e me “ ma non saranno troppe tre fiale?” E penso ai vaccini.

Poi, sempre in sogno, mi alzo, cammino e vedo il piede destro nero, poi noto che lascio sul pavimento tracce di sangue, mi guardo la mano, le dita sono gonfie il medio è coperto di sangue e penso che i vasi non hanno tenuto e si sono rotti.
Da sveglio penso che mio padre è sempre stato ligio a ciò che il medico disponeva, non l’ha mai messo in discussione.
Mio figlio, tuttavia, ha molti dubbi sui vaccini ed è preoccupato per me, teme che possa avere conseguenze negative qualora mi venisse iniettata la terza dose.
Io, che a differenza degli altri due, ho studiato e praticato la medicina, come psichiatra e psicoterapeuta e non come immunologo e virologo, non sono così certo come gli altri due Montecchi, dubito e mi verrebbe da dire ergo sum, proprio perché dubito ed anche questa mia collocazione fra il padre ed il figlio mi ha fatto venire in mente l’aforisma 241 di Umano troppo umano di Nietzsche che ad un certo punto dice:

“Una cultura superiore deve quindi dare all’uomo un doppio cervello, per così dire due camere cerebrali, una per sentire la scienza, l’altra per sentire la non scienza; adiacenti, senza interferenze reciproche, separabili, chiudibili; è un’esigenza di salute”

La scienza e la non scienza si uniscono nella decisione e la decisione è una diagnosi della situazione che sceglie una azione e non un’altra.
E’ qualcosa che attiene al pronome personale io e implica la libertà di scelta per l’assunzione del rischio, il libero arbitrio.

Nel caso del vaccino l’io deve sentire la scienza ( quella di cui parla Nietzsche è la scienza positivista, razionalista e determinista, certa) e la non scienza (intuizionistica, immaginativa, indeterminata ,incerta) per scegliere se vaccinarsi o no.
Nel mio caso sia per l’età che le concomitanti patologie il rischio di contrarre l’infezione da covid 19 si accompagna con una alta probabilità di eventi avversi come essere ricoverato,di finire in rianimazione e di morire.Invece la probabilità di complicazioni con il vaccino è molto più bassa.

Da vari studi emerge che diminuendo l’età diminuisce, nel caso si contragga l’infezione, la probabilità di eventi avversi fino ad una fascia di età in cui la probabilità degli eventi avversi da vaccino supera quello da infezione da Covid 19.
Dunque io mi sono vaccinato anche con la terza dose, ma capisco chi non è nelle mie condizioni e sceglie di non vaccinarsi per vari motivi compresa la paura di incappare in eventi avversi poco probabili ma possibili.

Ma i cittadini che si avvalgono della libertà della scelta di non vaccinarsi e che dissentono dalla indicazione universale di vaccinarsi vengono additati al pubblico disprezzo, insultati, discriminati, diventano reietti, ma anche provvidenziali capri espiatori su cui depositare la rabbia e il malessere generato dalla pandemia/sindemia.

Il messaggio dello stato si presenta con caratteristiche paradossali: “devi liberamente decidere di fare quello che ti diciamo”e perverse “ se decidi di non vaccinarti avrai gravi conseguenze” A questo punto, mi chiedo, ma se vaccinarsi o non vaccinarsi è una libera scelta, chi tutela la scelta di minoranza?

Io penso che qualcosa non torni, mi si dirà che appartengo alla scuola del sospetto. Infatti è così e per questo cerco di pensare in gruppo, confrontarmi, e non dare nulla per scontato.
Per esempio mi sembra che sia arrivato il tempo di cambiare la strategia della guerra al virus .
Tutte le metafore utilizzate vanno in direzione bellica: amico/ nemico, e il vaccino è “l’arma di fine di mondo”, chi non ci crede è un disertore che diventa la quinta colonna del nemico. Ci vuole poco per sentirsi un personaggio di Burroughs in Sterminatore!
Ora è innegabile che il vaccino si sia presentato sul mercato globale come una merce che rispondeva ad una domanda molto sostenuta. Bisognerebbe studiare meglio il complesso medico/industriale/finanziario/informativo ma certamente l’assemblaggio di queste diverse parti compresa, ovviamente, la parte di ricerca con i collegamenti espliciti o impliciti con le università genera una moderna macchina influenzante estremamente potente.

Lo scopo di questa macchina è naturalmente l’estrazione del massimo profitto, può esistere il caso in cui la salute pubblica coincida con il massimo profitto ma, chi appartiene alla scuola del sospetto ammette che può esserci anche il caso in cui la salute pubblica diverga dal massimo profitto del complesso medico/industriale/finanziario. In questo caso la potenza informativa/comunicativa della macchina tenderebbe a fare coincidere la salute ed il profitto minimizzando, squalificando e ridicolizzando chi dissente.
E’questa l’infodemia che accompagna la pandemia e ne nasconde gli aspetti sociali, economici, ecologici che la caratterizzano come sindemia. Il vaccino in ogni caso riguarda la pandemia e non la sindemia.

Per questo dobbiamo cambiare strategia e passare dalla guerra al virus alla riduzione del danno proteggendo con i vaccini le popolazioni più fragili non solo nei paesi ricchi ma in tutto il pianeta, per questo è indispensabile che i vaccini siano disponibili a tutti e non protetti da brevetti esclusivi. Il fatto che si parli di vaccino riferendosi al marchio della società che lo produce:( Pfizer, Moderna,Jonson & Jonson ,AstraZeneca ecc…) è indicativo del suo presentarsi come merce sul mercato.
Invece il vaccino Salk o Sabin vengono identificati con i nomi dei ricercatori che li hanno sviluppati e Sabin, per chiarire il concetto,non brevettò il vaccino, ne fece un bene pubblico disponibile per “tutti i bambini del mondo” come disse lui.

Così qualcosa torna e se non torna è necessario farlo tornare

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Franco Bifo Berardi
2Grip
Writer for

born in 1949, based in Bologna, phd in philosophy, writer