Foto “The Secret” di CEBImagery. (CC BY-NC 2.0)

2night Stories

Giorgio Govi
2night
Published in
2 min readJun 4, 2019

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Ah, ma allora sei uno dei fondatori di 2night? E com’ è la vostra storia? Come è nata l’idea?”

“Beh…eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare …”

Sono sempre piuttosto restio a parlare di episodi che mi riguardano. Preferisco ficcare il naso nelle storie altrui piuttosto che raccontare le mie. Se devo proprio affrontare momenti “pubblici” della mia vita (e il come è nato 2night è sicuramente in questa categoria) preferisco farlo attraverso le lenti della realtà aumentata. Tipo “ma come ti sei storto il dito medio?” “ho fatto a botte in treno” sembra una risposta migliore di “mi è rimasto incastrato nella porta della macchina”.

Dunque gli amici al bar non erano quattro ma erano cinque o forse addirittura sette o otto, ma quattro suona meglio. Non volevamo cambiare il mondo ma ci bastava cambiare l’uscita serale in Italia.

Listing, listing e ancora listing. La parola d’ordine nel 2001 era creare schede-descrizioni di locali, di eventi… micro contenuti, segnalazioni da dare in pasto all’onnivoro internauta di inizio millennio. Pionieri della navigazione a 56k i cittadini virtuali si affezionavano a un tot di siti e i preferiti venivano veramente usati; il contenuto 2.0 e i social network non erano all’orizzonte.

I Social hanno cambiato questa prospettiva e Google stesso si è messo a costruire da solo le schede dei locali. Le descrizioni gliele facciamo direttamente noi utenti: non è necessario scrivere, basta usare Maps per andare da un posto all’altro.

Ma le Storie… quelle rimangono. Anzi sono proprio le Storie che i Big G non possono costruire “in automatico” e sono proprio le Storie che nutrono un Facebook o che danno un senso all’esistenza di un Instagram.

Il nuovo 2night non è più “puntoit” ma è “puntostories”. Qui dentro c’è ancora la Storia di quei quattro amici al bar e insieme a quella se ne trovano tante altre che raccontano la vita notturna delle città italiane nel dettaglio. Le schede le abbiamo lasciate a Google Maps, noi ci siamo presi le esperienze che non trovi con una query fatta da parole chiave intercettate da Tripadvisor. Pensiamo sia più divertente ed utile avere un percorso tra i pochi locali che il mezcal se lo fanno recapitare dal Messico piuttosto che un listing delle 250 birrerie più votate dagli utenti per la provincia.

Capita poi che le Storie migliori siano quelle che fanno più effetto, in quel caso la realtà non è aumentata, si è semplicemente preso il coraggio di non filtrarla.

Con 2night Stories non ci interessa essere prudenti e riteniamo che un paio di cazzotti si possano raccontare… basta lasciare all’immaginazione chi li ha presi.

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