Neve

Ha i capelli neri.

Tony Balbi
3 Minutes Short Stories

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Giù da me non nevicava mai. Quando capitava però, i miei mi portavano in montagna, sulla neve. Era un evento raro, un dono.

Ero eccitatissimo ogni volta e quando mio padre mi diceva “domani, se tiene, andiamo sulla neve”, io non riuscivo a chiudere occhio per tutta la notte. Al mattino ero esausto dalla nottata in bianco ma pieno di energie. E’ un controsenso lo so, ma cosa ne potevo sapere io dei controsensi, ero solo un bambino.

Appena papà fermava la macchina io schizzavo fuori come un razzo, mi catapultavo letteralmente su quella distesa bianca senza preoccuparmi di sbattere su un sasso sommerso. Della neve, di quella neve io mi fidavo. Rotolavo, nuotavo e mi immergevo totalmente in quella distesa bianca. La mangiavo, la prendevo tra le mani e la guardavo estasiato. Che spettacolo magnifico. Morbida, fresca, delicata e potente insieme. Un regalo caduto dal cielo; bellissimo, immacolato, puro.

Poi iniziavo una guerra di palle di neve con mio padre, mia madre e mia sorella, una battaglia di risate, di urla e di affanno per le corse e quando mi colpivano, facevo finta di morire. Stramazzavo al suolo con un balzo degno del miglior attore teatrale e restavo così, immobile nella neve con le braccia aperte. In quei momenti mi fermavo, respiravo, guardavo il cielo ed ero felice.

La neve mi rendeva felice da bambino. Poi quando si avvicinava il momento del rientro, io facevo sempre una cosa; scavavo. Scavavo a piene mani nella neve fino al suolo per trovare un fiore. I fiori che si trovano sotto la neve non sono bellissimi, sono piccoli e ancora socchiusi nel loro baccello ma l’idea che quel fiore fosse sepolto, custodito, ancora inesplorato lo rendeva il fiore più bello del mondo. La neve lo aveva protetto e io lo avevo tratto in salvo, lasciandolo li, libero. Quando ero bambino amavo la neve.

Quando mi sveglio in questa domenica mattina sono esausto dalla nottata in bianco ma pieno di energie. E’ ottobre e la neve ancora é molto lontana ma io ho rotolato, mi sono immerso in una distesa bianca, morbida, magnifica. L’ho mangiata. Ho giocato alla guerra con le palle di neve; ho finto di stramazzare al suolo, colpito in pieno petto, per respirare quel momento di felicità e alla fine ho anche scavato per trovare un fiore.

Sono stato sulla neve stanotte. Ho scoperto che ha i capelli neri.

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Tony Balbi
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Sono un creativo pubblicitario. Qui scrivo a ruota libera. Dopo “Free Willy”, “Free Wheel”.