Alice Laroni, giovane ricercatrice

AISM onlus
3 min readOct 30, 2015

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“La ricerca è la mia grande passione: il nostro organismo è per tanti versi ancora un mistero e comprenderne il funzionamento, e cosa accade quando ci si ammala, è una sfida”.

Alice Laroni è una ricercatrice che ha appena presentato a ECTRIMS — il più importante congresso internazionale sulla ricerca ed il trattamento della sclerosi multipla — un progetto di ricerca finanziato da AISM e dalla sua Fondazione. Ci racconta come e perché ha iniziato a fare ricerca sulla sclerosi multipla.

Fin dagli anni dell’università mi sono appassionata allo studio dei meccanismi, ancora in gran parte sconosciuti, che governano il nostro organismo, e il cui malfunzionamento può portare allo scatenarsi delle malattie come la sclerosi multipla. Mi sono specializzata in neurologia e, allo studio teorico, si è affiancato l’incontro quotidiano con donne, uomini e giovani con sclerosi multipla. La loro forza è ciò che da motivazione al mio lavoro che spero possa costituire un piccolo “tassello” verso la comprensione di questa malattia. Come neurologa, condivido le emozioni dei miei pazienti: la soddisfazione, quando la terapia giusta aiuta a stare meglio e vivere la propria vita familiare, scolastica e professionale; la rabbia, quando le cose non vanno come vorremmo; la speranza, verso le nuove terapie.

Il lavoro di ricercatrice di laboratorio richiede molta pazienza: spesso si portano avanti per settimane esperimenti senza successo. Quando ottengo un risultato, però, la soddisfazione e l’emozione che provo mi ripagano di tutta la fatica.

La ricerca è la mia grande passione: il nostro organismo è per tanti versi ancora un mistero e comprenderne il funzionamento, e cosa accade quando ci si ammala, è una sfida.

Devo molto ai miei mentori: i prof. Antonio Uccelli e Gianluigi Mancardi con cui lavoro all’università di Genova, e precedentemente il prof. Howard Weiner e la prof. Roopali Gandhi a Boston, ed il prof Paolo Gallo a Padova

Nella mia ricerca presentata a ECTRIMS ho studiato il funzionamento del sistema immunitario, ed in particolare di un tipo di globuli bianchi che sono chiamati cellule “natural killer” (NK). La loro fama è dovuta al fatto che sono in grado di uccidere le cellule malate del nostro organismo, ad esempio quelle tumorali o infettate da virus. In laboratorio abbiamo osservato che queste cellule nelle persone sane sono capaci anche di uccidere altre cellule del sistema immunitario, i linfociti T: una specie di “antincendio naturale” che pensiamo sia utile a proteggere l’organismo da un eccesso di infiammazione. Questo meccanismo di antincendio è però alterato nella sclerosi multipla dove i linfociti T attivati riescono a “resistere” alle cellule NK, disarmandole.

I risultati suggeriscono che un’alterazione della funzione regolatoria delle cellule “natural killer” possa contribuire alla risposta autoimmune “sregolata” che caratterizza la sclerosi multipla. Sulla base della nostra ricerca si potrebbero sviluppare delle terapie nell’ipotesi che ripristinare la funzione delle cellule NK nella sclerosi multipla diminuisca l’infiammazione del sistema nervoso centrale.

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Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Diritti, persone, ricerca, per un mondo libero dalla sclerosi multipla.