FFP: Forza e Fiducia nel Potenziamento — Il calciomercato della Roma

AS Roma Data
5 min readJul 24, 2023

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**Le Sfide del Mercato: Le Limitazioni che Costringono la Roma a Prendere Decisioni Difficili**

Il calciomercato è un periodo cruciale per qualsiasi club di calcio, ma per la Roma, costretta attualmente sotto la spada di Damocle del FFP (Financial Fair Play) settlement agreement è molto complicato operare cercando di bilanciare le ambizioni sportive con i limiti finanziari imposti dalle autorità calcistiche.

Per rispettare le regole del FFP, la Roma deve assicurarsi di avere un saldo positivo nella “LIST A balance.” Ciò significa che il costo complessivo dei giocatori inseriti nella lista A UEFA di Settembre non deve superare quello della lista A Uefa di Febbraio, attualmente stimato in 133 M€. In caso contrario la Roma potrebbe essere soggetta a sanzioni e restrizioni finanziarie ulteriori, come ad esempio multe, fino addirittura all’esclusione dalle prossime competizioni UEFA.

Tiago Pinto si trova quindi di fronte a un’enigma finanziario che richiede soluzioni rapide e ponderate. Una tabella, che mette a confronto il costo della lista UEFA presentata a febbraio con varie ipotesi di possibile lista UEFA da presentare a settembre, evidenzia il quadro complesso che la dirigenza sta affrontando.

La tabella mostra il costo annuo di ciascun giocatore per le stagioni 2022/2023 e 2023/2024, indicando anche quali giocatori sono stati inclusi nella lista UEFA a febbraio e quali potrebbero essere inseriti in quella di Settembre.

Considerando le partenze di Camara, Wijnaldum e Zaniolo, le scadenze ed i successivi rinnovi di El Shaarawy e Smalling, gli arrivi di Aouar, Ndicka e Kristensen, la conferma di Llorente e l’ingresso in lista di Solbakken (escluso a Febbraio proprio per motivi legati al FFP) il costo complessivo della Lista A risulta diminuito di circa 7 M€ rispetto a Febbraio. Allo stesso tempo il numero di giocatori potenzialmente inseribili in lista è salito a 21 e, considerando che un altro degli innumerevoli paletti del settlement agreement limita il numero di giocatori in lista a 23 (mantenendo il saldo in lista positivo), rimane la possibilità di tesserare solo altri due giocatori, a meno di cessioni o ulteriori esclusioni.

Tra i giocatori che richiedono attenzione particolare ci sono Abraham, Karsdorp e Kumbulla.

La situazione di Abraham è particolarmente limitante. Il centravanti inglese era originariamente sulla lista dei partenti e la sua cessione, non solo avrebbe garantito un risparmio di 14 milioni di euro annui, ma anche una cospicua plusvalenza e liquidità da reinvestire. Purtroppo, il grave infortunio subito a pochi minuti dalla fine del campionato ha cambiato i piani creando un duplice problema. Da una parte la Roma si trova nella difficile posizione di dover cercare un centravanti titolare senza aver incassato i soldi della sua cessione e dall’altra deve anche ragionare attentamente sulla sua inclusione o meno in lista A.

La situazione di Kumbulla è simile, avendo anche lui subito un grave infortunio al crociato. L’esclusione del difensore albanese libererebbe circa 7 milioni in lista UEFA, tuttavia l’infortunio ha bloccato anche la possibilità di cederlo e ottenere entrate finanziarie per il club.

Per Karsdorp, il discorso è leggermente diverso. Il giocatore olandese ha un costo annuo di circa 5 M€ ed è stato messo in lista partenze, ma finora non sono arrivate offerte concrete per la sua cessione. Ciò mette la Roma in una situazione delicata, poiché il club avrebbe sperato di incassare fondi dalla cessione di Karsdorp per bilanciare il costo di altri acquisti.

Considerando tutti e tre i giocatori esclusi, il risparmio rispetto a Febbraio salirebbe a circa 43 milioni, mentre il numero di giocatori inclusi passerebbe da 20 a 18.

È questo dunque lo spazio di manovra per Tiago Pinto: circa 40 milioni di costo annuo da investire verosimilmente su un centravanti ed un centrocampista. A scanso di equivoci è fondamentale sottolineare che ciò non significa che la Roma possa spendere 40 M€ per il solo cartellino di questi giocatori, bensì che la somma di ammortamento annuo più stipendio lordo dei nuovi arrivati non superi quella cifra.

Per fare un esempio concreto ed attuale, cerchiamo di capire l’eventuale costo annuo di Morata. Supponendo un costo d’aquisto di 20M€, con uno stipendio di 4.5 M€ netti (8.3 lordi) ed un contratto di 4 anni, il giocatore spagnolo avrebbe un peso di 13.3 M€ in lista UEFA, lasciando circa 27 M€ per l’acquisto di un altro giocatore.

Anche se lo spazio di manovra sembra essere ampio, bisogna considerare che il club ha un ulteriore importante obiettivo imposto dal settlement agreement. Il deficit aggregato alla fine della stagione 2025/26 deve essere inferiore ai 60 M€, ragion per cui Tiago Pinto ha impiegato l’intera prima parte di mercato per ottenere plusvalenze con giocatori fuori progetto o non ritenuti pronti per la prima squadra.

Questo significa che non è possibile appesantire eccessivamente il bilancio del club con costi troppo alti per l’arrivo di nuovi giocatori, poiché ciò potrebbe compromettere gli sforzi per raggiungere il bilancio richiesto e potrebbe portare a nuove sanzioni e restrizioni finanziarie.

È per questo motivo La Roma sta affrontando il calciomercato con cautela, puntando su opzioni come arrivi a parametro zero, prestiti con o senza diritto di riscatto e trattative oculate per mantenere il bilancio del club sotto controllo e garantire uno sviluppo sostenibile in conformità alle normative UEFA.

Inoltre, la Roma dovrà anche valutare la gestione del suo parco giocatori attuale e prendere decisioni oculate riguardo alle cessioni e agli ingaggi dei giocatori in modo da garantire uno sviluppo sostenibile e in linea con le normative del FFP.

In questo ambito si può capire come un’eventuale cessione di Ibañez, dato il basso costo annuo (4.5 M€) andrebbe inquadrata in termini di risanamento del bilancio piuttosto che per liberare spazio in Lista UEFA. Situazione simile per un’eventuale cessione di Zalewski, che garantirebbe una plusvalenza netta vista la provenienza del giocatore dal settore giovanile senza però comportare alcun vantaggio in termini di Lista Uefa, dato che il nativo di Tivoli fa parte della lista B per i giocatori under 21 formati nel vivaio.

È solo trovando soluzioni innovative e sostenibili per rafforzare la squadra, e perseguendo una gestione finanziaria responsabile che Tiago Pinto riuscirà a superarere i paletti del Financial Fair Play trasformando quell’acronimo così brutto nel nuovo FFP, Forza e Fiducia nel Potenziamento per far felici gli splendidi e sempre insuperabili tifosi della Roma.

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