Linee guida acquisizione e riuso per le PA

La (s)volta dell’Open source

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a cura del Centro di Competenza Riuso e Open Source di AgID

Dalle indicazioni e novità contenute nelle linee guida sull’acquisizione e il riuso di software agli strumenti con cui il centro di competenza AgID supporta le pubbliche amministrazioni nelle policy e promuove la cultura dell’open source e del riuso

Quando una PA acquista un software deve sceglierlo open source, e se non può deve motivarlo. Le soluzioni che rende riusabili devono essere pubblicate con licenza aperta.

È un cambio di paradigma, una svolta culturale per il settore pubblico, che spinge la PA verso un più ampio utilizzo del software di tipo aperto, facendo sì che qualsiasi investimento di una pubblica amministrazione sia messo a fattor comune delle altre amministrazioni e della collettività. Migliorando la condivisione di soluzioni e semplificando le scelte di acquisto e gli investimenti in tema di servizi digitali.

Approfondimento Sole 24 ore — Rassegna Stampa AgID 17 giugno 2019

La caratteristica del software libero è quella di essere messo a disposizione della collettività e essere riutilizzato, creando così importanti economie di scala nella pubblica amministrazione e favorendo risparmi di costo. I vantaggi ricadono anche sulle imprese che possono fruire liberamente del codice messo a disposizione dalle PA per realizzare nuove soluzioni e servizi digitali.

Le linee guida AgID sul riuso e l’open source

Grazie alle nuove linee guida la PA può riusare il software senza più ricorrere a convenzioni e facendo riferimento alla sola licenza aperta

Le Linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni di AgID indirizzano le amministrazioni nel processo decisionale per l’acquisto di software, la condivisione e il riuso delle soluzioni open source.

Le Linee Guida, adottate in attuazione dagli articoli 68 “Analisi comparativa delle soluzioni” e 69 “Riuso delle soluzioni e standard aperti” del Codice dell’amministrazione digitale, introducono importanti novità.

Linee guida acquisizione e riuso per le PA

Prevedono che le PA:

  • effettuino una valutazione comparativa tecnico economica sull’acquisto del software, motivando le proprie scelte e privilegiando le soluzioni open source, comprese quelle messe a disposizione dalle altre amministrazioni;
  • sviluppino codice sempre con licenza aperta.

Stabiliscono che le soluzioni rese riusabili dalla Pubblica amministrazione siano pubblicate con licenza open source in una repository pubblicamente accessibile e inserite nel catalogo Developers Italia.

Supportano, inoltre, le amministrazioni nelle iniziative di procurement attraverso guide tecniche contenute negli Allegati delle Linee guida.

Finalità

Le linee guida definiscono il processo decisionale per dare seguito alla valutazione comparativa secondo il disposto dell’articolo 68, comma 1 ter del CAD.

In particolare individuano, nel capitolo 2 Linee guida sull’acquisizione di software, le modalità e i criteri con i quali un’amministrazione deve effettuare la valutazione comparativa prevista nel citato articolo per decidere la modalità di acquisizione di un software e prevedono tre macro fasi:

Cosa trovi su developers italia

Le Linee guida, come previsto dall’articolo 69 comma 2bis, individuano, nel capitolo 3 Linee guida sul riuso del software (art. 69) la piattaforma developers italia per la pubblicazione di codice sorgente sotto licenza aperta e documentazione del software messo a riuso dalle amministrazioni e definiscono il Modello di riuso articolato in due fasi.

Il catalogo del software su Developers Italia

Fase di sviluppo

1.L’amministrazione «A», effettuando la valutazione comparativa decide che, per soddisfare le proprie esigenze, deve necessariamente ricorrere alla creazione di un software ex novo o la personalizzazione di un software Open Source esistente.

2. L’amministrazione «A» utilizza proprie risorse e/o ricorre ad un appalto per realizzare il software. In caso di appalto l’amministrazione prevede l’acquisizione della titolarità di tutti i diritti di proprietà intellettuale e industriale sul software commissionato.

3. Durante la realizzazione del software e/o al termine della stessa, l’amministrazione pubblica il codice sorgente del proprio software sotto una licenza aperta, in una piattaforma che rispetta i requisiti identificati nelle linee guida (Scelta di uno strumento di code hosting), registrandone poi il rilascio dentro Developers Italia (Sviluppo di software ex novo).

Fase di riuso

1. L’amministrazione «B», che necessita di un simile software, durante la fase di valutazione comparativa, trova il software messo a riuso dall’amministrazione «A», all’interno di Developers Italia.

2. La licenza aperta consente all’amministrazione «B» di acquisire ed utilizzare il software dell’amministrazione «A» senza necessità di sottoscrivere alcuna convenzione, sottostando ai termini della licenza stessa.

3. L’amministrazione «B» effettua una valutazione dello stato del software e dell’applicabilità al proprio contesto, inclusa l’eventualità di una personalizzazione.

4. Se il software viene personalizzato, la personalizzazione (in quanto sviluppo su specifica indicazione dell’amministrazione «B») è anch’essa soggetta al rilascio di codice sorgente con licenza aperta.

IL CENTRO DI COMPETENZA SUL RIUSO E IL SOFTWARE

Approccio federato CCROS

Per agevolare la transizione verso il paradigma open source nelle pubbliche amministrazioni, AgID ha lanciato il primo centro di competenza nazionale sul riuso e sul software libero.

Il Centro di Competenza per il Riuso e l’Open Source — CCROS mette a disposizione competenze e strumenti a supporto dei processi di Acquisto, Sviluppo e Riuso di soluzioni informatiche nelle Pubbliche Amministrazioni, in coerenza con le Linee Guida.

Approccio federato CCROS

Il centro si occuperà di effettuare una ricognizione delle soluzioni open source e riusabili già esistenti nelle PA affinchè siano pubblicate sulla vetrina developers.italia.it e rese pienamente fruibili a tutti.

CCROS ha un approccio federato, che vuole salvaguardare e favorire le esperienze locali sul tema, anche attraverso l’apertura di osservatori regionali e la condivisione di occasioni di confronto per tutti i soggetti che vogliono contribuire alla trasformazione digitale della PA.

Saranno organizzate una serie di attività sul territorio, valorizzando le esperienze locali sul tema anche attraverso l’apertura di osservatori regionali a la programmazione di incontri, contest, hackathon, assessment per favorire lo scambio creativo tra pubbliche amministrazioni, sviluppatori, mondo delle imprese e delle startup.

Roadmap del Centro di Competenza CCROS

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