Come “mantenere lo spazio” per qualcuno? 8 consigli sull’holding space
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• Come esserci per le persone che di noi hanno davvero bisogno?
Quando mia mamma stava morendo, con i miei fratelli ci siamo riuniti per starle accanto nei suoi ultimi giorni. Nessuno di noi sapeva nulla sul come sostenere qualcuno nella sua transizione da questa vita alla prossima, ma eravamo abbastanza sicuri che volevamo tenerla a casa. Così fu fatto.
Mentre sostenevamo la mamma, siamo stati a nostra volta sostenuti da una talentuosa infermiera per cure palliative. Anna venne a giorni alterni per prendersi cura di mamma, e per parlare con noi di cosa ci si potesse aspettare di lì a breve. Ci insegnò come fare iniezioni di morfina quando mamma divenne inquieta e si offrì per i compiti a noi difficoltosi (come farle un bagno in vasca). Ci diede solo la quantità di informazioni di cui avevamo bisogno su ciò che avremmo fatto con il suo corpo, una volta che lei avesse levato l’ultimo sospiro.
«Prendetevi il vostro tempo», ci disse, «Non è necessario chiamare la camera ardente fino a quando non si è pronti. Radunate le persone che vorranno darle gli addii finali. Sedetevi con la mamma fino a quando sentite bisogno. Quando sarete pronti, chiamate e verranno a prenderla.»
Anna ci ha dato un dono incredibile in quei giorni finali. Anche se è stata una settimana straziante, sapevamo d’esser sostenuti da qualcuno che distava solo una telefonata.
Nei due anni da allora, ho spesso pensato ad Anna e al ruolo importante che ha svolto nella nostra vita. Era stata molto di più di quello che si potesse inserire nel titolo di “infermiere per cure palliative”. Era stata facilitatrice, coach, e guida. È con l’offerta gentile, il supporto e l’assistenza non giudicante, che ci ha aiutati a camminare lungo uno dei più difficili percorsi della nostra vita.
Il contributo che Anna diede può essere definito con un termine che è diventato comune in alcuni dei circoli dove lavoro. Lei manteneva lo spazio per noi.
• Che cosa significa “holding space” (mantenere, sorreggere, sostenere lo spazio) per qualcun altro?
Vuol dire che siamo disposti a camminare al fianco di un’altra persona per qualsiasi percorso loro siano, senza giudicarli, senza farli sentire inadeguati, senza cercare di sistemarli, o influenzarne decisioni.
Quando manteniamo lo spazio per altre persone, apriamo i nostri cuori, offriamo un supporto incondizionato, e lasciamo andare gli impulsi di giudicare e controllare. Alle volte ci troviamo a mantenere spazi per alcune persone, mentre queste lo mantengono per altre.
È praticamente impossibile essere un mantenutore di spazi capace se non abbiamo altri che lo manterranno per noi. Anche i leader, allenatori, infermieri, ecc., hanno bisogno di sapere che ci sono alcune persone con le quali possono essere vulnerabili e deboli, senza paura di venire giudicati.
• Comprendere l’essenza di mantenere spazi per gli altri
Nei miei ruoli come insegnante, facilitatrice, coach, madre, moglie, e amica, ecc., faccio del mio meglio nel mantenere lo spazio per la gente che ho attorno. Non è sempre facile, perché ho la tendenza molto umana a voler aggiustare le persone, darle consigli, o giudicarle per non essere avanzati lungo il cammino di quello che sono; ma continuo a provare, perché so che è importante. Allo stesso tempo, ci sono persone nella mia vita che mi fido mantengano lo spazio per me.
Per sostenere veramente le persone nella loro crescita, la trasformazione, il dolore, ecc., non possiamo farlo: sottraendo loro potere (es. Cercando di risolvere i loro problemi), facendoli vergognare (es. Il che implica che dovrebbero sapere più di quello fanno), oppure sopraffare (es. dando più informazioni di quelle che siano pronti a ricevere). Dobbiamo essere preparati a farci da parte in modo che possano fare le proprie scelte, offrire loro amore incondizionato e sostegno, fornire una guida gentile quando è necessario, e farli sentire al sicuro anche quando sbagliano.
Mantenere lo spazio non è qualcosa di esclusivo per facilitatori, allenatori, o infermieri. È qualcosa che tutti noi possiamo fare per l’altro — per i nostri partner, figli, amici, vicini, e anche sconosciuti che incontrati sull’autobus verso il lavoro.
Ogni giorno è un’occasione per mantere, sorreggere spazi per le persone intorno a noi.
• Otto consigli per aiutarci a mantenere lo spazio mutualmente
Queste sono le lezioni che ho imparato da Anna e tutti coloro che hanno mantenuto lo spazio per me.
1. Consentire alle persone di fidarsi della propria intuizione e saggezza. Non abbiamo bisogno di protocolli dettagliati, ma di fidarci delle conoscenze e competenze accumulate. Lasciare spazio alle scelte arbitrarie di ognuno.
2. Fornire soltanto la quantità d’informazioni gestibile. Troppe informazioni ci avrebbero lasciati con la sensazione d’essere incompetenti e indegni. Fornire supplementi sì, ma con la possibilità di accedervi con propri tempi.
3. Evitare di sottrarre loro potere. Quando sottraiamo il potere decisionale dalle mani della gente, dirigendole e controllandole, li lasciamo con la sensazione d’essere inutili e incompetenti. Ci possono essere alcuni momenti in cui abbiamo bisogno d’intervenire e prendere decisioni difficili per altre persone (es. casi di dipendenza), ma in quasi ogni altro caso, la gente ha bisogno dell’autonomia di fare le proprie scelte (anche i nostri bambini).
4. Escludere il proprio ego. Tutti noi cadiamo in questa trappola, di tanto in tanto — quando cominciamo a credere che il successo di qualcun altro dipenda dal nostro intervento; o se pensiamo che il loro fallimento rifletta negativamente su di noi; o quando siamo convinti che qualunque emozioni scelgano di scaricare su di noi, riguardi più noi che loro. Posso diventare più preoccupato per il mio successo (Piaccio ai miei studenti? I loro voti riflettono la mia capacità d’insegnare? Ecc.) che quello dei miei studenti. Per sostenerli ho bisogno di tenere il mio ego fuori della faccenda, così da creare e mantenere spazi dove abbiano la possibilità di crescere e imparare.
“Quando manteniamo spazi, abbiamo abdicato il controllo e onoriamo le differenze.”
5. Farli sentire abbastanza sicuri da poter sbagliare. Quando le persone stanno imparando, crescendo, o passando attraverso fasi di dolore o transizione, sono tenuti a fare alcuni errori lungo la strada. Quando noi, come i loro mantenutori di spazio, sospendendo giudizi e vergogna, offriamo la possibilità di guardare dentro di sé per trovare il coraggio di rischiare e la resilienza per andare avanti, anche quando falliscono. Quando lasciamo capiscano che il fallimento è semplicemente una parte del viaggio, e non la fine del mondo, passeranno meno tempo ad abbattersi e più tempo a imparare dai propri errori.
6. Fornire orientamenti e aiuti con umiltà e premura. Il mantenutore di spazio saggio sa quando trattenersi dal guidare (es. Quando farebbe sentire una persona stupida e inadeguata) e quando offrirsi delicatamente (es. Quando una persona lo richiede o è troppo persa per sapere cosa chiedere). Si tratta di una danza attenta che tutti dobbiamo fare, quando si manterrà lo spazio per altre persone. Riconoscendo le aree in cui si sentono più vulnerabili e incapaci: offrire il giusto tipo di aiuto senza causare vergogna richiede pratica e umiltà.
7. Creare un contenitore per emozioni complesse, paure, traumi, ecc. Quando le persone si sentono sostenute in un modo più profondo di quello cui sono abituate, saranno abbastanza sicure per consentire che affiorino emozioni complesse, che potrebbero abitualmente rimanere nascoste. Chiunque pratichi nel mantenere spazi sa che questo può accadere e si terrà preparata per mantenerlo in modo dolce, solidale, e non giudicante.
Mantenere un “bordo/orlo” per le persone: all’interno del quale la gente si senta abbastanza sicure da cadere a pezzi senza temere che questo le lascerà definitivamente rotte o che saranno svergognati da altri nell’ambiente. Qualcuno è sempre lì per offrire forza e coraggio, compassione e fiducia. Questo non è un lavoro facile, ed è una pratica che continuo ad apprendere (es. intrattenere conversazioni sempre più impegnative). Non possiamo farlo se siamo eccessivamente emotivi noi stessi, se non abbiamo affrontato il duro compito di guardare nella nostra stessa ombra, o se non ci fidiamo delle persone che stanno manentendoci lo spazio.
8. Consentire loro di prendere decisioni diverse e di avere esperienze diverse dalle nostre. Mantenere lo spazio è rispettare le differenze di ogni persona e riconoscere che queste possano portare loro a fare scelte che noi non avremmo fatto. Alle volte, per esempio, altri fanno scelte sulla base di norme culturali che non possiamo comprendere dal di dentro della nostra esperienza. Quando manteniamo spazi, abbiamo abdicato il controllo e onoriamo le differenze.
Mantenere spazi non è qualcosa che possiamo padroneggiare da un giorno all’altro, o che può essere affrontato in modo adeguato in un elenco di suggerimenti, come quelli appena offerti. È una pratica complessa che si evolve mentre noi pratichiamo, peculiare per ogni persona e situazione.
Tradotto e adattato dall’originale “What it Really Means to Hold Space for Someone” (pubblicato su Uplift) di Heather Plett