Giovani Ambasciatori per le Missioni di Horizon Europe.

Ashoka Italy
3 min readOct 31, 2022

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Settimana scorsa si è svolta la Conferenza APRE 2022 all’interno della quale tre giovani changemaker hanno potuto condividere con la Commissione Europea i risultati e le raccomandazioni derivanti dai mesi di lavoro all’interno del percorso costruito da Ashoka e APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea).

Abbiamo conosciuto APRE nel contesto di GEN C e a partire dall’allineamento di visioni abbiamo deciso di unire le forze per lanciare Horizon Europe Young Ambassador, un’iniziativa volta a sostenere i processi di social engagement relativi alle Missioni di Horizon Europe attraverso le voci, i cuori, le menti e le prospettive di giovani agenti di cambiamento.

La convinzione dell’Unione Europea è quella per la quale l’innovazione e la ricerca debbano essere sempre più al servizio dei cittadini di domani: pertanto è necessario lavorare oggi per ascoltare e coinvolgere le giovani generazioni che saranno protagonisti non tanto (o non solo) della ricerca e dell’innovazione, quanto dei mondi futuri che queste innovazioni modelleranno.

Tramite un avviso rivolto ai giovani changemaker di GEN C abbiamo identificato 20 giovani (dai 16 ai 35 anni) che hanno scelto di essere Ambasciatori di una delle 5 missioni di Horizon Europe: Cambiamento climatico; Cancro; Città intelligenti; Oceani; Cibo e salute del suolo. Qui la lista degli/delle Ambassador.

Fra giugno e luglio è stata organizzata una Summer School di 2 settimane in cui sono stati forniti agli Ambassador strumenti e conoscenze rispetto ad Horizon Europe, ai processi di cambiamento sociale, alle agende europee e molto altro. Fra luglio e ottobre gli Ambassador hanno avuto il mandato di costruire azioni di social engagement sperimentando tutta la loro innovatività. A ottobre abbiamo raccolto, tramite un workshop dedicato, i risultati di impatto e gli apprendimenti che abbiamo potuto collezionare sulle missioni e sul processo stesso di social engagement così da poter condividere raccomandazioni e riflessioni con la Commissione Europea.

Durante questi mesi abbiamo osservato la creatività degli Young Ambassador che hanno dimostrato, in pochissimo tempo, come poter innovare dei processi stantii. Non si sono limitati ad organizzare (o partecipare a) eventi e conferenze, hanno costruito reti territoriali di collaborazione interistituzionale, processi di ascolto e confronto con scuole e consulte giovanili, Hackathon, Mapathon, dirette Linkedin, Podcasts, iniziative di crowdfunding, canali TikTok e un dialogo costante phyrtuale con una comunità ben più estesa di quella tradizionalmente attenta a questi temi.

Pietro, Maria Valentina e Giovanni hanno avuto il compito di presentare i tre principali apprendimenti da questo processo. Per completezza delle informazioni rimando al video di presentazione (02:16:40) ma riporto qui le argomentazioni principali.

1. Un processo di social engagement sull’innovazione e la ricerca incorpora e prevede di per sé un processo di trasformazione sociale poiché le comunità non sono solo i “beneficiari” di azioni di cambiamento, ma sono i veri attori. Dunque è necessario lavorare con una prospettiva temporale molto ampia che consideri anche la dimensione intergenerazionale dei processi messi in campo. Come far dialogare e mettere in atto trasformazioni sociali che impatteranno su una comunità cosi variegata?

2. Nella società della conoscenza e dell’informazione, è necessario ridiscutere i linguaggi con i quali lavoriamo nei processi di ingaggio sociale. Inclusività, apertura e semplificazione sono i tre principi che devono ispirare le azioni di ingaggi specialmente nel mondo della ricerca e dell’innovazione. I temi della ricerca, spesso ostici, devono essere portati ad un pubblico sempre più ampio e ciò richiede uno sforzo creativo che ci obbliga ad uscire da schemi abitudinari.

3. II percorso Horizon Europe Young Ambassador ha funzionato ed ha avuto maggiore impatto quando diversi giovani innovatori che già stavano lavorando su queste Missioni si sono ritrovati a collaborare all’interno di questa iniziativa. L’abilitazione di reti di reti complesse si è reso il fattore cruciale per l’impatto dei processi di social engagement. In questo caso, come in altri, è stato più efficace fertilizzare l’esistente, dando fiducia agli innovatori, piuttosto che costruire nuove iniziative.

Una considerazione finale personale. GEN C non finisce di stupirci per la sua generatività. E’ grazie a GEN C se siamo riusciti ad aggiungere quest’altra tappa nel processo di cambiamento sociale con e per i giovani.

Luca Solesin, Senior Change Manager Ashoka

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