2020: Bergamo e il dramma del Covid

L’anno segnato dalla pandemia raccontato con le immagini

Bergamonews
9 min readDec 30, 2020

A cura di Fabio Viganò

La gigantografia dedicata a medici e infermieri fuori dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (foto: Emanuele Cremaschi)

19 febbraio

Allo stadio San Siro si gioca Atalanta-Valencia, partita valida per gli ottavi di Champions League. Per assistere alla gara 36 mila tifosi bergamaschi si spostano a Milano. Secondo alcuni esperti, l’evento potrebbe avere involontariamente accelerato la diffusione del Covid in provincia di Bergamo. In un recente sondaggio oltre 1/5 dei tifosi intervistati (circa 8 mila persone allo stadio) ha dichiarato di aver avuto sintomi entro due settimane dall’evento. Una buona parte ha poi effettuato un test, risultando positivo

(foto: Atalanta Bergamasca Calcio)

23 febbraio

Due giorni dopo lo scoppio del focolaio di Codogno vengono accertati 2 casi al “Pesenti Fenaroli” di Alzano Lombardo. L’ospedale, immediatamente “chiuso”, riapre alcune ore dopo “senza essere completamente sanificato”, come mettono nero su bianco i pm che indagano per epidemia colposa. Per Bergamo e la Valseriana è la data che segna un prima e un dopo

6 marzo

In Bergamasca i positivi al tampone sono 537: 71 a Nembro, 35 ad Alzano Lombardo. Per le strade semi deserte si vede solo qualche auto. Sono i giorni della paura e dell’incertezza, in attesa della tardiva zona rossa

18 marzo

Ad Alzano Lombardo muoiono 8 persone nel giro di 24 ore, gli stessi decessi che normalmente si verificano in un mese. Nella foto, i volontari della Protezione volontaria civile consegnano una bombola d’ossigeno in un’abitazione: li aspettano turni massacranti, fino a 12 ore al giorno

(foto: Protezione Volontaria Civile Bergamo)

24 marzo

In provincia di Bergamo i contagi “ufficiali” superano quota 6 mila. La pressione sugli ospedali è così forte che per la prima volta dei pazienti italiani vengono trasferiti in un altro paese dell’Ue. Nella foto l’arrivo a Lipsia (Germania) del C130J decollato da Orio al Serio con a bordo 2 pazienti Covid, 4 medici e 9 infermieri del team di biocontenimento dell’Aeronautica Militare

(foto: Germania in Italia)

25 marzo

Viale Vittorio Emanuele II, pieno centro città. Per le strade regna un silenzio surreale, spezzato solo dalle sirene delle ambulanze. I positivi sono più di 7 mila, 891 nel capoluogo. Bergamo vive il suo primo, drammatico lockdown

(foto: Emanuele Cremaschi)

Sono giorni di regole stringenti: limitare al massimo i contatti e restare a casa per non correre il rischio di essere contagiati o contagiare. Nella foto un ufficiale di Polizia Locale controlla un mezzo in transito in centro città, nell’ambito delle numerose operazioni finalizzate al contenimento del virus

(foto: Polizia Locale Bergamo)

26 marzo

L’esercito trasporta le bare dal cimitero verso i forni crematori di altre regioni, perché la camera mortuaria non è più in grado di accogliere i feretri delle vittime. Secondo i dati ufficiali, la media dei morti in provincia è di 50 al giorno. Al 26 marzo sono 7.458 i casi e oltre mille le vittime. Molte di più secondo il sindaco Giorgio Gori, perché tanti anziani muoiono in casa senza che gli venga diagnosticata la malattia. Le immagini fanno il giro del mondo

(foto: Emanuele Cremaschi)

27 marzo

Alpini, artigiani, ultrà dell’Atalanta. Tutti insieme lavorano alla costruzione dell’ospedale in Fiera per aumentare i posti letto. A Bergamo i positivi superano quota 8 mila, con un aumento di 602 casi nelle ultime 24 ore

(foto: Matteo Zanardi)

6 Aprile

L’arrivo del primo paziente all’ospedale in Fiera. Durante il mese di aprile ne arriveranno altri 119, tra intensivi e bisognosi di ricovero ordinario

(foto: Asst Papa Giovanni XXIII)

Nella foto qui sotto, tutta la sofferenza di una paziente positiva al Covid-19, ricoverata con il casco a ossigeno all’ospedale Papa Giovanni XXIII

(foto: Marco di Lauro)

7 aprile

A Ponte San Pietro la benedizione a 18 vittime del virus. Sono in attesa di essere trasportate dall’esercito a Firenze per essere cremate

(foto: Marco di Lauro)

8 aprile

Venezia. I Carabinieri portano via dal crematorio le urne cinerarie dei defunti di Bergamo: tornano in città per essere riconsegnate alle famiglie

(foto: Stefano Mazzola)

9 aprile

Un contingente militare russo si prepara a sanificare le camere e i corridoi dell’Istituto Palazzolo di Torre Boldone. Nel solo mese di marzo, nelle case di riposo della provincia si stima abbiano perso la vita oltre 1.100 persone

(foto: Emanuele Cremaschi)

18 aprile

Bergamo torna a respirare. Dopo oltre 40 giorni la chiesa del cimitero che ospita le bare in attesa di sepoltura o cremazione è vuota, ma per molti il senso di smarrimento persiste. Qui siamo al Covid hotel “La Muratella” di Cologno al Serio, che accoglie i pazienti senza bisogno di urgenti cure ospedaliere. “Le dolci parole e le cure apportate dai medici, per quanto compassionevoli e gentili — racconta il fotografo Mauro Scattolini, autore dello scatto — non possono eguagliare il tepore dell’ambiente famigliare”

(foto: Mauro Scattolini)

7 maggio

Le case di riposo si risvegliano faticosamente dall’incubo. Alla Rsa di Alzano Lombardo le prime visite “a distanza” tra ospiti e parenti, dopo due mesi di isolamento. Qui, tra marzo e aprile, il virus si è portato via 21 dei 98 ospiti

(foto: Rsa Fondazione Martino Zanchi)

24 maggio

Vincenzo, uno dei tanti pazienti Covid-19 bergamaschi curati fuori provincia, viene dimesso dopo 50 giorni dal Campus Covid Center di Roma e torna a casa a bordo di un elicottero dell’Areu. Era arrivato nella capitale dall’ospedale Papa Giovanni di Bergamo la sera del 5 aprile

(foto: Salute Lazio)

10 giugno

I familiari delle vittime del Covid, riunite nel Comitato “Noi denunceremo”, presentano in Procura le prime 50 denunce per chiedere “verità e giustizia”. Attribuiscono la responsabilità delle morti alla mala gestione dell’emergenza

15 giugno

Parte la maxi campagna del Comune di Bergamo per effettuare test sierologici gratuiti sulla popolazione. Il 21,4% dei 21.716 cittadini che si presentano risulterà positivo: significa che è venuto in contatto con il virus

18 giugno

Scene di “nuova normalità” in Città Alta. Nella foto, un cameriere del bar ristorante “La Marianna” porta la colazione ai clienti munito di mascherina

(foto: Emanuele Cremaschi)

23 giugno

In mille alla messa celebrata al campo sportivo di Nembro per le vittime del Covid, 188 in totale. Un numero impressionante per un comune di 11 mila abitanti, diventato suo malgrado il paese simbolo della prima ondata

(foto: Marco Quaranta)

28 giugno

Davanti al cimitero Monumentale di Bergamo la Messa da Requiem di Gaetano Donizetti in onore delle vittime del Covid. Presenti i sindaci della provincia in rappresentanza dei cittadini e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Qui — dirà — c’è il cuore dell’Italia ferita”

(foto: Fondazione Teatro Donizetti)

9 luglio

La notizia più attesa è annunciata con questa foto: dopo 137 giorni le terapie intensive dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo sono Covid-free. Nei giorni più critici era arrivato ad ospitare oltre 100 pazienti intubati

(foto: Asst Papa Giovanni XXIII)

3 settembre

L’Università degli studi di Bergamo si trasferisce negli spazi del Lazzaretto, dove 800 banchi distanziati ospitano i 744 candidati ai test di medicina. “La crisi che abbiamo affrontato con il Covid-19 — spiegano dall’ateneo — sembra avere risvegliato nei giovani il profondo significato sociale e comunitario che incarna la professione del medico”

(foto: Università degli studi di Bergamo)

19 settembre

Nell’anno più difficile, un grande traguardo. Eseguito con successo il millesimo trapianto di cuore nella storia dell’ospedale di Bergamo. Il paziente è un 63enne bergamasco, affetto da una miocardiopatia primitiva che causava uno scompenso cardiaco ormai refrattario alla terapia medica. Aspettava un cuore nuovo da luglio 2019. Nella foto i medici Caterina Simon e Samuele Bichi nelle fasi finali del trapianto

(foto: Asst Papa Giovanni XXIII)

14 ottobre

La nazionale italiana di calcio torna simbolicamente a Bergamo dopo 14 anni di assenza. Allo stadio sono presenti medici, infermieri e una delegazione di sindaci

(foto: Nazionale Italiana di Calcio)

20 ottobre

Il primario dell’ospedale Papa Giovanni, Fabiano Di Marco, insignito dal presidente della Repubblica Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere al merito per essersi distinto nel servizio alla comunità nei mesi caldi dell’emergenza. Con lui c’è anche Maurizio Magli, operaio della Tenaris Dalmine a capo di una squadra di operai che hanno prodotto bombole d’ossigeno per gli ospedali

(foto: Quirinale.it)

5 novembre

Piena seconda ondata. In Lombardia sono 8.822 contagi e 139 morti in un solo giorno, ma a Bergamo (dove rispetto a marzo e aprile si segnalano meno casi) sono giorni di tensione per le chiusure del governo. La manifestazione anti lockdown ha come capolinea la casa del sindaco Gori, in Città Alta: in 300 raggiungono l’abitazione del primo cittadino tra cori, bandiere, striscioni e fumogeni. Venti persone vengono denunciate

25 novembre

Negli stadi si gioca a porte chiuse a causa della pandemia. L’Atalanta vince 2–0 in casa del Liverpool ed è a un passo dalla qualificazione agli ottavi di Champions. È una delle vittorie più prestigiose nella storia del club

(foto: Atalanta Bergamasca Calcio)

28 novembre

Aria di Natale a Bergamo. La gente passeggia sotto l’abete gigante di Gorno, proveniente dalla martoriata Valle Seriana, scelto come simbolo per le feste

9 dicembre

Mani che si stringono e sguardi che si incrociano. Mattinata speciale per gli ospiti della Fondazione Anni Sereni di Treviglio, che dopo mesi di isolamento possono finalmente rivedere un loro caro

(foto: Augusto Baruffi)

21 dicembre

La solidarietà dei “Nipoti di Babbo Natale” per gli anziani nelle case di riposo. Elena, 93 anni, ospite della Rsa di Alzano, chiede in regalo un paio di calzettoni “belli spessi perché — spiega — quando ero giovane mi piaceva camminare in montagna e andare nella neve”. Glieli regala Jessica, una giovane che ringrazia e saluta in videochiamata

(foto: Rsa Fondazione Martino Zanchi)

27 dicembre

L’anno si chiude con il “V-Day”, il giorno del vaccino contro il Covid-19. Nella foto la dottoressa Marinella Daminelli mostra una busta con all’interno le prime dosi arrivate all’ospedale Papa Giovanni XXIII

(foto: Asst Papa Giovanni XXIII)

Il primo bergamasco a riceverlo è Silvio Garattini, 92 anni, fondatore dell’istituto “Mario Negri”, vaccinato all’ospedale Niguarda di Milano. “L’ho fatto per spirito di servizio — commenta —. È importante rassicurare le persone sul fatto che non ci sono problemi e che si tratta di un vaccino sicuro. Ancora non sappiamo molte cose, ma le impareremo per strada”

(foto: Lombardia Notizie)

Si ringraziano tutti i fotografi, le agenzie, gli enti e le associazioni che hanno messo a disposizione i loro preziosi scatti per la realizzazione di questo servizio

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