In Sicilia per fare 300 km ci vogliono 10 ore
C’è chi parla di ponte sullo Stretto, come il Ministro Angelino Alfano e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Parlare di ponte è tra gli sport nazionali dei politici. Ogni volta che non si sa cosa di dire o il consenso inizia a calare si tira fuori la storia del ponte.
In questi giorni Messina è rimasta senza acqua e solo l’appello su Twitter di Rosario Fiorello ha messo in luce questo problema. Piove, una conduttura salta e un capoluogo di provincia rimane senza acqua. Poi si scopre pure che quell’acqua costa un occhio della testa e che è in parte privata, in barba al referendum sull’acqua pubblica. Quasi in contempotanea con Messina, parte anche la protesta a Gela, dove l’acqua non ce l’hanno più volte a settimana da anni. Almeno da quando c’è l’Eni. Inquinamento, falde acquifere compromesse e impianti di depurazione fermi o malfunzionanti.
Però il ponte rientra tra le priorità secondo l’establishment italiano del pensiero unico renziano. Intanto per andare da Trapani a Ragusa ci vogliono oltre 10 ore con più di sei cambi. 300 km infiniti che in Sicilia sono la normalità, altro che ponte.