Perché la Chiesa dovrebbe parlare di più dell’inquisizione?

Sacerdos
3 min readDec 9, 2018

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Foto: pixabay.com

Quando vi è poca informazione, particolarmente sui temi delicati e d’interesse pubblico, sempre vi è un spazio per le immaginazioni, o ancora peggio per i maltrattamenti. Così disinformazione (oggi è popolare dire le “Fake News”) si crea dalla mancanza di conoscenza, particolarmente quando essa serve per le ideologie (per es. gli Archivi Vaticani dove si può studiare i dati sulle inquisizioni furono aperti solo nell’ano 1998). Scarsa informazione sulle inquisizioni e propaganda molta attiva nella fine del XVI secolo nei paesi protestanti e poi l’escalazione da parte dell’illuminismo hanno fatto sì che anche oggi nell’opinione pubblica quando si parla dell’inquisizione, di solito la si attribuisce esclusivamente alla Chiesa Cattolica accusandola delle opere maliziose che nei certi secoli ha causato tante morti e sofferenze delle persone innocenti. Ed ora quando nel dibattito pubblico la Chiesa esprime il suo insegnamento sulla vita o sessualità umana, sulla moralità ecc., spesso essa viene chiamata la Chiesa inquisitore intendendo che è resta nei tempi passati, ma volendo anche oggi controllare la gente tentando a frenare il progresso moderno. Essendo colpevole di tante morti nel passato non ha nessun diritto parlare di morale e coscienza e deve stare zitta.

Quindi fu creato un mito che l’inquisizione fu un strumento del potere da parte della Chiesa Cattolica verso tutta l’Europa. Ma davvero la Chiesa è colpevole dell’inquisizione? O ancora di più — davvero l’inquisizione fu un errore della Chiesa Cattolica ed ha fatto tanto male? Cos’è l’inquisizione?

Prima di tutto si deve menzionare che la parola stessa “inquisizione” già esprime lo scopo di questa istituzione. “Inquiro” in latino significa chiedere, indagare, informarsi. L’inquisizione Medievale (dall’anno 1184) cercava indagare i casi salvando gli eretici dai linciaggi. Non dobbiamo dimenticare che eretici furono considerati pericolosi non soltanto per la fede, ma da prospettiva dell’autorità secolare come i traditori di re e meritavano la morte. Gli Archivi Vaticani evidenziano che l’inquisizione fu un’istituzione creata secondo criteri diversi dai nostri, ma che cercava di applicare norme e regole con rigore e serietà. Soprattutto, l’inquisizione non fu solo un tribunale che processava e condannato, e spesso assolveva; fu soprattutto un luogo di discussione in cui venivano studiate le idee e dove venivano spiegate le dottrine.

Forse più famosa nell’uccidere le persone fu l’inquisizione spagnola. Nell’anno 1478 Papa Sisto IV, chiesto dai re di investigare sulla questione di conversos (i giudei conversi al cristianesimo ed allora dai monarchi furono considerati come pericolosi giudei nascosti) emanò una bolla che autorizzava il re a formare un tribunale inquisitivo consistente in due o tre ecclesiastici, la cui età non fosse inferiore ai 40 anni. Come era costume, i monarchi avrebbero avuto piena autorità e sugli inquisitori e sull’inquisizione. Però fra 4 (!) anni il Papa perse il suo ruolo nell’inquisizione spagnola ed essa diventò lo strumento totalmente appartenente dal monarco. I più mortali furono stati i primi 15 anni dell’inquisizione. Durante questo periodo furono bruciati circa 2000 conversos. Anche non dobbiamo dimenticare che furono i tempi sì quando la pena di morte in tutta Europa fu un fenomeno quotidiano. Durante 350 anni dell’inquisizione spagnola furono bruciate circa 4000 persone (compariamo per es. con i paesi protestanti dell’Europa dove si svolgevano le cacce alle streghe: lì furono uccise circa 60 000 persone). Maggiori informazioni sull’inquisizione spagnola suggerisco di leggere nell’articolo di Thomas F. Madden, professore associato e preside della cattedra di Storia della Saint Louis University.

Sì, non si può dire che anche sotto la responsabilità della Chiesa Cattolica non fu uccisa nessuna persona. E questo è terribile. Anche se lo scopo potrebbe essere buono. Però non sarebbe giusto valutare il passato secondo i criteri di oggi, perché la mentalità e la situazione politica fu totalmente diversa. La distinzione fra Chiesa e Stato non fu chiara come oggi (non dobbiamo dimenticare che fu la Chiesa ad essere la prima a volere questa distinzione). Non vi è nessun desiderio di giustificare i peccati fatti anche dai membri e dalle istituzioni della Chiesa, però si deve essere anche onesti che vi erano create delle disinformazioni e la propaganda per quanto riguarda le misure della colpa e dei peccati della Chiesa come istituzione. Quindi la Chiesa stessa dovrebbe essere interessata a parlare di questo argomento difficile e rivelare con le pagine oscure della sua storia anche quelle che sono luminose e che sono molto di più. Il mondo deve sapere tutta la verità anche se vorrebbe credere nel mito menzionato sopra.

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Sacerdos

Sono Gintaras Blužas, un prete cattolico della Lituania e ora studente di comunicazione presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma.