“Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia” di Melisa Garzonio (Corriere della Sera)

Silvia S. Castello © 🎼
2 min readOct 18, 2023

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Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia di Melisa Garzonio (Corriere della Sera)

Dipinti, sculture e ceramiche nella frenesia tra le due guerre.

di Melisa Garzonio

Lasciate le nebbie padane e fatevi avvolgere dal clima seducente che riempie le stanze del secolare Complesso di San Domenico. Belle donne truccate all’orientale, danzatrici e principesse, i ritratti cesellati di Erté e le amiche androgine di Tamara di Lempicka, e poi ceramiche, sculture e oggetti d’arredo: la nuova mostra di Forlì Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia, riprende, concentrandosi sugli Anni Venti, un altro fiore all’occhiello delle mostre forlivesi, quella intitolata Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre, dedicata alla messa a fuoco di un’epoca tra le più controverse della nostra storia. Nell’esposizione che apre domani, spiega il curatore Valerio Terraroli, «si dà invece spazio alle mode che fecero dello sfrenato ventennio tra le due guerre (1919/1939) uno dei periodi più rivoluzionari e ruggenti della nostra storia. È una nuova tendenza del gusto che si diffonde a tutte le arti, dalla pittura al design. E sebbene nata in Francia — ufficialmente battezzata nella mostra Les Années ’25, tenutasi nel 1966 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi — l’Art Déco viene trattata in mostra con una declinazione soprattutto italiana». Circa 400 opere e si va dalle ceramiche di Gio Ponti alle oreficerie rubate ai fondi marini di Alfredo Ravasco, dagli arredi di Buzzi, Lancia e Portaluppi alle lampade e ai lampadari di Venini, Fontana Arte e Martinuzzi, e alle statuine Lenci. Ovunque spazi, l’artista déco è attento, in maniera quasi ossessiva, alla qualità. Che si coglie, originale, nelle sete di Fortuny, di Ratti e Ravasi, ma anche negli arazzi in panno con disegni astratti di Fortunato Depero. Pittura e scultura risentono del nuovo gusto espressivo ereditato dalle Secessioni mitteleuropee e dai movimenti d’avanguardia: Cubismo, Fauvismo, Futurismo. Ci sono artisti che guardano a Klimt, a Picasso o alle invenzioni futuriste, come Balla e Severini. Altri che recuperano l’antico attualizzandolo in grandi forme novecentesche, come Casorati, Martini, Cagnaccio di San Pietro, (…).

Melisa Garzonio, Corriere della Sera, 11 Febbraio 2017

Vedi anche l’archivio del Corriere della Sera

Tamara de Lempicka, Jeune fille en vert, (1927–1930), Centre Pompidou

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Silvia S. Castello © 🎼

Autrice/Artiste, UK Royal Reporter. (Journaliste, già correspondant diplomatique près le Saint-Siège). American Notes. Cultural Politics & Ideas