Traduzione dell’originale a cura di Il_Mars_
Cari lettori,
bentornati alla 7a edizione del Bitcoin ESG Forecast.
Dopo il recente ATH, la domanda che tutti si stanno facendo è: “Ma quanto può salire ancora?”. Ciononostante, in questa newsletter ci poniamo una domanda molto meno sexy ma decisamente più importante: “Come possiamo evitare che accada ciò che è accaduto l’ultima volta?”
Uno sguardo al passato
Prima di tutto ricordiamo cosa è successo l’ultima volta: il prezzo di bitcoin stava per decollare come un razzo Saturn5 e innescare una bull run, che si è però spenta come un fuoco d’artificio.
Ricordate l’entusiasmo il primo trimestre del 2021? Bitcoin stava volteggiando attorno ai $60'000.
Dopo due tweet di Elon Musk che citava le preoccupazioni ambientali relative a Bitcoin, il prezzo è crollato di 17.000 dollari. Il colpo finale è arrivato dal ban al mining in Cina, anch’esso (ufficialmente) legato a preoccupazioni ambientali. Le metriche on-chain come lo z-score MVRV ci dicono che, sebbene Bitcoin si sia ripreso, questo è stato il punto in cui si è conclusa la corsa al rialzo del 2021.
Dato che la storia non si ripete, ma spesso si comporta in modo simile, vediamo come evitare che l’attuale corsa al rialzo finisca come nel 2021.
Innanzitutto, cerchiamo di capire qualcosa che ora possiamo dire con una certa sicurezza: i tweet di Musk si basavano su dati sbagliati.
- Analizziamo la critica seconda la quale il mining di Bitcoin era sempre più alimentato da combustibili fossili, in particolare il carbone.
Al momento del tweet di Musk, l’utilizzo di combustibili fossili per il mining non era in aumento. Era sceso a circa il 62,3%, alla pari del settore bancario. Da allora, Bitcoin è arrivato a eclissare il settore bancario per quanto riguarda l’uso di energia sostenibile, come si può vedere dal grafico sottostante che traccia il livello di sostenibilità, e quindi la rinuncia a combustibili fossili.
2. Diamo un’occhiata al secondo tweet. Questo cita l’indice di consumo energetico di Bitcoin di Cambridge (CBECI). L’“upper bound consumption” di Cambridge presuppone che ogni società di mining di Bitcoin utilizzi il carbone. Questo è ovviamente oggettivamente falso, il che fa sorgere la domanda sul perché un limite superiore si basi su una falsità nota, piuttosto che sulla tecnica più consueta dell’utilizzo di un intervallo di confidenza statistica. Questo probabilmente ha fuorviato Musk.
Ma si è scoperto che anche l’ “estimated consumption” (consumo stimato) era impreciso. Cambridge ha infine rivisto il suo modello di consumo energetico nell’agosto del 2023, riconoscendo che aveva sovrastimato il consumo di energia per più di 2 anni e mezzo, ovvero nel periodo in cui Musk ha twittato. Ho rivisto il modello di Cambridge e ho esaminato la stima rivista per il 13 maggio 2021.
Un quadro piuttosto diverso. Quindi la stima originale di Cambridge del consumo energetico di Bitcoin, su cui Musk ha basato il suo tweet che ha interrotto il rialzo, era sovrastimata del 31,1%.
Da allora, abbiamo accesso a modelli energetici e di emissioni più accurati e aggiornati di quelli di Cambridge. Cambridge ha anche migliorato (parzialmente) l’accuratezza dei propri modelli.
Ma queste informazioni sono ancora poco conosciute. Molte persone che conoscono un po’ (ma non molto) Bitcoin
- credono ancora che sia alimentato prevalentemente da combustibili fossili;
- credono che le stime di Cambridge su cui Musk ha basato i suoi tweet non fossero né imprecise né fuorvianti;
- non sono in grado di citare nemmeno uno dei 21 casi d’uso positivi di Bitcoin dal punto di vista ambientale e dei 18 dal punto di vista sociale.
Spetta a noi, che comprendiamo Bitcoin più a fondo, educare le persone che contano sulla sua utilità sociale e ambientale, in modo da non avere mai più una figura pubblica di rilievo che ostacoli un movimento rialzista sulla base di dati ambientali errati.
Pionieri
Nel frattempo, il mining di Bitcoin continua a fornire soluzioni e opportunità affidabili e sostenibili per le persone in tutto il mondo, poiché continuano a emergere casi d’uso innovativi.
Nel Congo orientale si trova il Virunga National Park, un territorio di 7'800 km2 che ospita la metà delle specie terrestri dell’Africa. All’interno di questo paradiso della biodiversità, prospera una sinergia inaspettata: una fabbrica di cioccolato e il primo miner di Bitcoin di proprietà del parco nazionale coesistono armoniosamente a beneficio della comunità.
Tre impianti idroelettrici alimentano la fabbrica di cioccolato e forniscono energia pulita ed elettricità a oltre 30'000 famiglie. Creano posti di lavoro locali sostenibili e riducono la deforestazione causata dalla ricerca di combustibili.
L’elettricità in eccesso generata dagli impianti viene utilizzata per estrarre Bitcoin, che a loro volta vengono utilizzati per pagare gli stipendi e coprire i costi delle infrastrutture. La fabbrica addestra e impiega ranger e agricoltori locali per trarre il massimo beneficio dalle coltivazioni di cacao, poiché l’aggiunta di valore avviene in loco.
Quando la pandemia COVID-19 ha messo a repentaglio le entrate vitali del turismo, le operazioni di estrazione di Bitcoin hanno salvato la situazione, generando 150.000 dollari al mese, pari all’incirca alle entrate turistiche del parco.
In sostanza, l’impianto di mining di Bitcoin ha costruito circolo virtuoso, dimostrando un ulteriore caso d’uso di Bitcoin: il finanziamento della conservazione, soprattutto in un’area di conflitto che non può trarre profitto dall’ecoturismo.
Anche il World Economic Forum ha parlato di questa storia, la seconda copertura sui benefici ambientali del mining di Bitcoin, dopo aver dato risalto a Crusoe Energy che utilizza il mining di Bitcoin per mitigare le emissioni di metano.
Nel frattempo, in Germania, Green Bitcoin Farm raccoglie energia solare e la utilizza per far funzionare i computer ad alte prestazioni della rete Bitcoin. Il calore di scarto generato dai miner ASIC viene poi utilizzato per l’essiccazione di erbe medicinali, l’allevamento indoor di pesci commestibili e l’agricoltura verticale.
Continuando a esplorare nuove sfaccettature di Bitcoin, il potenziale di applicazioni innovative e benefiche continua a crescere, sottolineando la sua adattabilità e resilienza.
Principali sviluppi
In seguito ai recenti sviluppi, l’Etiopia sta diventando il più promettente hub di mining di Bitcoin in Africa. Tra questi, l’ingresso di società cinesi di mining e di Luxor Mining e l’impegno del governo etiope a collaborare con una società internazionale per l’estrazione di Bitcoin. Jaran Mellerud e Kal Kassa ci spiegano i 5 modi in cui l’Etiopia sta beneficiando del mining di Bitcoin. (6 marzo | tempo di lettura: 13 min)
L’American Institute for Economic Research (AIER) ha recentemente riconosciuto che il mining di Bitcoin può agire come acquirente di ultima istanza dell’elettricità in eccesso delle reti alimentate da fonti di energia rinnovabili. L’autore osserva che il mining di Bitcoin svolge un ruolo cruciale nella stabilizzazione dell’energia verde. (4 marzo | tempo di lettura: 5 min)
Menzioni
Ho avuto l’onore di partecipare alla conferenza Bitcoin Atlantis come relatore ospite. L’intero evento è stato trasmesso in streaming su YouTube. Se avete tempo potete guardare tutte le 9 ore e mezza del secondo giorno qui >> Video
Qui invece trovate il mio intervento di 15 min in cui spiego come Bitcoin possa aiutarci a risolvere il problema delle emissioni di metano.
Di recente sono anche stato ospite al podcast di Stephan Livera per parlare di come i media presentino Bitcoin in modo errato, influenzino le opinioni della popolazione e di come possiamo correggere queste narrative fuorvianti.
Note
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Ci vediamo il mese prossimo.
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