Lightning Service Provider

Il_Mars_
8 min readDec 27, 2023

--

Introduzione

Ci troviamo in un momento storico particolare per Bitcoin, un momento nel quale la smania per Ordinals e Inscriptions ha fatto schizzare le commissioni di rete alle stelle. Sebbene sia chiaro che le commissioni di Bitcoin sono destinate ad aumentare, questa impennata improvvisa ha evidenziato ancora una volta le molte difficoltà relative alla scalabilità della rete, in particolare per quanto riguarda la facilità d’uso e l’esperienza utente.

Come sappiamo, Bitcoin deve scalare, ma deve farlo off chain con soluzioni layer 2 come il Lightning Network. Sebbene questo layer sia utilizzato in tutto il mondo e la liquidità al suo interno continui ad aumentare, vi sono alcuni ostacoli all’utilizzo che sono tornati all’ordine del giorno su X e all’interno della community.

Utilizzo non-custodial

Not your keys, not your coins” — è questo il mantra di Bitcoin. La rete dovrebbe essere utilizzata senza doversi affidare a intermediari, detenendo le proprie chiavi private per essere i soli custodi dei propri fondi e avendo il proprio nodo per non dover chiedere informazioni a nessun altro. Sebbene la questione sia piuttosto semplice on chain, sul LN è decisamente più difficile. Operare un nodo Lightning e gestire i canali di pagamento non è alla portata di tutti.

Liquidità

Uno degli ostacoli principali all’utilizzo non-custodial del LN è il fatto che per aprire canali di pagamento occorre mettere a disposizione della liquidità sulla rete, liquidità che non tutti gli utenti hanno e che soprattutto non sono in grado di gestire.

A causa di questi ostacoli, la crescita del Lightning Network è stata accompagnata dalla diffusione di soluzioni custodial, ad es. Wallet of Satoshi.

Fonte: https://medium.com/synonym-to/the-rise-of-lightning-service-providers-6410274d5b70

Attualmente il miglior compromesso sembra quello di affidarsi a wallet LN che integrano i cosiddetti Lightning Service Provider (LSP). Prima di vedere più nel dettaglio cosa sono e cosa fanno questi LSP, ripassiamo brevemente il funzionamento del Lightning Network.

Basi del Lightning Network

Il Lightning Network è una soluzione di scalabilità di tipo layer 2 della rete Bitcoin, che nasce per rendere istantanei ed economici i micropagamenti. Infatti, non è pensabile dover aspettare 10 min per la conferma del blocco e spendere qualche dollaro di commissione per pagare un caffè al bar. Il LN ha come obiettivo di portare queste microtransazioni off-chain per ridurre i costi e aumentare la velocità di pagamento. Ma come funziona?

La rete si basa sui cosiddetti canali di pagamento, ovvero canali tra due parti che mettono a disposizione della liquidità che viene trasferita tra loro senza scrivere niente on-chain fino alla chiusura del canale.

Facciamo un esempio: Ada e Bob aprono un canale tra di loro ed entrambi mettono a disposizione 100'000 satoshi. La capacità del canale è quindi di 200'000 sat. Da questo momento, Ada e Bob possono spostare questi fondi a piacimento da una parte all’altra del canale senza pagare le commissioni on-chain e scrivere sulla blockchain. Se Ada invia a Bob 50'000 sat, il bilancio all’interno del canale viene aggiornato (Ada: 50'000 sat, Bob 150'000 sat). Se le parti decidono poi di chiudere il canale in questo momento, sulla chain viene registrato solamento lo stato dei bilanci in quel momento. Come si può intuire, vi sono alcuni problemi:

  1. Per aprire il canale serve liquidità.
  2. Se solo una parte mette a disposizione la liquidità nel canale, non può ricevere fondi senza prima averne spesi in quanto non ha a disposizione inbound liquidity ma solo outbound liquidity. Il termine outbound liquidity (liquidità in uscita) si riferisce alla liquidità che un utente può spendere. Al contrario, il termine inbound liquidity (liquidità in entrata) si riferisce alla liquidità che un utente può ricevere e corrisponde alla differenza tra la capacità del canale e la liquidità in uscita.
Fonte: https://medium.com/synonym-to/the-rise-of-lightning-service-providers-6410274d5b70

3. Idealmente bisognerebbe aprire moltissimi canali. Questo problema è parzialmente risolto con il cosiddetto routing: se Ada ha un canale con Bob e Bob ha un canale con Carlo, Ada può inviare sat a Carlo sfruttando entrambi i canali. Tuttavia, affinché il LN funzioni a dovere e permetta a Bitcoin di scalare, è impensabile avere utenti con singoli canali. Ne servono molti di più.

Nell’ottica di creare un sistema di pagamento internazionale si intuisce quindi come sia necessaria molta liquidità, molti canali e competenze per gestire questa liquidità nei vari canali.

Lightning Service Provider

Per risolvere questi problemi sono nati i cosiddetti Lightning Service Provider, ovvero entità che offrono servizi di liquidità e gestione canali per conto di terzi. Non è un caso che il termine LSP richiami quello di ISP (Internet Service Provider), in quanto il principio è lo stesso: gli ISP aiutano gli utenti a connettersi alla rete internet, mentre gli LSP aiutano gli utenti a connettersi alla rete Lightning.

Fonte: https://bitcoin.design/guide/how-it-works/lightning-services/

Gli LSP offrono principalmente i seguenti servizi:

  • apertura e chiusura canali: l’utente apre un canale con l’LSP che lo connette a tutta la rete. L’LSP si occupa di aprire altri canali per migliorare il routing.
  • gestione canali e routing: gli LSP garantiscono una connessione stabile alla rete Lightning.
  • gestione e fornitura di liquidità: gli LSP possono fornire inbound liquidity su richiesta, ribilanciare la liquidità nei canali ecc.
  • swap on-chain ← →LN: se un utente ha solamente BTC on-chain, può inviarli all’LSP che si occuperà di portarli su LN in modo trustless e non-custodial, solitamente tramite Submarine swap.

Invece di aprire canali con moltissimi nodi, pratica che appunto richiede molta liquidità e competenze per la gestione dei canali, gli utenti possono pertanto aprire un unico canale con un LSP, che tramite il routing permetterà loro di essere connessi a tutta la rete. Inoltre, l’LSP si occuperà di tutto il lavoro di gestione dei canali e della liquidità dietro le quinte e gli utenti dovranno mettere a disposizione solo una parte della liquidità (o addirittura nessuna), in quanto l’altra parte sarà fornita e gestita dall’LSP.

Anche nel momento in cui non ci sia abbastanza liquidità in entrata per ricevere un pagamento, l’utente potrà richiedere all’LSP di aumentare la liquidità del canale.

Esempio:

  • capacità canale: 200'000 sat, tutti nel bilancio dell’LSP
  • la liquidità in entrata per l’utente è quindi di 200'000 sat
  • pagamento in entrata di 500'000 sat: l’utente non ha sufficiente inbound liquidity per ricevere il pagamento, quindi può chiedere all’LSP di aumentare la capacità del canale.

La parte migliore di questa soluzione è che gli utenti sono in grado di mantenere il controllo dei fondi. Gli LSP permettono infatti di utilizzare il LN in modo non-custodial.

Ovviamente gli LSP sono aziende e pertanto non offrono questi servizi gratuitamente. Oltre a coprire le commissioni on-chain (ad es. nel caso in cui si voglia portare dei BTC on-chain su LN), l’utente dovrà pagare delle commissioni per l’apertura dei canali, per la loro gestione e per la richiesta di liquidità. La gestione e la fornitura di liquidità sul LN sono quindi servizi molto richiesti e rappresentano una buona opportunità di business per gli LSP.

Questi LSP possono operare in diversi modi:

  • Wallet con LSP integrati (es. Bitkit, Phoenix, Breez): si tratta di applicazioni che sono dei veri e propri nodi LN. Una volta installate, viene aperto un canale con un LSP che si occupa di connettere il nodo alla rete Lightning e a fornire i servizi menzionati sopra. Si tratta delle soluzioni più diffuse per l’uso consumer.
  • Portali web (es. Blocktank): l’LSP mette a disposizione strumenti per utilizzare i suoi servizi.
  • Marketplace p2p (es. Magma)

È davvero una soluzione non-custodial?

Affidarsi a wallet che integrano un LSP come Phoenix o Breeze è un’opzione non-custodial in quanto i wallet danno all’utente le sue chiavi private e non possono quindi sottrarre fondi. Tuttavia, come specificato anche da Phoenix nella sua documentazione, non si tratta di una soluzione trustless, poiché c’è comunque un livello di fiducia che l’utente deve avere nei confronti dell’LSP per quanto riguarda la gestione dei canali (che potrebbero ad es. essere chiusi con conseguente perdita di fondi dovuta alle commissioni on-chain) e per la loro apertura/modifica.

Inoltre, si tratta di un’architettura che tende alla centralizzazione in quanto è facile immaginare che in futuro ci saranno pochi LSP molto grandi che gestiranno tanta liquidità e tanti canali. È anche però vero che il Lightning Network stesso è una rete che tende alla centralizzazione. Ci sarebbero comunque delle soluzioni per incentivare la concorrenza tra LSP e tentare di aumentare la decentralizzazione della rete. Come spiegato da Roy Sheinfeld di Breez, in futuro bisognerebbe offrire agli utenti la possibilità di selezionare l’LSP al quale connettersi. In questo modo sceglieranno l’opzione più conveniente e potranno cambiare in qualsiasi momento non appena trovano un’offerta migliore. Non dovranno quindi affidarsi a una sola entità, ma verrà a crearsi un mercato per la liquidità che favorirà la concorrenza e l’entrata di nuovi attori nel mercato.

Conclusione

Nei periodi in cui le commissioni on-chain sono alte si riaccende il dibattito sulla scalabilità di Bitcoin e sulle difficoltà di onboarding e di utilizzo del Lighting Network, che attualmente è la soluzione di scalabilità più diffusa, anche se questo potrebbe cambiare in futuro. Nonostante le difficoltà e le imperfezioni, il Lightning Network funziona ed è utilizzato in tutto il mondo. Grazie agli LSP, abbiamo a disposizione la soluzione al momento più trustless per utilizzare la rete di micropagamenti. Non si tratta di una soluzione perfetta, ma rappresenta il miglior compromesso in termini di usabilità e self-custody. Nel suo percorso verso la scalabilità, Bitcoin sta seguendo l’evoluzione di internet e ha deciso di scalare su più livelli e non è quindi sorprendente che sia nata questa domanda e necessità per delle entità che permettano agli utenti di connettersi alla rete, come è stato all’epoca con gli ISP.

Se l’obiettivo è connettere miliardi di persone sul LN in modo non-custodial, è difficile pensare di riuscirci senza entità di questo genere.

Fonti:

Grazie per essere arrivati alla fine di questo articolo. Se apprezzate il mio lavoro non dimenticate di lasciare un clap e di seguirmi qui su Medium e su Twitter, dove pubblico regolarmente articoli, contributi e traduzioni relative al mondo Bitcoin. Se avete piacere, condividete i miei contenuti per aiutarmi a raggiungere più persone possibili. Grazie per il supporto!

--

--