Libertà d’informazione tra Censura Online e VPN

Ogni giorno navighiamo su Internet dando per scontato di poter visitare qualsiasi sito in ogni momento. Ma la realtà è ben lontana da essere così libera. Infatti le difficoltà di accesso all’informazione sono molte e a più livelli. Oggi indaghiamo questo fenomeno guardando anche alle VPN, uno degli ultimi strumenti per combatterlo.

Blog Inputidea
4 min readMar 2, 2023
censura online e vpn

Nel corso dei secoli la censura ha potuto imprimere nella memoria storica del mondo immagini estremamente concrete: roghi di libri, copertura dei genitali nelle opere d’arte, allontanamento dalla vita pubblica di alcune figure “scomode”. Tutti questi esempi portano a pensare di vivere oggi in un mondo in cui possiamo esprimerci e informarci liberamente e senza vincoli.

Quante volte però svolgendo ricerche online incappiamo in pagine apparentemente irraggiungibili? Oppure abbiamo subìto la rimozione di un nostro contenuto pubblicato sui social? Sempre più di frequente nel mondo digitale vengono attuate forme di censura a livello statale e aziendale che passano inosservate. In questi casi sono gli utenti stessi che si uniscono per evidenziare i limiti imposti nella vita online.

Nella limitazione della libertà espressiva, di diffusione e accesso a determinate informazioni, un aspetto centrale è rappresentato dalla dimensione del gruppo su cui è esercitata. È quello che succede quando un Governo impedisce l’accesso a siti stranieri.

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Micro censura a più livelli

Si tende spesso a osservare la censura online come un macrofenomeno che coinvolge solamente alcuni Stati del mondo. Scavando più a fondo è invece possibile identificare anche altre forme disseminate su diversi livelli per motivi disparati.

Le istituzioni scolastiche impediscono l’accesso a siti inappropriati per il contesto. O ancora, una connessione aziendale potrebbe precludere l’accesso ai social network per evitare distrazioni o per motivi di sicurezza.

Non intendiamo certo paragonare un regolamento scolastico o aziendale con i divieti imposti da regimi dittatoriali, ma solo comprendere l’esistenza di limitazioni all’accesso di informazioni anche in contesti democratici.

Censura tra regolamentazione e prevaricazione

Questi casi permettono di ampliare lo sguardo su un processo che negli ultimi anni ha subito una drastica accelerazione. Se infatti alle origini del Web l’intento era collegare in modo libero le informazioni di tutto il mondo, oggi vengono imposte sempre più barriere per impedire contatti e scambi.

Da un lato la segmentazione della rete risulta inevitabile a fronte di regolamentazioni per la sicurezza in uno spazio sempre più popolato e legato alla quotidianità, dall’altro sta causando una riduzione delle possibilità degli utenti online prevaricando a volte diritti universalmente riconosciuti

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Freedom House, organizzazione senza scopo di lucro impegnata in ricerche su democrazia, diritti politici e libertà civili, ha evidenziato come dal 2010 ad oggi la rete abbia subìto un costante processo di limitazione. Tra misure per la gestione dei dati, condanne per discorsi online e divieti di accesso a internet per spegnere disordini politici, sono sempre di più gli Stati che esercitano una forte pressione sulla libertà d’informazione.

Aggirare la censura tramite VPN

La necessità di far fronte ai crescenti fenomeni di censura ha condotto allo sviluppo di nuovi sistemi capaci di aggirare i limiti imposti. Spesso infatti i blocchi in direzione di determinati siti dipende dal luogo da cui viene effettuata la ricerca. Una pagina web può essere inaccessibile agli utenti che si connettono da uno specifico Stato, rimanendo invece disponibile per tutti gli altri. Da qui la nascita delle VPN, servizi capaci di alterare le informazioni geografiche per continuare a navigare indisturbati.

Le Virtual Private Network consentono infatti di selezionare un Paese da cui simulare la connessione al sito desiderato, facendo transitare tutto il traffico su un server presente in quell’area. In questo modo l’accesso risulterà effettuato da un indirizzo sicuro, eludendo il blocco legato al proprio territorio.

Tali applicazioni permettono anche di rendere anonimi l’utente e proteggerne i dati. Infatti attraverso il passaggio protetto le attività online non sono ricollegabili all’indirizzo IP personale e offrono inoltre un servizio di criptazione dei contenuti, rendendoli inaccessibili a possibili attacchi informatici.

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Perché combattere per una rete libera?

In Input riteniamo essenziale la condivisione e la possibilità di accesso alle informazioni. Come nei migliori propositi del Web alle sue origini, una rete libera è uno strumento capace di promuovere molto di più che semplici conoscenze: permette di rafforzare le connessioni e le collaborazioni, ampliando le proprie risorse creative.

Ci sono ovviamente limitazioni legittime per evitare di fornire una struttura a organizzazioni criminali o di mostrare certe informazioni a un pubblico che va protetto, ma nella maggior parte dei casi queste imposizioni manifestano piuttosto la volontà di sorvegliare e punire, di manipolare l’opinione pubblica e rappresentano, per questo, un attacco ai diritti delle società liberali.

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