Delfra
3 min readJul 28, 2017

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Nel mondo parallelo proposto da Brooker, la laicizzazione è iniziata con l’Umanesimo e si è conclusa con San Junipero. Ho visto la puntata per l’ennesima volta e mi è tornato alla mente questo interessante articolo, cui avrei voluto replicare, mesi e mesi fa. Ormai non è più un argomento caldo, me ne rendo conto, ma ci tengo a lasciare ugualmente il mio contributo. Citerò onde evitare confusi flussi di coscienza.

Come Kelly sia giunta a riconsiderare la propria prospettiva resta un mistero, per l’ignaro spettatore. Ma il problema non è soltanto la mancanza di etica, di introspezione, di coerenza del personaggio

Io la sua lotta interiore l’ho percepita, invece. Kelly fin da subito individua in Yorkie una “minaccia”, tanto da scappare da un’epoca all’altra per cercare di evitarla (senza bloccarla, in ogni caso). Capisce che potenzialmente la ragazza potrebbe rivelarsi una ragione per restare e non vuole ascoltare i suoi stessi pensieri, non vuole ammettere che sta riconsiderando la propria prospettiva. Si scopre egoista, edonista se vogliamo, e in un primo momento si condanna per questo. Yorkie, in spiaggia, le fornisce un assist formidabile e lei cerca di aggrapparsi per l’ultima volta a quelle che fino a qualche mese prima erano le sue convinzioni più autentiche. Più che incoerente, Kelly soccombe a quella che è una vera e propria tendenza naturale dell’uomo, per lo meno di quello della società occidentale contemporanea. L’episodio sembra quasi il manifesto della cultura dell’egoismo.

Per chi rimane a San Junipero, infatti, la vita tutta diventa un passato da custodire ma anche da allontanare, per ricercare un nuovo piacere, pure se artificiale. Non mi viene difficile immaginare i figli di coloro che hanno deciso di trasferirsi nella città virtuale: di certo, in futuro non sceglieranno di trascorrere l’eternità nella stessa epoca dei loro genitori. Non c’è spazio per certe logiche, c’è solo l’Io che si ricostruisce.

L’amore, quello con le maiuscole e il grassetto, non è siamo due sconosciute, ci incontriamo in un pensionato virtuale e passiamo il resto della nostra vita insieme laddove il resto della nostra vita non ha nemmeno senso di esistere come locuzione, perché non c’è nessun resto. In San Junipero non si muore. Non si può morire e quindi ogni singolo giorno vale molto molto meno.

Una piccola precisazione, prima di continuare: Yorkie allude alla possibilità di richiedere di farsi scollegare dal sistema anche dopo la morte. La possibilità di morire definitivamente, quindi, c’è.

A me è piaciuta la scelta di raccontare questo tipo di amore. Kelly è in fin di vita, intenzionata a godersi appieno i suoi ultimi mesi; Yorkie, grazie a San Junipero, torna a vivere, seppure in un mondo surrogato, dopo oltre quarant’anni. Si tratta di primo amore per una e di ultimo per l’altra: pur se per ragioni tanto diverse, le emozioni di entrambe risultano allora amplificate. Questo non significa per forza che prima o poi scopriranno che in realtà stavano viaggiando su un calesse. Potrebbe accadere, ma nel momento in cui entrambe decidono di restare non ha importanza. Le sofferenze vissute dalle protagoniste non si possono ignorare, sono un dato fondamentale. La storia di Kelly e Yorkie non vuole essere il simbolo del “vero” amore. Grazie soprattutto al personaggio di Yorkie, la loro unione emoziona, perché dimostra che a San Junipero c’è la possibilità di ricercare la felicità, per quanto precaria, e trovarla, laddove la vita ci aveva negato di provarla. Non a caso entriamo nella città virtuale dalla sua prospettiva. Con Kelly torniamo nel mondo reale. Il suo disincanto, che pian piano viene meno per colpa di un fucking inconvenient, sta lì a dimostrare che la circostanza imprevedibile, in positivo, può davvero verificarsi e stravolgerti i piani in qualsiasi momento: l’auto-convinzione tramandata di generazione in generazione, insomma. Insieme con lei, soppesiamo i pro e i contro della scelta che dovrà fare, ci domandiamo cosa faremmo al suo posto. In parole povere, Yorkie suscita empatia, Kelly spinge all’immedesimazione e insieme rivestono di una nuova veste la speranza.

Quella di Yorkie e Kelly è la storia di due anime che hanno deciso di condividere la speranza di vivere insieme un “intero attimo di beatitudine”. San Junipero offre la possibilità di provarci, senza garanzie di successo e con la minaccia del alla lunga che palle dietro l’angolo. Sono lì a ricordarcelo tanto Wes quanto il nerd occhialuto. Del resto, è di un paradiso sulla terra che si parla, non del Giardino dell’Eden.

[ok, ho scritto decisamente troppo, chiedo perdono e la chiudo qui! In ogni caso, questo è quello che ho percepito io, non ritengo sia la verità assoluta]

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