Gli Italiani hanno bisogno di Grandezza

L’Italia fino a oggi ha avuto un animo troppo piccolo ma non si va da nessuna parte senza un’idea in cui credere, senza un’idea in grado di dare un’aspettativa di grandezza. E per farlo dobbiamo entrare nell'ottica della squadra.

Michele Putrino
3 min readFeb 11, 2019

In un suo recente articolo per il Fatto Quotidiano il filosofo Diego Fusaro ha affermato che «solo con un’identità forte è possibile rispettare le identità altrui». È un’affermazione tanto vera quanto difficile da spiegare poiché soltanto chi si riconosce in una parte sente di avere, appunto, un’identità forte e riconosce, altrettanto chiaramente, l’identità altrui. Inoltre, bisogna stare da una parte se ci si vuole sentire partecipi. Non a caso le due parole hanno la stessa radice.

Per poter gustare in modo pieno e vivo una partita di calcio (o di qualsiasi altro sport), è necessario “tifare” per una delle due squadre e vedere come avversaria l’altra (anche qui non è un caso che questo evento si chiami “partita”, parola che deriva da “partire” e quindi “dividere”). Se non facciamo questo diventa impossibile poter godere dell’evento sportivo. Ma questo non accade soltanto nel mondo dello sport.

Quando guardiamo un film abbiamo bisogno di un protagonista con cui identificarci e di un antagonista con cui scontrarci. Due innamorati sono tali anche perché contrappongono il loro mondo al mondo esterno. Potrei continuare ancora a lungo ma credo che il concetto sia chiaro: affinché esista un noi devono esistere per forza altri a cui contrapporsi (chi volesse saperne di più consiglio la lettura del mio libro di prossima pubblicazione Manuale di Resistenza al Potere).

Se vogliamo sentirci italiani e trovare l’orgoglio e la forza per evitare di cadere nel disastro in cui la politica internazionale sta per gettarci, dobbiamo per forza identificare degli antagonisti, degli avversarsi con cui confrontarci. Questo non è necessario che avvenga facendo guerre, bensì costruendo imprese, aziende, prodotti, tecnologie e ricerche scientifiche tutte orgogliosamente italiane e tutte di qualità e di efficacia estremamente superiori a quelle delle altre nazioni. È così che si diventa orgogliosamente italiani ed è così che si ricrea in ogni italiano la sensazione, la voglia e il piacere di vivere pensando in grande. Non è, infatti, cercando di risolvere i problemi interni di uno Stato che questi si appianano; al contrario, è confrontandosi con i propri antagonisti, cercando di fare ogni giorno meglio di loro, che uno Stato diventa un organismo e quindi si organizza, si ordina e diventa efficiente.

Abbiamo dunque la necessità che in Italia sorga una leadership piena di energia e che senta e faccia sentire l’orgoglio di essere italiani facendo meglio degli altri. Non dobbiamo pensare che non si possa fare perché lo abbiamo già fatto nel dopoguerra, in condizioni molto peggiori di quelle attuali. Possiamo farlo, è solo questione di volontà. E dobbiamo farlo, prima che le situazioni internazionali che si stanno affacciando ci travolgano. Facciamo grande l’Italia.

Michele Putrino

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