Cos’è e come funziona la Commissione europea

Luca Lottero
4 min readOct 18, 2018

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Jean Claude Juncker, attuale presidente della Commissione europea. Wikipedia

La Commissione è il principale organo esecutivo dell’Unione europea. Tra le sue tante funzioni, forse la più importante è quella di iniziativa legislativa, cioè quella di decidere le leggi che dovranno essere poi discusse e adottate dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione europea.

Prima di procedere con la lettura di questo articolo, potrebbe essere utile un bel ripassone sugli altri due organi citati, che insieme alla Commissione formano decidono e prendono concretamente le decisioni nell’Unione europea:

Per capire meglio come le tre istituzioni lavorano insieme per generare le leggi europee, ripropongo invece questo semplice schema, che descrive efficacemente la procedura standard con cui l’Unione europea prende le decisioni. Come si può notare, il ruolo della Commissione è importante soprattutto all’inizio, in fase di proposta. E non è ovviamente un ruolo di poco conto.

Oltre che dell’iniziativa legislativa, la Commissione si occupa di stabilire le priorità di spesa dell’Unione, di preparare i bilanci annuali e di controllare come vengono spesi i fondi europei, cioè i soldi che l’Unione europea destina a progetti sparsi su tutto il suo territorio. In fase di scelta su come investire i fondi e di stesura del bilancio, la Commissione collabora ancora una volta con Parlamento e Consiglio, mentre in quella di controllo lavora insieme alla Corte dei Conti europea.

Alla Commissione spetta infine il compito di rappresentare l’Unione a livello internazionale (un po’ come fanno i capi di Stato o di Governo coi propri Paesi d’appartenenza) e di vigilare, insieme alla Corte di giustizia, sul rispetto delle norme europee da parte degli Stati membri.

Com’è fatta la Commissione europea

La sede della Commissione europea. Credits: Photo YourSpace, Flickr

La Commissione europea è formata da un presidente e 28 commissari (uno per Paese membro), ognuno dei quali è responsabile di un settore politico. I 28 commissari hanno poi alle proprie dipendenze un personale di tecnici e burocrati che gestisce l’attività quotidiana della Commissione, ma sono loro (insieme naturalmente al presidente) a guidare politicamente l’organo.

Il presidente viene nominato ogni 5 anni dal Consiglio europeo. Con gli anni, si è creato un rapporto sempre più stretto tra il risultato delle elezioni per il Parlamento e la nomina del presidente della Commissione e, alle elezioni del 2014, per la prima volta i partiti europei hanno indicato il proprio candidato a ricoprire la carica di presidente della Commissione, col cosiddetto meccanismo dello Spitzenkandidat, che in tedesco vuol dire “capolista”. L’attuale presidente Jean Claude Juncker, nel 2014 era appunto il capolista del Partito popolare europeo, la formazione che raduna grossomodo i partiti nazionali di centrodestra.

I candidati a ricoprire la carica di commissario vengono approvati dal Parlamento, dopodiché il presidente distribuisce le cariche. È chiaro che in questa fase entrano in gioco gli equilibri politici, con i vari Paesi che tenteranno di piazzare i propri rappresentanti nelle postazioni più influenti. Anche se i commissari sono tutti formalmente sullo stesso livello e le decisioni si prendono in genere per consenso (cioè senza un voto esplicito), 7 commissari ricoprono il ruolo di vicepresidente della commissione (e uno di questi è il “primo vicepresidente”) e uno quello di Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e per la sicurezza, una sorta di ministro degli esteri dell’Unione europea. Queste figure formano il “collegio dei commissari”.

L’Alto rappresentante dell’Unione europea Federica Mogherini. Credits Cabinet of Ukraine, Wikimedia Commons

Ogni anno, il presidente indica un piano d’azione per i successivi 12 mesi, che viene discusso e adottato dai 28 commissari. Quindi vengono scelte le priorità d’azione e dopodiché la palla passa alle direzioni generali, ognuna delle quali è competente in una certa materia. Ogni direzione generale ha un direttore responsabile presso il commissario di riferimento.

Il sito della Commissione ( link) riporta 7 gruppi di lavoro in cui i commissari vengono divisi, ognuno delle quali è sotto responsabilità di un vicepresidente, e che danno un po’ l’idea dei macro-temi di cui si occupa questo importante organo europeo:

  • Occupazione, crescita, investimenti e competitività;
  • Mercato unico digitale;
  • Unione dell’energia;
  • Euro e dialogo sociale;
  • Qualità della legislazione e affari istituzionali;
  • Bilancio e risorse umane;
  • L’Europa nel mondo.

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