Centro Interculturale Zonarelli — Oltre la Diffidenza

LabUNDER
3 min readJul 19, 2018

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La nuova tappa del viaggio di BOsaico è il quartiere San Donato — San Vitale. Nello specifico visitiamo il Centro Interculturale Zonarelli, posto all’interno di un complesso che comprende, oltre al Centro, uno studentato universitario, un’università americana (la Springs Hill University), un centro sociale per anziani (l’Italicus), un’associazione musicale (Il Vecchio Son) e il servizio giovani della zona (La Torretta).

Da brava ritardataria di provincia, anche questa volta, ho fatto i salti mortali per prendere la corriera che mi avrebbe avvicinato al punto d’incontro con Lara. Essendo noi mortali portatori di gioia perpetua, un muscolo della gamba, non gradendo lo sforzo, ha deciso di fare sciopero del movimento, lasciandomi zoppicante e dolorante. Ma, essendo in missione per BOsaico, mi sono fatta coraggio ripetendomi in mente il motto #maiunagioia, riuscendo ad arrivare miracolosamente in orario al punto d’incontro.

Dopo esserci rifocillati, ci siamo avviati verso il Centro Zonarelli. La realtà dello Zonarelli è unica nel suo genere. Nato a metà degli anni ’90, dal 2012 entra a far parte dell’Istituzione per l’Inclusione Sociale e Comunitaria “Don Paolo Serra Zanetti” del Comune di Bologna. Oggi, il Centro è un luogo di incontro tra italiani e immigrati, persone che vivono la stessa città con background differenti. Il Centro ospita infatti un centinaio di associazioni che frequentano lo Zonarelli, chi più chi meno, assiduamente.

È fantastico poter vedere tante culture, diversissime tra loro, nello stesso luogo. Non è strano infatti passare pomeriggi in cui nella Sala Polivalente si sta tenendo un incontro della comunità nigeriana, nella Ludoteca un corso di italiano, in Sala Famiglie le prove di ballo dell’associazione peruviana e in Cucina si chiacchiera di quale pianta utilizzare per preparare il the perfetto con pareri da donne italiane, marocchine o egiziane.

Il Centro Interculturale Zonarelli è come uno scrigno, all’apparenza semplice e umile, ma che nasconde al suo interno un infinito cielo notturno intarsiato di stelle, memori della bellezza delle persone che frequentano il Centro.

Tra le tante possibilità di incontro che offre, lo Zonarelli ospita anche l’Orto dei Popoli, punto di connessione con le proprie origini attraverso la coltivazione di piante officinali e ortaggi del mondo. Capita spesso che la stessa pianta abbia differenti utilizzi in culture diverse. L’aloe ne è un esempio lampante: si passa dal signore filippino che la usa come impacco per curare un inizio di calvizie alle nigeriane che la usano come crema miracolosa per ammorbidire la pelle, per arrivare al pakistano che la usa per qualche misteriosa ricetta e finendo con le ragazze peruviane che, al vederla, sono andate in visibilio.

Il Centro Zonarelli custodisce molti ricordi a me cari. Nonostante sia una persona introversa e poco propensa alle parole, sono riuscita a costruirmi una rete di persone che combattono in prima linea per i propri bisogni, che cercano attraverso i piccoli gesti di creare un’atmosfera unica nel suo genere. Il mio desiderio è che un luogo come questo possa continuare a vivere e a prosperare nonostante la nube di diffidenza che si sta creando, perché è nell’unione indiscriminata che si trova la forza.

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18 ragazze e ragazzi, Bologna e il racconto inedito dell'attivismo civico e culturale dei suoi abitanti.