Un 11 da favola… Italia 2006

Parliamo di Calcio
5 min readMar 5, 2019

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In questa rubrica era impossibile non parlare di una delle squadre, anzi rose, più forti che ci siano mai state nella storia dell’Italia. Si tratta infatti dello straordinario gruppo che nel 2006 riuscì a vincere quasi contro molti pronostici il Mondiale in Germania: i favoriti erano i padroni di casa, il Brasile dei fenomeni Ronaldo, Adriano, Ronaldinho e Kakà o l’Argentina del giovanissimo Messi. Gli azzurri inoltre non si presentavano bene visto che era appena esploso lo scandalo Calciopoli e il calcio italiano appariva in ginocchio: federcalcio commissariata, i maggiori club sotto inchiesta, polemiche mediatiche. C’è chi chiedeva anche le dimissioni del c.t. Marcello Lippi visto che il figlio Davide era coinvolto nello scandalo Gea (poi assolto, ndr), altri volevano l’epurazione del capitano Fabio Cannavaro, vicino a Moggi, e di Buffon, implicato in una vicenda di scommesse su altri sport. Lo stesso Lippi sfiorò l’idea di dimettersi, a sostenerlo furono la moglie Simonetta e il neo commissario federale, Guido Rossi.

Eppure fin dal ritiro pre Mondiale a Coverciano la squadra fece gruppo e si andò a conquistare la vetta del mondo. In rosa c’erano grandissimi campioni come Andrea Pirlo, Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Luca Toni, Gennaro Gattuso o Alessandro Nesta (infortunatosi purtroppo contro la Repubblica Ceca nell’ultima gara del girone, ndr), ma anche giovani promesse come Alberto Gilardino. Andrea Barzagli o Daniele De Rossi, che però nella seconda gara della competizione contro gli Stati Uniti fu espulso per una brutta gomitata a McBride e tornò a disposizione solo per la finale. Gli azzurri si esaltarono e riuscirono ad essere un vera e propria macchina da guerra: 12 gol con 10 giocatori diversi, solo 2 rete subite (un autogol di Zaccardo ed un rigore in finale di Zidane, ndr). Insomma numeri impressionanti che hanno incoronato il successo in terra tedesca. L’Italia vinse il Girone E con 7 punti arrivando sopra a Ghana, Repubblica Ceca e Stati Uniti: furono propri gli americani, ultimi del gruppo, a strappare un rocambolesco pareggio. Agli ottavi ecco l’Australia: a Kaiserslautern l’incontro si rivelò più difficile del previsto visto l’espulsione di Materazzi. Ma grazie ad un rigore al 90' conquistato da Grosso e realizzato da Francesco Totti gli azzurri riuscirono ad evitare i tempi supplementari.

Ai quarti di finale ecco l’Ucraina di Shevchenko. Ad Amburgo però non ci fu partita: gli uomini di Lippi vinsero 3–0 grazie al gol di Zambrotta e alla doppietta di Luca Toni. L’Italia così arrivò in semifinale, dove ad aspettarla c’era la favoritissima Germania di Klinsmann. Il 4 luglio a Dortmund cos’ andò in scena una delle gare più emozionanti di quella competizione: in uno stadio tradizionalmente favorevole ai tedeschi, sempre vittoriosi in quella città, la squadra italiana sembrava prevalere ma alla fine dei 90 minuti regolamentari il risultato rimase sempre sullo 0–0. Si giocarono quindi i tempi supplementari, durante i quali Gilardino e Zambrotta colpirono rispettivamente un palo e una traversa. Al 119', sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Andrea Pirlo servì Grosso che, tirando di sinistro dal limite dell’area piccola, portò l’Italia in vantaggio. L’urlo della sua esultanza ricordò a molti quello di Marco Tardelli nella finale di Madrid del 1982. Un minuto dopo, con i tedeschi sbilanciati in attacco per provare a pareggiare, partì un veloce contropiede iniziato da un monumentale Fabio Cannavaro e finalizzato da uno straordinario tiro a giro di Alessandro Del Piero. L’Italia tornò quindi in finale dopo 12 anni eliminando la Germania per la terza volta nella storia dei Mondiali.

La finale si giocò il 9 luglio all’Olympiastadion di Berlino, l’Italia era in cerca della rivincita contro la Francia, dopo avere perso la finale di Euro 2000 al golden gol. La Francia passò in vantaggio con un gol di Zidane al 7' minuto su calcio di rigore, che colpì prima la traversa e poi terminò dietro la linea di porta. L’Italia reagì pareggiando con un colpo di testa di Materazzi al 19' sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La gara fu molto emozionante con occasioni da entrambe le parti, ma i 90 minuti ancora una volta non bastarono. Al 111' però l’episodio chiave: Zidane venne espulso per una bruttissima testa a Materazzi. Da lì in poi la Francia si innervosì molto e non riuscì ad evitare i calci di rigore. L’Italia fu impeccabile con Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso, per la Francia invece sbagliò Trezeguet. La corsa e l’urlo liberatorio degli azzurri dopo l’ultimo penalty ci fa venire ancora i brividi, un gruppo di campioni che si è meritato sul campo il successo più importante a livello calcistico. L’Italia così è campione del Mondo dopo 24 anni grazie ad un allenatore incredibile come Lippi, una difesa da applausi incoronata prima con il miglior portiere del torneo, Buffon, e poi con il Pallone d’Oro a Cannavaro. Pirlo era il cervello di un centrocampo solido, impreziosito da gioielli come Gattuso e De Rossi. In avanti tutto ruotava intorno al genio di Francesco Totti, voluto fortemente dal c.t. nonostante il grave infortunio alla caviglia che lo costrinse a giocare con ben 8 viti. Infine quasi tutti gli altri bomber andarono a segno con continuità dal primo all’ultimo: Inzaghi, Iaquinta, Toni, Del Piero. In poche parole questa fu una delle squadre più forti della storia del calcio italiano e non solo.

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