Bambagia

Yoshi Siebenäsch
4 min readApr 3, 2017

--

Se una persona nasce e cresce nella bambagia, probabilmente non si accorge di essere nella bambagia. Uno glielo può far presente ma è probabile che il bambagiato faccia molta fatica a capire il suo stato. Il mondo occidentale in senso molto lato, chiamiamolo mondo “sviluppato”, vive nella bambagia. Il più o meno libero mercato e la scienza, ossia in una parola sola, il progresso, hanno fatto in modo negli ultimi secoli di rendere la vita delle persone sempre più facile, sana e meno dolorosa. Oggi anche una persona con un modestissimo reddito ha una vita enormemente meno difficile e dolorosa di un qualsiasi re medievale. Viviamo senza ombra di dubbio nella migliore era che il genere umano abbia mai conosciuto, come ci spiega questo bellissimo sito.

Capita quindi che persone nate e cresciute in un mondo enormemente più semplice e meno crudele rispetto al passato, proprio per il fatto di essere nate e cresciute in una società che dà per scontato i traguardi della scienza e del progresso, perdano la tramontana. Può essere una tragedia avvenuta a una persona cara, una fervida immaginazione unita a noia o una personalità predisposta alle cazzate. Capita che taaaaac qualcosa scatti nel cervello e faccia interrompere il flusso della razionalità: le persone non sono più guidate principalmente dalla razionalità. La galassia dei frikkettoni irrazionali è varia e in continua evoluzione. Si va da quelli che credono alle scie chimiche a quelli contro i vaccini passando per gli estimatori dell’omeopatia e dell’agricoltura biodinamica. Anche dal lato delle scienze umane si nota una crescente predisposizione da parte delle persone a seguire teorie folli, luddiste e prive di una base di realtà; in Italia il gruppo più appariscente su questo aspetto è quello dei grillini con le varie suggestioni islandesi/argentine/greche o addirittura venezuelane (!!!). Estimatori di realtà inesistenti e predisposti a seguire ciecamente le parole del capo: atteggiamenti che mi mettono un attimo angoscia.

Verrebbe da rimpiangere, se fossi pessimista e non selezionassi i miei contatti, il digital divide. Infatti è chiaro che il bar si è trasferito su internet. Su Facebook gli scoppiati scrivono le loro assurdità e fanno comunità con altri scoppiati per spingere le loro panzane. Sono tantissimi. Il progresso viene usato dai contrari al progresso per propagandare stronzate. Non è una novità ma oggi è molto più appariscente di ieri. La massa è diventata anche critica: il movimento antivaccinista ha già causato morti e i partiti populisti anti-tutto in Europa hanno un peso elettorale sempre più crescente. Sembra proprio che le persone nate e cresciute nella bambagia abbiano perso la ragione. Il progresso ha permesso una vita più semplice e con più tempo libero, con la conseguenza che le persone riempiono questo tempo propagandando stronzate e vedendo problemi dove non esistono e complotti dietro ogni angolo.

È un loop che forse non si può spezzare. Da come la vedo io, bisogna puntare sul contenimento del danno aspettando tempi forse più razionali, sempre che gli scoppiati non riescano ad affossare il progresso. Provare a parlarci insieme non serve praticamente a niente: se una persona pensa che ci sia un complotto planetario ordito da migliaia di persone per spruzzare veleni attraverso gli aerei con lo scopo di cambiare il clima e avvelenare le persone, sarai forse tu a convincerlo del contrario facendo appello al buon senso? Chi ti paga?

Io non so come fosse la situazione cinquanta anni fa. Probabilmente c’era più fiducia nel progresso. La gente era sopravvissuta all’apocalisse della Seconda Guerra Mondiale e voleva avanzare, voleva migliorare. Probabilmente c’era più voglia di futuro, di miglioramento. La scienza era vista in una luce più positiva. La figura dello scienziato pazzo al cinema era ricorrente ma ci si limitava a quello, alla fiction. C’erano manifestazioni così?

No Future

Magari c’erano anche eh, però verosimilmente erano più confinate e alla società mainstream non interessavano. La bambagia ora è nel cervello.

Continuando il mio ragionamento da ottimista razionale, potrei dire che questo rincoglionimento generalizzato può essere visto quindi come la brutta faccia della medaglia del benessere. Nelle nostre società, come scritto prima, si vive benissimo e quindi le persone devono trovare qualcosa per soddisfare quel loro senso di tragicità. Come il matrix dell’omonimo film che non funzionava a dovere simulando un mondo perfetto. Può essere consolatorio pensarla così ma io ritengo che la situazione attuale abbia dei responsabili abbastanza precisi.

La categoria dei giornalisti per esempio che pompa quotidianamente cazzate antiscientifiche e che innalza a controparte degna di parola ciarlatani spudorati. Forse qualcuno ricorderà il surreale dibattito in tv Red Ronnie e Eleonora Brigliadori vs Burioni; è un esempio tra molti del pessimo servizio che i mass media e i giornalisti stanno facendo e delle loro pesantissime responsabilità. Abbiamo poi l’immancabile categoria nefanda dei politici. Tra interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche, leggi anti-OGM e supporto a complottismi tipo Xylella/Monsanto, i politici cavalcano l’ignoranza in buona fede o meno e alimentano la paura verso la scienza; anzi, verso il basilare metodo scientifico. Fare pressione su queste due categorie affinché la smettano di essere così deleterie per il genere umano può aiutare.

--

--