Ndemo? Naxì!

Yoshi Siebenäsch
3 min readMar 24, 2017

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Il primo partito non si scorda mai aka eravamo troppo avanti

Nella mia vita precedente, quando ero un intellettuale organico all’indipendentismo libertario veneto (il mondo è vasto ragazzi, c’è di tutto, anche questo), ho avuto molte esperienze che mi sono servite tantissimo. Davvero.

Ho toccato con mano quello che viene chiamato il paese reale (nel mio caso, veneto) e devo dire che non è quel buco nero di angoscia che potrebbe sembrare. Ho conosciuto e fatto amicizia con persone intellettualmente stimolanti e soprattutto belle. Belle persone alle quali darei senza problema il PIN della mia carta di credito. Eravamo pochi, idealisti e meravigliosamente ingenui.

L’altra faccia della medaglia invece è decisamente più triste. Ho capito una cosa che vien data per scontata ma che non si comprende nel suo pieno se non se ne è in mezzo: la politica è merda. Davvero. Il più pulito ha la rogna. Davvero. È un mondo allucinante che noi normali non immaginiamo possa esistere, statene il più lontano possibile.

Ma veniamo al topic dopo questo preambolo: ho avuto, necessariamente, anche a che fare con altri tipi di indipendentisti veneti. Essendo io in un gruppo più o meno costante ma minoritario all’interno del già minoritario indipendentismo veneto, giocoforza nel corso degli anni si è dovuto stringere alleanze, fondere più partiti insieme etc etc. Non faccio la cronistoria perché sinceramente non me la ricordo più tanto bene nemmeno io; ho rimosso. La costante comunque era sempre quella:

  1. Abbiamo una cosa piccola ma che funziona e che è innovativa intellettualmente, aperta, moderna: bella.
  2. Ci fondiamo con altri, diversi da noi, per far crescere la cosa anche se sappiamo che dovremo giocoforza scendere a compromessi ma accettiamo il rischio calcolato.
  3. Veniamo cacciati avendo preso sottogamba il rischio di cui sopra.
  4. Ripartiamo da 1.

Per un po’ è andata così, poi mi son rotto i coglioni e mi sono trasferito in Svizzera.

Gli altri tipi di indipendentisti con i quali abbiamo avuto a che fare sono…come posso dirlo educatamente…delle persone terribili. In una parola si potrebbero etichettare come fasciovenetisti. Si va dalle macchiette con i costumi militari veneti del ‘700 a gente veramente orribile, gente identitaria. Per queste persone l’obiettivo è tornare a un’età dell’oro che ovviamente non è mai esistita, alzare muri, escludere, idolatrare i vari Putin, fondare uno stato teocratico oscurantista, applicare teorie economiche sovraniste di sussistenza e povertà.

Scrivo questo perché qualche giorno fa mi è arrivata un’email nella quale mi si invitava a un evento per la presentazione di un nuovo soggetto politico, questo. Ecco, io lì dentro qualcuno lo conosco di persona, ci ho lavorato assieme e sono gli stessi che stanno tenendo l’indipendentismo veneto dalla parte perdente della storia. Quella che guarda al passato e che non ha niente da offrire se non i soliti discorsi su lingua, tradizioni, cazzi e mazzi.

Sono fuori dal Veneto e fuori dalle dinamiche politiche venete. Sinceramente da qui non mi interessa più nulla di tutto questo. Come dice il mio amico Lodovico Pizzati, una delle belle persone di cui sopra e un altro che se ne è andato dal Veneto, una volta che diventi indipendentista poi lo rimani sempre. Sarà anche vero, ma si rimane indipendentista nonostante gli altri indipendentisti.

Guardare alle esperienze di successo (relativo) di Scozia o Catalogna sembra non essere uno sport molto praticato in Veneto. La mia esperienza della vita precedente mi ha insegnato anche un’altra cosa fondamentale: è illusorio sperare di saltare la fase culturale per arrivare dritti alla fase politica. Se le persone non sono allenate alla libertà e all’apertura, puoi avere il progetto politico più bello del mondo ma non riuscirai mai a ottenere niente di concreto. Se non formi la base, non ottieni niente.

Tuttavia, abitassi ancora in Veneto son sicuro che mi verrebbe la voglia di creare un partito che servisse più a scopo educativo che politico, per il lungo periodo. I punti fermi dovrebbero essere:

  • Inclusione
  • Apertura
  • Buonsenso
  • Sorriso

Per fortuna non abito in Veneto.

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