La Struttura del Remix

Il Caso #oggihaiku

Stefano Pace
8 min readMar 22, 2014

Introduzione

La poesia — nelle sue diverse forme — è oggi adottata da un ambito disciplinare (apparentemente) del tutto diverso, come la consumer research (Sherry e Schouten, 2002). Da anni la Consumer Culture Theory Conference ospita una sessione dedicata esclusivamente alla poesia “applicata” ai temi del comportamento del consumatore. Ne è nato un filone di ricerca che, da marginale, si è trasformato in uno dei cuori della ricerca secondo l’approccio della CCT.

Le pubblicazioni di ricerca sul comportamento del consumatore che contengono poesie (oltre che articoli in forma più convenzionale) sono varie, seppur non ancora numerose. Ad esempio, Roel Wijland curerà un testo di consumer culture basato su un approccio poetico.

I social media stanno portando un’ulteriore evoluzione nel linguaggio poetico “applicato”. I social media presentano esempi interessanti che ibridano poesia, contenuto, interazione fra utenti. Il testo qui presentato è una bozza preliminare di alcune idee che formano il nocciolo di un possibile paper accademico nell’ambito dei social media. Mi soffermo sul remix come modalità comunicativa tipica dei social media e su un caso in cui la forma poetica dell’haiku si apre al remix, mostrando un interessante collegamento fra linguaggio dei social media, linguaggio poetico e interazione fra utenti.

Remix

Le Rete ospita linguaggi nuovi. Fra quelli emergenti di maggiore interesse, possiamo annoverare il remix. Il remix produce contenuto combinando elementi pre-esistenti in nuove forme. Viviamo immersi in una cultura del remix che sfida i concetti di proprietà intellettuale (Lessig, 2008) e che dimostra l’evanescenza dei confini fra produttore e consumatore (Ritzer, 2014). I video su YouTube sono in molti casi forme di remix. L’utente, ad esempio, sovrappone un brano musicale a un proprio montaggio di un telefilm. Un esempio è il video seguente, in cui un utente propone un suo video di un brano di Kate Bush. Il confine fra produttore e fruitore si supera a favore di un contenuto al contempo originale e conosciuto.

Esempio di Remix (Link)

Il remix è una forma di ricombinazione in cui il livello di competenza richiesto è in equilibrio fra la semplicità noiosa e lo sforzo impossibile. Un caso esemplificativo è quello di “Text from Hillary”. Nato per gioco da una foto di due manager di Public Relations di Washington (Adam Smoth a Stacy Lambe), il fenomeno divenne virale in pochi giorni. Il meccanismo di remix era semplice. Si partiva da una foto dell’allora Segretario di Stato Hillary Clinton a bordo di un aereo, con occhiali da sole scuri e viso serio mentre digita sul proprio cellulare. Smith e Lambe, scherzosamente, aggiunsero al di sopra della foto di Clinton una foto di Obama che scrive un messaggio al Segretario.

L’immagine iniziale di “Texts from Hillary” (Link)

Uno scambio immaginario e ironico. Questa semplice e creativa immagine fu condivisa per più di 46.000 in sole 48 ore, ricevendo 172.000 “likes” in Facebook. Iniziò una spontanea gara virale in cui altri utenti dei social media proponevano il proprio remix. Aggiungendo foto di celebrità varie e inventando delle didascalie umoristiche, chiunque poteva remixare — con un po’ di creatività — la foto originale. E così le foto di una serie di celebrità impegnate col proprio cellulare diventarono protagoniste di remix.

Remix di “Texts from Hillary” (Link)

Il caso di “Text from Hillary” mostra che alcuni fattori possono stimolare il remix da parte dell’utente:

1) Notorietà del contenuto che lo rende facilmente comprensibile e fruibile: Hillary Clinton è un volto noto, così come quello delle celebrità sovrapposte nel remix; la sua espressione è interpretabile e le didascalie brevi e leggibili;

2) Relativa facilità nel creare il remix: aggiungere una foto di celebrità mentre scrivono al telefono e inventare due didascalie.

Esistono altri fattori che possono stimolare il remix dell’utente? Il caso di Daily Haiku di Susanna Tartaro e dell’iniziativa collegata di Dicono di Oggi per Pagina99 offre alcuni spunti di interesse.

Daily Haiku e il gioco #oggihaiku

Daily Haiku è un blog di Susanna Tartaro (@susannatartaro), esperta di haiku e curatrice della trasmissione radiofonica su letteratura e cultura Fahrenheit (Rai Radio3). Daily Haiku propone dei remix creativi fra poesia e attualità. Susanna Tartaro seleziona un haiku classico e ne propone un collegamento a fatti di cronaca odierni, eventi, temi di attualità. Ad esempio, la ricorrenza della Festa delle Donne ispira il seguente remix:

8 marzo: mimose o ciliegi?

Per questa festa dispongono le bambole — ombre sul muro (Momoko Kuroda 1938)

Il blog Dicono di Oggi è curato da Antonella Sbrilli (@asbrilli) (e, per il social networking, da Daniela Collu). È “un progetto editoriale basato su un vasto database di citazioni letterarie che parlano dei 366 giorni dell’anno: romanzi, racconti, poesie (ma anche opere d’arte, film, canzoni) che si svolgono in un giorno dichiarato o fanno riferimento a una data, dal primo gennaio (compleanno di Lolita di Nabokov), alla notte di Capodanno raccontata da Saramago” (link).

Tempo fa, Daily Haiku e Dicono di Oggi hanno proposto un gioco per i lettori del giornale Pagina99, identificato dall’hashtag di Twitter #oggihaiku. La regola del gioco consisteva nel comporre un proprio remix a partire da un repertorio di nove haiku selezionati da Susanna Tartaro. Il partecipante sceglieva un fatto o tema di attualità e proponeva l’associazione a uno di tali haiku.

Ad esempio, un utente di Twitter (Laura Righi, @lalabelr) inventa un commento-haiku alla notizia che gli italiani non rinunciano alla vacanza in Egitto, nonostante gli avvisi sulla sicurezza:

Egitto gli italiani non rinunciano

Dormo, mi sveglio
sbadiglio, sotto ciliegi in fiore

Un altro utente (Sonia, ‏@so77nia) si sofferma sul tema dell’emancipazione femminile:

Emancipazione femminile

Un canarino è scappato
questa giornata di primavera volge a termine

(Shiki 1867-1902)

Il gioco di remix #oggihaiku ha stimolato un traffico di oltre 250 tweet in pochi giorni (dati tratti da Topsy).

Quali sono gli haiku che stimolano maggiormente il remix? Per provare a rispondere a questa domanda, ho raccolto e classificato 49 tweet della serie #oggihaiku. Tale lista può essere considerata completa di tutti i tweet partecipanti in modo esplicito al gioco, escludendo i numerosi retweet e commenti sul gioco stesso (che comunque rappresentano una mole di contenuto importante per iniziative di tipo social). Possiamo classificare gli haiku secondo tre criteri:

  1. Haiku “animato”. Si tratta di un haiku che ha come soggetto un essere animato (essere umano o animale). L’haiku animato può essere distinto in due ulteriori categorie.

1.1 Sensazione: l’haiku pone un soggetto che evoca una sensazione, uno stato d’animo, un pensiero. Ad esempio: Rondine di sera / non so cosa farò / in avvenire

1.2 Azione: l’essere animato compie un’azione. Ad esempio: Un canarino è scappato /questa giornata di primavera /volge al termine

2. Haiku “inanimato”, che ha un paesaggio o un elemento di natura come centro. Esempio: Cadendo nell’acqua / i petali scompaiono / pruno sulla riva.

I nove haiku di #oggihaiku possono essere classificati secondo il criterio sopra indicato. La figura sottostante riassume le tre categorie e classifica i nove haiku al loro interno.

Classificazione degli haiku di #oggihaiku (Fonte: Ns. elaborazione)
Numero di haiku-remix per tipologia (fonte: ns. elaborazione)

La maggioranza dei remix si colloca negli haiku di tipo “animato”: 35 remix (con 21 che indicano un’azione e 14 una sensazione) e 14 di tipo “inanimato”. Generalizzare tali dati non è possibile, stante il numero di remix considerati (e visti anche i limiti della classificazione proposta; v. ultima sezione). Assumiamo che la scelta degli haiku da parte del soggetto che esegue il remix sia casuale fra le due categorie “animato” e “inanimato”, che quindi non ci sia un effetto della categoria sulla scelta del remix. In tal caso, la probabilità che su 49 remix, 31 o più appartengano a una data categoria è inferiore al 5% (v. appendice). I 35 remix di tipo animato diventerebbero un’indicazione preliminare che il remix preferisce contenuti di tipo animato. Indicazione non conclusiva che deve essere verificata e aggiornata con ricerche più estese ad approfondite.

Non ci sono preferenze apparenti per quanto concerne altre possibili classificazioni degli haiku. Ad esempio, classificandoli a seconda della presenza di un “io” (ossia un protagonista umano che riferisce la sua azione o stato d’animo), non si evincono particolari prevalenze.

Ulteriori ricerche possono verificare se l’utente di social media davvero preferisce elaborare un remix a partire da componenti “animate”. Una tale ipotesi potrebbe essere supportata dal fatto che elementi riferiti a entità animate potrebbero essere più facilmente comprensibili e semplici da elaborare da parte dell’utente.

Limiti della ricerca e possibili sviluppi

Quella qui proposta è una ricerca preliminare, che potrà essere migliorata nel suo design ed estesa per raggiungere risultati più robusti. Possiamo indicare di seguito alcuni limiti della ricerca.

La classificazione degli haiku è di tipo desk, senza coinvolgere l’effettiva intepretazione del lettore. Un haiku classificato come in grado di evocare una sensazione potrebbe invece essere interpretato dal lettore come un haiku contentente un gesto.

La pretesa stessa di classificare un componimento poetico ha lati quasi paradossali, dato che la poesia supera i canoni convenzionali.

Inoltre, alcuni haiku hanno difficile collocazione in qualsiasi classificazione. Ad esempio, “Rondine di sera / non so cosa farò / in avvenire” è — secondo la classificazione proposta — una sensazione (non so cosa farò) o un haiku animato (rondine)? Sembra prevalere la prima scelta, ma non è certo un scelta definitiva. Sviluppi futuri della ricerca possono classificare gli haiku non in base a un criterio ex ante, ma verificando l’interpretazione dei lettori dell’haiku.

Quella proposta è una classificazione basata sul senso principale apparente dell’haiku, da lettore non esperto. Forme di classificazione più sofisticata possono condurre a risultati diversi. Un esempio possibile consisterebbe nel classificare gli haiku a seconda del tipo di kigo, ossia il riferimento alla stagione che ogni haiku contiene.

Il mondo dei social media sa ibridarsi con forme di comunicazione classica. È affascinante percorrerne le mille vie alla scoperta della ricchezza dell’interazione umana.

Riferimenti bibliografici

Lessig, Lawrence (2008), “Remix: Making Art and Commerce Thrive in the Hybrid Economy”, Penguin Press.

Ritzer, George (2014), “Prosumption: Evolution, revolution, or eternal return of the same?” Journal of Consumer Culture, Vol 14 (1), pp. 3-24.

Sherry, John F. Jr., John W. Schouten (2002), “A Role for Poetry in Consumer Research”, Journal of Consumer Research, pp. 218-234.

Appendice

  • Per scelta casuale della categoria (animato e inanimato) intendiamo che essa è frutto di una serie complessa di cause che rendono tale scelta distribuita secondo una normale a livello di popolazione.
  • Il calcolo indicato nel testo è basato su una distribuzione binomiale negativa con probabilità equa (fissata al 50%) di scegliere una categoria o l’altra.

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Stefano Pace

Kedge Business School (assoc. prof.) | Bocconi University (adj. pr.) | Mktg/Consumer Culture | All views are my own | RT≠endorsement