Ripple su Coinbase? Analisi

F.G. Mariani
5 min readJan 9, 2018

--

Come sappiamo la frenata percentuale di Ripple che negli ultimi giorni ha fatto preoccupare non pochi investitori è da attribuirsi alla smentita da parte di uno degli exchange più importani, Coinbase, riguardo l’introduzione del token XRP sulla propria piattaforma. La community dei cripto-trader si è divisa in chi ritiene che sia l’ennesima sparata grossa di Coinbase e con “sparata grossa” intendo l’analoga affermazione fatta riguardo il Bitcoin cash per poi vederlo introdotto, quasi furtivamente, poco tempo dopo; e chi ritiene invece che questo non sia possibile per motivi che tratteremo in questo articolo.

Questione di Policy, baby

Senza lanciarci in speculazioni astratte tocchiamo con mano i dati di fatto. Coinbase/GDAX ha pubblicato da poco un articolo su Medium (ovviamente in inglese) in cui rimanda alla sua politica riguardo l’introduzione o meno di token sulla sua piattaforma. La policy è pubblica da novembre 2017, ma — a mio avviso — non è stata pubblicizzata granché.

https://www.gdax.com/static/digital-asset-framework-2017-11.pdf

La “Gdax Digital Asset Framework” è una sorta di linea guida generale che indica quali criteri e circostanze vengono valutate dall’ Exchange per l’introduzione dei token: 1) L’asset deve conciliarsi con la mission di Gdax (spiegheremo dopo cosa significa); 2) Sicurezza; 3) Il team dietro il progetto; 4) la Governance; 5) le possibilità di aumentare la scalabilità in corso d’opera e dunque l’effettivo utilizzo su larga scala dell’asset; 6) requisiti di legalità (chessò, Monero già farebbe storcere il naso); 7) la Market supply quindi il numero di token disponibili; 8) Cosa spinge, effettivamente, la richiesta crescente di tale asset; 9) la Cripto Economics, in altri termini : che tipo di “comportamento” autorizzano tra gli utenti gli incentivi proposti dall’asset.

La nostra analisi si concentrerà in particolare sul punto 1, ma per chiunque volesse approfondire anche il resto della policy, ho inserito il link che rimanda al sito ufficiale.

Ripple non soddisfa il primo requisito

I puristi, per intenderci quelli che rifiutano di considerare XRP una cryptocurrency, lo fanno poggiando su un principio: una crypto, per essere tale, deve essere decentralizzata e a loro avviso Ripple non lo è. O, se vogliamo sdrammatizzare un po’, non non si deve trattare di una blockchain “elitaria” con buttafuori all’ingresso. Abbiamo anche detto che per GDAX un asset digitale deve rispecchiare la sua mission, ma in che senso?

Analizziamo senza impiegarci tempi biblici i primi requisiti:

Innovation: lo soddisfa in quanto è sicuramente una tecnologia innovativa

Economic Freedom: a suo modo, lo soddisfa.

Equality of opportunity: lo soddisfa, per inviare xrp o accedere, chessò, al proprio wallet su Gatehub non c’è sicuramente bisogno di un miracolo. Basta uno smartphone.

Decentralization? Eccoci al punto di Archimede da cui il purista solleva la sua critica: “Il network [deve essere]è pubblico, decentralizzato e autorizza il trustless consensus”. Questo è il termine chiave che caratterizza le cryptocurrency: non c’è bisogno di una terza parte (trusted thirdy-party) su cui Gino e Paolo ripongono entrambi fiducia affinché venga eseguita e registrata una transazione (che sia una banca o un notaio), anzi la tecnologia della blockchain è innovativa proprio per questo, perché elimina la necessità di una terza parte. Secondo il purista questo requisito non viene rispettato. Ripple presenta quelli che molti definiscono dei “trusted validators” che mantengono in piedi il ledger e l’intero ecosistema, percarità si tratta di nomi di un certo peso tra cui figurano Microsoft e il MIT, ma da qui a essere trustless in senso stretto ne passa di acqua sotto i ponti. Se vogliamo, il purista non ha torto nel dire che “ Blockchain centralizzata” è una chiara contradictio in adiecto. Ma come la pensa Coinbase?

Il non purista

Il non purista è più elastico e poggia su due argomentazioni differenti: la prima è che Ripple non è così centralizzata come invece sostiene il purista. Brad Garlinghouse, l’attuale CEO di Ripple ha detto chiaramente che “[…] qualora Ripple scomparisse oggi, XRP continuerebbe ad esistere e per me questo è il criterio di misurazione principale per decidere se qualcosa sia o meno centralizzato”; la seconda argomentazione — che poi proviene sempre dalla bocca, o meglio la tastiera di Brad — è che stanno lavorando non solo per aumentare il numero di validators, ma anche per diversificarli.

In conclusione

A mio avviso la questione non è tanto tecnologica, ma è retorica. Sostanzialmente, se Coinbase ritenesse che Ripple è a suo modo decentralizzata cadrebbe l’obiezione del purista; se invece si facesse alfiere della linea dura, Ripple potrebbe aggiungere altri 100 validators, diversificarli quanto vuole ma si tratterebbe più di una centralizzazione su larga scala, piuttosto che di una decentralizzazione. Il mio modesto parere è che attualmente è più verosimile un’ aggiunta di Dash sull’exchange dal colore blu, ma questa è solo la mia opinione. Inoltre risulta chiaro, almeno per chi conosce le tecnologie di cui stiamo parlando, che Bitcoin Cash risponde positivamente e in maniera più immediata ai requisiti di ammissione su Coinbase, per cui il paragone tra XRP e BCH regge ma fino a una certa.

Infine la domanda è: vinceranno i puristi o i non puristi? A quale delle due categorie appartengono gli amici di Coinbase? Lo scopriremo solo vivendo.

Disclaimer

I “Clap” su Medium sono ancora gratuiti. Non mi servono per nutrire il mio ego, ma per capire che le ore che spendo a titolo completamente gratuito per fare informazione servono effettivamente a qualcosa e aiutano qualcuno là fuori a comprendere meglio le tecnologie su cui va a investire dei soldi che, per inciso, potrebbe perdere. Se poi considerate che esiste poco o nulla in Italiano riguardo questo tema, ma anche che allo stesso tempo cresce vertiginosamente il numero di investitori italiani, un piccolo feedback non fa male. Per feedback intendo anche che, chiunque senta di avere delle notizie di cui io non dispongo, è invitato a contribuire per il bene di tutti. VVB ❤

--

--

F.G. Mariani

… Graduate Philosophy; ICO Advisor, Blockchain Consultant & Speaker; FX e Crypto Trader; Indipendent Writer