Le sperimentazioni con la comunicazione “nativa” nel gruppo SESAAB
Nella ricerca di modelli di business alternativi rispetto a quello tradizionale, all’interno del gruppo SESAAB abbiamo messo in moto un processo di analisi degli esempi più belli di pubblicità nativa. Non intendiamo, come pubblicità nativa, il programmatic advertising, ovvero la creazione di contenuti automatici che assomigliano a contenuti editoriali. Intendiamo, anzi, contenuti di valore aggiunto per il pubblico.
Gli esempi che abbiamo analizzato sono partiti da grandi casi di studio internazionali, come per esempio
- Cocainenomics, realizzato dal WSJ. Custom Studios
- Women in Mates, realizzato dal T Brand Studio
- Cities Energized, realizzato dal T Brand Studio
ma anche da casi di studio nostrani, come
- La rivoluzione tattica della Serie A, di Ultimo Uomo
- Il prezzo delle parole, di Rolling Stone
Come abbiamo definito la pubblicità nativa?
- è inserita in un contesto editoriale ad alto valore aggiunto
- è a sua volta di alto valore aggiunto
- informa, non inganna
- è trasparente
- promette il brand, non lo ostenta
- è o può essere transmediale (su carta, video, digitale)
- è un punto di contatto editoriale fra il brand e le persone
- il contesto editoriale garantisce al messaggio un pubblico qualificato e interessato
- ha degli obiettivi precisi (ad esempio: lead generation, conversione in visite al negozio, conversione all’acquisto)
- ha degli obiettivi misurabili
- garntisce la tradizionale brand awareness, ma anche molto di più
- per costruire la nativa si utilizzano competenze editoriali, di design, di sviluppo, di marketing, di vendita, e competenze del cliente
- richiede un livello di comprensione dell’ecosistema editoriale elevato, sia da parte di chi realizza il contenuto sia da parte di chi lo vende sia da parte dell’inserzionista
Cosa non è la nativa
- non è solo un banner
- non è una cosa che “assomiglia” a un contenuto editoriale
- non è un acchiappaclick
- non si sostituisce agli altri formati pubblicitari ma li integra
- non è un pubbliredazionale
Perché è utile e interessante
Dal punto di vista del giornale e del giornalismo:
- è trasparente
- non è un ostacolo alla fruizione del contenuto giornalistico
- è una fonte di ricavi virtuosa
Dal punto di vista del lettore
- è trasparente
- è un contenuto di valore aggiunto
Dal punto di vista delle aziende
- è trasparente
- è un contenuto di interesse per un pubblico potenzialmente interessato al prodotto dell’azienda
Come è stata declinata nel gruppo SESAAB
Si è evoluta nel tempo e si sta ancora evolvendo. Ecco in ordine inverso esempi di pubblicità nativa che sono stati realizzati
- Per ENAIP (marzo 2018)
- Per Green Energy (febbraio 2018)
- Per Casa Feltri (febbraio 2018)
- Per Sportpiù (luglio 2017)