La Metamorfosi di Vittorio De Sica

Ne ‘Il Generale Della Rovere’ l’attore vive intensamente i personaggi che interpreta, dotandoli di realtà

Alessio Spina
2 min readJun 23, 2024

‘Il Generale Della Rovere’ si rivela un film abbastanza bozzettistico per certi personaggi, ridotti al ruolo di macchiette o poco più (si pensi alla Valeria interpretata da Giovanna Ralli o allo stesso Colonnello Müller, parente stretto dei tedeschi già visti in ‘Roma Città Aperta’). Chiaramente questo non è un difetto di incapacità o un errore strutturale, bensì un accorgimento contestuale rispondente al proposito di non togliere l’importanza diegetica al vero protagonista della vicenda, quel Vittorio De Sica che apre la storia come Emanuele Bardone.

Bardone/ De Sica col Colonnello Müller

Egli è, per dirla con Manzoni, un ‘vaso di terracotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro’. Si dimostra servile con gli occupanti accaparrandosene la fredda simpatia, è vile e bugiardo pro domo sua con tutti coloro che possono in qualche modo servirgli al mantenimento del vizio del gioco. Sa muoversi con disinvoltura negli ambienti burocratici tedeschi, questo gli va riconosciuto: ecco il suo punto di forza.
Uomo distinto e dai modi eleganti, campa col suo fare ingannevole alle spalle di chi lo finanzia per ricerche di partigiani dispersi o internati in campi di concentramento, ovviamente senza mai muovere un dito ma andando avanti a forza di menzogne.

De Sica tratteggia questo personaggio con eccezionale misura, mai eccedendo in retorica o faciloneria teatrale. In Bardone rivediamo tutto il patrimonio artistico di un attore eccezionale che sa livellare le tinte emotive senza mai rinunciare alla coerenza posturale o espressiva di fondo.

Il suo Emanuele risulta sì deprecabile ma mai davvero condannabile. Vuoi per l’innata capacità del De Sica attore di stemperare gli estremi col proprio istrionismo, vuoi perchè l’epoca in cui si muove è complessa e l’arte di arrangiarsi diventa una virtù, per quanto meschina e discutibile.

Tutta da gustare l’arringa con cui giustifica le proprie enormi bugie di fronte al colonnello Müller e alle famiglie degli italiani ingannati: ecco, qui possiamo dire che De Sica diventa Emanuele Bardone, i suoi sguardi alla ricerca di umana comprensione e la sua voce intensa e volutamente drammatica generano una prima metamorfosi dell’attore, che si immedesima nel suo personaggio a tal punto da annullarsi facendo diventare ‘reale’ la propria versatilità recitativa.

--

--

Alessio Spina
0 Followers

Critico cinematografico e molto altro