La casa dell’acqua

Andrea Bianchi
7 min readFeb 9, 2019

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Di Andrea Bianchi

Riduzione del consumo di plastica, riciclaggio, utilizzo più accorto di un bene pubblico e risparmio per tutti i cittadini. Questi sono i quattro punti cardine che l’amministrazione di Follonica vuole ottenere introducendo le casette dell’acqua: dei distributori automatici di acqua al costo di 0,05€ al litro.

Tutti i giorni, a tutte le ore, da quando è stata installata, la casetta dell’acqua vede davanti a sé file di persone più o meno lunghe intente a riempire le loro bottiglie di acqua fredda o temperatura ambiente, naturale o frizzante. Secondo i primi dati usciti, solo nel periodo delle vacanze natalizie, quindi dal 21 dicembre al 7 gennaio, la sola casetta del Parco Centrale ha erogato circa 15.000 litri alla popolazione follonichese. Considerando che ogni bottiglia in commercio contiene un litro e mezzo di liquido, si tratta di 10.000 bottiglie in meno, per un totale di 100kg di plastica. Un vero e proprio successo.

Follonica ha dato il benvenuto alla prima delle quattro casette che ospiterà, il giorno 21 dicembre 2018.

Locandina della “casetta dell’acqua”

La mattina dell’inaugurazione, durante la cerimonia del taglio del nastro, il sindaco di Follonica Andrea Benini ha parlato di un atto per le future generazioni, volto a far crescere i bambini, gli adulti del domani, in un ambiente meno inquinato e attento a non sprecare una risorsa importante come l’acqua potabile.

Il sindaco Benini durante il taglio del nastro

Non è un caso che durante la mattinata del 21 di dicembre fossero presenti le scuole dell’infanzia di Follonica. E’ lo stesso sindaco a premiare queste istituzioni della città per un progetto portato avanti insieme all’amministrazione al fine di sensibilizzare i cittadini ad un consumo responsabile fin dai primi anni di vita. Infatti, all’interno dei kit scolastici che i bambini ricevono prima di iniziare l’anno, vi è stata inserita una borraccia di alluminio, che va a sostituire le bottigliette di plastica da mezzo litro, solitamente distribuite durante la pausa pranzo nelle varie mense. Per omaggiare alunni e maestre per il lavoro svolto, ogni casetta presente e futura, installata sul territorio comunale, sarà decorata da una fotografia scattata dalle scuole, le quali riceveranno anche una targa commemorativa con lo scopo di ricordare non solo il percorso fatto, ma anche che questi impianti appartengono soprattutto a loro.

Foto delle scuole materne
Il sindaco Benini attiva la casetta con un bambino

Dopo l’inaugurazione, sono stati forniti ulteriori dettagli su come agiranno le case dell’acqua e cosa cambierà per i cittadini, rispondendo anche a delle critiche che hanno accompagnato questo provvedimento. Nello specifico, durante il periodo delle vacanze natalizie, l’erogazione è stata mantenuta gratuita per tutti, così da far prendere confidenza agli utenti con i distributori. Dopodiché l’erogazione è diventata a pagamento al costo di 5 centesimi al litro.

Al fine di garantire un utilizzo più efficiente delle casette, alcuni negozi della città venderanno delle tessere magnetiche ricaricabili con cui poter acquistare l’acqua. Lo scopo è quello di evitare atti vandalici contro le casette al fine di portare via il denaro al loro interno e anche quello di non far spendere ai cittadini più del dovuto, visto che queste macchine non danno il resto. Infine, il sindaco ha ricordato che le cannelline pubbliche, cioè gli unici fornitori di acqua potabile pubblica prima dell’arrivo dei nuovi distributori, non saranno eliminate e che l’acqua potabile resterà un bene pubblico a Follonica. Di conseguenza, la popolazione potrà scegliere se spendere o meno 0,05€ al fine di garantirsi un tipo di acqua che soddisfi i loro gusti e, soprattutto, della migliore qualità, proveniente direttamente dall’acquedotto del fiume Fiora, liberata di ogni impurità grazie a dei filtri presenti nei rubinetti e rispettosa di tutte le norme igienico- sanitarie vigenti; oppure se rimanere fedeli al vecchio sistema.

Il contest: intervista all’Assessore all’ambiente di Follonica Mirjam Giorgeri

Mirjam Giorgeri, Assessore all’ambiente

Sicuramente uno degli aspetti più interessanti che ha preceduto l’arrivo delle casette dell’acqua a Follonica è stato il contest. Ce ne può parlare?

Come Amministrazione, ci sembrava opportuno decorare i nuovi distributori di acqua con delle foto della città, perciò abbiamo pensato di sfruttare la grande passione di molti cittadini per la fotografia e di indire un concorso aperto a tutti. Questo è stato gestito unicamente attraverso il social network Facebook, sul quale è stata aperta una pagina apposita e, una volta firmata una liberatoria, i partecipanti ci inviavano una sola fotografia della città, senza inquadrare altre persone.

Ma perché scegliere proprio un contest per pubblicizzare questa novità?

Ci sembrava il modo più adatto per raggiungere un duplice obiettivo: creare interesse in quante più persone possibile e far percepire le casette come un bene di tutti e non solo dell’Amministrazione. Inoltre, i primi tre classificati si sarebbero aggiudicati un premio e questo ha portato ad una competizione sentita, genuina.

E quali erano i premi in palio?

Le targhe dei primi tre classificati

Tutti i partecipanti ricevevano un portachiavi, inoltre i primi tre classificati hanno avuto una targa con sopra il loro nominativo e il piazzamento. Vorrei anche citare la presenza tra i concorrenti di una scuola dell’infanzia, che ha partecipato con una foto non regolamentare — sono immortalati i bambini — ma che abbiamo comunque inserito per riconoscenza all’impegno delle maestre nell’educare i nostri figli a non inquinare e a non sprecare un bene pubblico prezioso come l’acqua.

La competizione ha davvero destato un interesse maggiore?

Direi di sì. In realtà le foto valide sono state poco più di 50, ma l’album dell’evento è stato visualizzato da circa 20.000 persone nel periodo di attività del contest.

Le nuove casette combatteranno il fenomeno del consumo dell’acqua fuori dai nostri confini?

La questione è molto sentita poiché, soprattutto chi viaggia in camper, è solito riempire intere damigiane di acqua potabile per poi usarla per l’igiene personale. Di conseguenza viene sprecata. La casa dell’acqua combatte tutto questo per tante ragioni. Innanzi tutto per la forma stessa del distributore: è molto faticoso sorreggere una dama sulla pedana sotto i rubinetti; in secondo luogo perché è a pagamento. Tuttavia deve essere chiaro che le cannelline rimarranno, ma saranno presi provvedimenti per migliorare anche queste, ad esempio con rubinetti a pressione, proprio come per le casette.

Perché tenere entrambe le forme di distribuzione?

L’acqua è un bene pubblico. Non possiamo, come Comune, fornirlo esclusivamente a pagamento.

Risorse idriche e consumo di acqua nel follonichese

Con questo provvedimento, Follonica si è dotata di uno strumento che la porta a essere al passo con i tempi nella lotta allo spreco dell’acqua pubblica e all’utilizzo eccessivo di plastica. Il giorno 20 gennaio del 2019 sono usciti i primi dati sull’erogazione della casetta del Parco Centrale e sono stati molto positivi: 15.000 litri nell’arco di due settimane. Considerando che una bottiglia da 1,5 litri pesa circa 10 grammi, significa che in soli quindici giorni sono stati tolti dal mercato ben 100 chilogrammi di plastica.

Le casette dell’acqua andranno ad inserirsi in un contesto molto particolare, costituito da una città le cui risorse idriche sono sottoposte a stress molto diversi a seconda del periodo dell’anno. Infatti, la città di Follonica è una località molto ambita come luogo di villeggiatura, così come tutta l’area della Maremma, cosa che porta la città a dover aumentare la quota dei servizi offerti fino al 33% in più nel periodo estivo e tra questi servizi rientra anche la disponibilità di acqua. Secondo i dati forniti da Acquedotto del Fiora Spa, gestore unico del servizio idrico integrato nella conferenza territoriale n°6 “Ombrone”, la differenza tra estate e inverno a Follonica in termini di consumo di acqua è netta.Il video sottostante riporta questa differenza.

Sebbene, come visto in video, la città di Follonica debba andare a rivedere le sue politiche contro lo spreco di acqua, lo stesso non si può dire dal punto di vista della qualità della stessa. L’analisi della qualità dell’acqua è normata dal Dpr 236/1988 e dal Dlgs 31/2001. Questi decreti stabiliscono la presenza di due diverse categorie di parametri: microbiologici e indicatori. Il Dlgs 31/2001 stabilisce anche quali sono i limiti massimi per ognuno di questi parametri. I primi hanno una correlazione diretta con la salute umana e in caso di sforamento del limite consentito,il sindaco del comune deve provvedere tramite ordinanza a limitare l’accesso all’acqua potabile nelle aree interessate. Il superamento dei parametri detti indicatori, invece, sta a significare che ci sono state delle variazioni nel tempo della qualità dell’acqua, ma non ne compromettono la potabilità. La tabella sottostante riporta i dati forniti da Acquedotto del Fiora Spa e riportati nella dichiarazione ambientale dell’anno 2018.

Come si nota, solamente nel 2008 è capitato che a Follonica si sforassero i limiti di un parametro microbiologico, mentre per lo sforamento dei parametri indicatori, questi sono andati progressivamente a ridursi, sia nel numero degli indicatori interessati che nel numero dei superamenti stessi. La speranza è che le casette dell’acqua portino questi valori definitivamente a zero.

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