Perché ho scelto di fare il CHO

Andrea Virgilio
3 min readApr 23, 2019

--

Quando abbiamo smesso di divertirci? Quand’è stato il momento esatto in cui siamo diventati grandi, come si dice spesso, e tutta la serenità e gioia con la quale vivevamo le nostre giornate è diventata in un momento un semplice ricordo?

La felicità è un dono che ci è stato dato da piccoli e purtroppo molti di noi lo hanno tenuto così al riparo da essersi dimenticati dove lo hanno nascosto, e così facendo lo hanno perso e con lui si sono sono persi.

Mi sono sempre definito un Peter Pan e chi mi conosce lo sa benissimo: dentro di me sono sempre vissute due anime. Una da bambino, che ogni volta che può si metterebbe a giocare, l’altra da adulto con responsabilità nella vita privata e in quella lavorativa lavoro. Ho sempre cercato di bilanciare bene queste due parti in quanto mi sono sempre state utili per cercare di mantenere un equilibrio.

Tutto è partito da questi contributi che mi hanno permesso di riflettere su quanto per me fosse importante cercare di continuare a coniugare il lavoro con la felicità.

Finalmente ho avuto la possibilità di creare un percorso che potesse prevedere il mantenere equilibrio in questi due mondi.

Il perché abbia voluto iniziare questo percorso risiede nella grande forza che sto trovando dentro di me. Forza che mi fa capire quanto il percorso che ho deciso di intraprendere sia fondamentale. Voglio lavorare quotidianamente per puntare alla felicità. Per fare questo nel mio quotidiano effettivamente non avrei potuto avere ruolo migliore.

Passando a qualche cosa di più noioso è fondamentale capire anche il fondamento pratico sul quale si poggia quanto sto portando avanti: ritengo che il successo di un’azienda passa attraverso la felicità, la soddisfazione e il coinvolgimento del gruppo di lavoro.

Garantire che noi tutti siamo felici è un BHAG (Big Hairy Audacious Goal), cioè un obiettivo particolarmente ambizioso e lungimirante.

Una ricerca condotta presso l’Università di Warwick, in Gran Bretagna, ha messo in luce che le persone felici al lavoro sono il 12% più produttive. Shawn Achor, famoso autore e psicologo americano, ha scoperto che la felicità rende le aziende più produttive del 31%, le vendite aumentano del 37%, l’accuratezza di esecuzione dei compiti sale del 19%, la qualità della vita e il benessere mentale degli impiegati ne beneficiano.

Sono dati abbastanza scontati, se ragioniamo sul fatto che in ogni azione che compiamo il fatto di essere felici mentre la facciamo ci fa rendere più propositivi e concentrati, perché vogliamo vivere il momento al massimo delle nostre possibilità.

Cercando di fare un riassunto di quelli che potrebbero essere i principali punti da tenere in considerazione:

Esercitare atti di felicità e gentilezza a caso sul luogo di lavoro: si può portare un caffè ad un collega di lavoro, senza preavviso. Atti di gentilezza non preventivati attivano i centri cerebrali del piacere con intensità triplicata rispetto a quando si riceve un atto di gentilezza attesa.

Assumere persone felici: non puoi assumere qualcuno che sa fare il lavoro che ti serve e insegnargli ad essere felice, ma puoi insegnare alle persone felici a ciò che ti serve.

Bloccare i comportamenti negativi: pettegolezzi, ruvidità, volgarità, indelicatezze e altri comportamenti negativi minano la serenità del clima aziendale e sono tre volte più contagiosi rispetto ai comportamenti e alle emozioni positive.

Celebrare i successi: si è visto che trovare modi semplici ed efficaci per celebrare i piccoli e grandi successi in azienda rende più produttivi.

Celebrare gli errori: ammettere la possibilità di sbagliare rende le persone più aperte e disponibili a dichiarare di avere sbagliato. Alla base di questa accettazione dell’errore vi è la convinzione che quanto più si sbaglia, tanto più si può innovare e avere successo.

In Italia ci sono meno di 20 figure che ricoprono la figura di Chief Happiness Officer, quindi indubbiamente è ancora un profilo professionale non ancora estremamente noto. Nei prossimi articoli cercherò di raccontarvi quanto sto cercando di fare nel mio piccolo per diventarlo per davvero!

--

--

Andrea Virgilio

Chief Happiness Officer at Heply & Digital Advisor at evosip