[Criature] Pecche e peccati #5

Andrea Partiti
Le storie di Criature
2 min readMar 22, 2017

— Non è roba mia, — disse con fare autoritario il vecchio Bepi.

— Ne è sicuro? L’ha guardato per un secondo appena! — disse don Emilio con tono deluso. Il vecchio Bepi era il camiciaio, cravattaio, cappellaio del paese. Ormai era troppo vecchio e non creava più nulla di nuovo, ma si occupava ancora di tutte le riparazioni e modifiche. Don Emilio sapeva che l’avrebbe trovato nella sua bottega, solido e prevedibile come una statua di bronzo in mezzo a una piazza.

— Certo che ne sono sicuro! Sono vecchio, non rimbambito, — poi dopo una pausa rivoltò il cappello porgendolo all’arciprete. — Guarda qua, guarda.

Don Emilio chinò la testa e osservò con attenzione quel che il vecchio Bepi indicava. Non vide nulla di strano, ma sapeva che insistere era inutile. Aspettò che parlasse da sé, una volta soddisfatto della pausa drammatica.

— È tagliato e cucito all’americana. Non è un cappello del paese, proprio no. Non è neppure un cappello italiano. È tutto fatto per l’apparenza “guarda come sono liscio, guarda come brillo, guarda come sono nuovo e moderno” ma è una porcheria da due soldi, — ribaltò il borsalino con aria schifata, poi tirò il nastro con le dita nodose. — Pensi che sia seta questa? No, è qualche schifezza fatta col petrolio, fidati.

— Peccato. E non l’ha neppure visto in giro, in testa a qualcuno?

— Ma ti sembra che me ne vado in giro? Scendo la mattina da quelle scale per aprire bottega, risalgo alla sera quando c’è buio. È già tanto se vado a prendermi un caffè buono ogni tanto, in piazza.

— Quindi no?

— Sei duro, proprio un buon prete devi essere. No, non l’ho visto.
Don Emilio ignorò il sarcasmo e si strinse nelle spalle, un po’ abbattuto. Prese il cappello che il vecchio Bepi gli porgeva con l’aria di chi ha finito di parlare e non vuole più essere disturbato. Ringraziò e salutò.

Stava per aprire la porta e uscire dalla bottega quando gli arrivò un ultimo commento acido: — Sarà di uno di quei giovani squattrinati che non capiscono che è importante avere una cravatta o un cappello come si deve, magari uno di fuori, dalla città.

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