Corruzione percepita da tutti, ignorata dalla politica

Andrea Telatin
2 min readFeb 8, 2018

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Corruzione percepita nei paesi. L’Italia si colloca a metà strada tra l’europa occidentale e quella balcanica.

Transparency International pubblica annualmente l’indice della corruzione percepita per tutti i paesi del Mondo. Quello del 2016 è guidato da Danimarca e Nuova Zelanda, ex aequo, e ci vede al sessantesimo posto (a pari merito con Cuba).

Il problema è la percezione, o c’è di più?

Un esperimento sociale conferma la validità dell’indice

Dei ricercatori hanno pubblicato il risultato di un’indagine sul comportamento di diplomatici delle Nazioni Unite. La principale sede dell’ONU è a New York, e i diplomatici godevano fino a qualche anno fa di totale immunità, anche per quanto riguardava le multe per divieto di sosta.

Fisman e Miguel in pratica si sono chiesti quale fosse il comportamento dei diplomatici liberi da costrizioni, assumendo che possa riflettere la loro culturale propensione al rispetto delle regole. Il risultato, credo non troppo sorprendente, è che i paesi con maggiori indice di corruzione percepita sfornano diplomatici maggiormente inclini al parcheggio selvaggio (vedi le mappe elaborate dal Fobes)¹.

Il contesto Europeo

Anche il Rapporto sulla Corruzione dell’Unione Europea² punta il dito contro l’Italia:

The contries where respondents are most likely to think corruption is widespread are Greece (99%), Italy (97%), Lithuania, Spain and the Czech Republic (95%).

Il costo delle opere pubbliche è un dato rilevante, l’alta velocità ferroviaria — per fare un esempio — sembra costare 61 milioni al chilometro in Italia, contro i 10 della Spagna e Giappone³.

Il rapporto è interessante in particolare perché delinea delle problematiche note, ma mai affrontate con la dovuta serietà dai maggiori partiti di governo negli ultimi 20 anni:

  • Prescrizione: il meccanismo della prescrizione rende difficile contrastare i fenomeni di corruzione;
  • Legislazione scadente ed inefficace (si riconosce l’innovazione della legge anticorruzione del 2012, che lascia però scoperti ambiti e resta di difficile applicazione);
  • Conflitto di interessi;

Non si tratta quindi di temi ululati dalle “Toghe Rosse”, ma di un problema strutturale percepito da tutti ed analizzato anche dall’Unione Europea.

Una ignorata priorità

Pochi ricordano che l’operazione Mani Pulite, che ha documentato e scoperchiato un diffuso e trasversale sistema di corruzione in Italia, è stata accolta con stupore. Non era scontato che tutti i partiti rubassero.

Quello che Mani Pulite ha messo alla luce è un problema prioritario del nostro Paese.

Quello che ha messo alla luce la storia dei vent’anni successivi è che chi ci ha governato ha deciso di ignorare questa priorità, depotenziando gli strumenti di indagini per i reati di corruzione.

Note

¹ Naturalmente misurando solo le contravvenzioni si ha un grosso fattore confondente: alcuni paesi hanno uno sviluppo urbano minore, e quindi una cultura di ordine stradale meno sviluppata. Se confrontiamo però tra di loro i Paesi Europei, questo fattore diventa molto meno rilevante.

² Si veda il sito ufficiale del rapporto; per approfondine, l’allegato sull’Italia: Allegato sull’Italia (in Italiano).

³ Fonte: eunews.it

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