Anna Marras
2 min readJun 24, 2015

Il concorso You’re Archeology e il senso degli archeologi per la comunità. L’esperimento di “una” definizione collettiva attraverso piattaforma Intertwine

Fino al 23 Agosto è possibile partecipare al concorso You’re Archeology. Un concorso in cui si invita a dare una definizione di cosa è, che cosa rappresenta l’archeologia per ognuno di noi.

Sempre di più, grazie anche agli strumenti 2.0, gli archeologi hanno saputo capovolgere la fama di “cattivi” divulgatori, o meglio l’immagine che l’archeologia fosse una disciplina capita fino in fondo solo dagli adetti ai lavori. Sono sempre di più gli “archeoblogger” Alessandro D’amore, Cinzia dal Maso, Antonia Falcone, Paola Romi e Domenica Pate, Marina lo Blundo, Astrid D’Eredità, Stefano Costa (per citarne solo alcuni), o i social (archeo)specialist che si occupano di gestire account social di musei, di associazioni, o che semplicemente fanno dell’attività di networking. Molti scavi archeologici giorno per giorno si raccontano attraverso diari di scavo social. Il recente progetto Archeostorie va anche oltre, in quanto dal virtuale della rete porta su carta le esperienze degli archeologi, che non sono solo sullo scavo, perchè la figura e gli interessi degli archeologi hanno infinite declinazioni, specializzazioni, e l’archeologo, ha una capacità di adattamento alle tecnologie e ai cambiamenti che è fuori dal comune. Nonostante tutto questo movimento, l’esplosione di questa voglia di comunicare e farsi conoscere, una cosa, a mio avviso, manca ancora: il senso della comunità. L’interazione tra archeologi è senza dubbio maggiore, ma spesso tutto inizia e finisce in un commento di un post, per poi ritornare nei propri gruppi. Le diverse conferenze, manifestazioni, occasioni di incontro reali aiutano in parte questa apertura, perché poi si riformano i soliti o i nuovi gruppi, che vanno avanti per le loro strade parallele, lasciando però indietro gli altri. Perché, in occasione di questo concorso, non provare invece a dare una definizione a più voci di cosa rappresenta per noi archeologi l’archeologia? Andando oltre le associazioni, i gruppi, le simpatie? Cercando di dare una risposta a questa domanda, ho esplorato alcuni modi in cui poter raccogliere le definizioni, ed ho trovato la piattaforma di editing collaborativo che si chiama Intertwine. L’interfaccia mi piace, semplice ed intuitiva, potrebbe essere un modo per aiutare il coinvolgimento. Una volta messe insieme le definizioni possiamo trovare un modo creativo di metterle insieme (video, infografica etc…), se dovessimo vincere il viaggio premio (ad Atene o Roma), rinunceremo al premio, perchè lo scopo di questa iniziativa e cercare di creare connessioni tra archeologi.

Anna Marras

Archaeologist interested in Latin Epigraphy, GIS, data management, LOD, museum studies, open knowledge and last but not least social media communication