Io ho cercato di verificare e rispondere il più rapidamente possibile, con trasparenza, come è mio compito nei confronti dei lettori. Non dovevo farlo? Non ho visto altri giornali farlo: tutti hanno parlato di molotov e auto incendiate, anche i tg, e nessuno ha corretto, solo La Stampa. Grazie al fatto che ci sono io, grillo parlante, a chiamare i colleghi a rispondere al pubblico. Singolare che venga messa in croce La Stampa e la sua Public Editor: ma se volete mi dimetto cosi eliminiamo questo unico esperimento italiano di garanzia dei lettori. Io non saprei che cos’altro fare se non un passo indietro. Ma se vengo messa in croce sui social per aver comunicato con il pubblico, si dà ragione ai colleghi giornalisti che reputano che il ruolo di Public Editor sia un errore e che non serva, io vorrei dialogare con il pubblico sui social senza essere trollata, bisogna che io non sia identificata come responsabile degli errori ma come portatrice di un messaggio di scuse e di chiarimento, che – lo assicuro - non è facile ottenere nei giornali.
Per quanto riguarda la conversazione Twitter con te, se voglio cancellarla e bannarti perché ti comporti da troll dimostrando di non capire quanto sopra, sono libera ed è mio (come di tutti) diritto farlo e non devo chiederti certo il permesso. :)
Detto questo, non si capisce quale sia il mio «epic fail»… boh. Mi sembra ci siano battaglie più degne. Buon tutto.