La politica di Minnesota Fats

Antonio Furno
2 min readMar 30, 2018

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C’è questa scena bellissima in “Lo spaccone”. Paul Newman è un giocatore di biliardo bravissimo e riesce finalmente a sfidare Minnesota Fats, il giocatore che tutti considerano imbattile. La sfida tra Paul Newman e Minnesota Fats dura tutta una giornata. Il personaggio di Paul Newman è giovane, sfrontato e ribelle. Lui è il nuovo che avanza. Minnesota Fats è invece grasso, indossa un vestito elegante ed è sempre calmo. Paul Newman vince le prime partite, poi ne vince ancora, sempre di più. Continua così per tutto il giorno e la notte. Finita una partita c’è subito una rivincita, Paul Newman e Minnesota Fats bevono e fumano, sono sempre più stanchi. Poi c’è questa scena meravigliosa.

Ormai si avvicina l’alba e Minnesota Fats si allontana per andare in bagno. Si è tolto la giacca e ha le maniche della camicia arrotolate sulle braccia, la cravatta fuori posto e i capelli in disordine. Entra in bagno, inizia a lavarsi le mani e chiacchiera con Paul Newman. E mentre parla si passa un po’ di acqua sui capelli, si lava la faccia, rimette a posto le maniche della camicia. Poi passa a rifarsi il nodo della cravatta, si mette la giacca e si sistema la pochette. Minnesota Fats esce dal bagno rimesso a nuovo, ripulito e sistemato. Paul Newman è stanco e ubriaco, la vista di Minnesota Fats rimesso a nuovo è letale per lui. Lo spaccone è sconfitto da quella scena, lui ha perso, lo capisce subito.

Da quel momento la carriera dello Spaccone è finita.

Questa scena mi è tornata in mente stamattina in macchina, mentre alla radio Massimo Bordin su Radio Radicale leggeva un articolo di Amedeo La Mattina e Ilario Lombardo sulla Stampa.

“Ci vorrà tempo, forse un mese, o di più, di paziente attesa. Poi i borbottii non saranno più un rumore di fondo ora appena percepibile: diventeranno malumori e frustrazioni, e cresceranno come un’onda che travolgerà le ambizioni di Luigi Di Maio.”

La mia militanza in politica, breve ma intensa, mi ha insegnato che vincono sempre quelli che durano di più, che sanno aspettare e che non hanno nessuna fretta di vincere. In politica vince chi riesce a mantenere i nervi saldi e a giocare fino all’alba del giorno dopo.

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