Hai avuto tante esperienze prima?

La risposta a questa domanda è, secondo me, una delle concause che ci ha portato a diventare una coppia cuckold.

La risposta è sì, ma secondo me servono delle precisazioni.

Se chiedi a una ventenne d’oggi quante sono “tante esperienze”, la sua risposta sarà inevitabilmente diversa da quella che sentireste da una donna della mia generazione (nata alla fine degli anni 70).

I costumi sono cambiati molto, ma sono anche dell’idea che la chiave di lettura non sia esattamente “quanta esperienza” ma con con che spirito.

Per esempio, conosco una donna che tra i 20 e i 26 anni era una maniaca sentimentale. Passava da una relazione romantica all’altra con una velocità inusuale, ogni volta investendo molto nella relazione, sia fisicamente che emozionalmente. Il sesso fatto con quello spirito è una cosa diversa.

Io non ero così. Dalla mia prima volta, all’età di 13 anni, per me il sesso è stato una cosa che mi accadeva. Non era super-importante, non era qualcosa di cui parlavo con le amiche, non era una cosa alla quale pensavo affatto: era una delle cose che mi portava piacere, come la cioccolata.

Dall’età di 13 anni fino ai 26, ho avuto 6 relazioni, ma ho fatto sesso con 31 uomini (se non sbaglio). Non è difficile quindi arguire che più della metà degli uomini con cui ho fatto sesso erano rapporti occasionali, o amici-con-benefici.

Come mai?

È una domanda difficile ma proverò a dare una risposta lo stesso.
Non ho mai cercato l’amore, l’amore ha trovato me, in alcune occasioni.
Non ho neanche mai cercato il sesso, e anche in quel caso lui ha trovato me, con la differenza che il secondo poteva essere anche solo divertente, appagante e spensierato. Quindi se si presentava una possibilità interessante, io l’afferravo.

Ma non è sempre stata una buona idea. Le opportunità mi si sono anche presentate nei momenti sbagliati, per esempio quand’ero impegnata in relazioni sentimentali. Ho il tragico primato di aver tradito tutti i compagni della mia vita e non perché loro mancassero di qualcosa, ma perché… si presentava l’occasione e io la coglievo anche se sapevo che era sbagliato.
Perché? Beh fareste la stessa domanda ad un uomo? Perché mi piaceva.

Come ha influenzato tuo marito?

Quando ci siamo conosciuti, io mi sono quasi subito resa conto che lui era diverso da qualsiasi ragazzo avessi mai incontrato. Il modo in cui si è “preso cura” di me sin dal primo giorno… era una cosa che non avevo mai provato. E mi sono spaventata, perché lui sembrava troppo giusto, ma anche troppo buono, troppo fragile per una persona “poco seria” come me.
Così cercai di fargli capire fin da subito che persona fossi. Da una parte tentavo di trattenerlo a me facendo del super-sesso, ma dall’altra tentavo di avvertilo, raccontandogli per filo e per segno le mie avventure passate e questo l’ha ferito, per un periodo.

La mia ipotesi, in parte confermata da lui, è che questa mia natura (in parte vera, in parte romanzata) gli si è sedimentata dentro. Quando le dinamiche di coppia si sono normalizzate, e la libido ha raggiunto livelli normali, lui deve aver creduto di avermi snaturato da ciò che ero da ragazza, facendo crescere in lui questa fantasia.

Alla fine è andato tutto bene, ma, signore, vi do un consiglio: quando cominciate a frequentare un ragazzo, raccontategli solo l’essenziale!

Avevi mai fatto cose “strane”, prima di lui?

Suppongo che dipenda dall’idea che uno ha di strano. In realtà non sono mai stata una tipa da cose strane, per me il sesso era semplicissimo: fai tutto ciò che serve perché diventi ben duro, poi fai sesso, e se non vieni pianti il muso. Non ho mai avuto fantasie particolari, e anzi devo dire che l’apprezzamento per certe pratiche più mentali che fisiche è insorto grazie a mio marito.

Ma dato il contesto, la domanda assume in realtà un altro significato: avevi mai fatto sesso di gruppo prima di lui? E la risposta è -sigh- di nuovo, sì.

Due volte per la precisione.

La prima volta, a 18 anni, un mio compagno di classe (con cui ogni tanto mi divertivo) mi aveva invitata a passare un weekend nella casa di montagna dei suoi. Sorpresa sorpresa, c’era anche un suo amico che conoscevo di vista. Ora, io non è che non sapessi perché ero lì, e difatti il primo dei due giorni ho fatto più volte sesso con entrambi, ma sempre separatamente. Non penso fosse nei loro piani, ma tant’è, il secondo giorno, forse più per ottimizzare i tempi che altro, l’abbiamo fatto tutti e tre assieme. In realtà ne ho un ricordo abbastanza light, nel senso che non è successo nulla di sconvolgente. Era sesso normale, solo che loro si davano il cambio.

La seconda volta invece è stata molto diversa, a 24 anni.
All’epoca mi divertivo con un conoscente, noto tra le ragazze per essere un amante straordinario, ed in effetti lo era. Dato che non viveva in città ed era molto impegnato, mi trastullavo anche con un altro conoscente, anch’egli popolare tra le signore che, manco a dirlo, era amico del primo.
All’epoca lavoravo in una birreria e una tarda sera si presentano entrambi per bere l’ultima e magari spassarsela dopo chiusura.
Quando raccolsi le mie cose per andarmene, entrambi erano lì e si erano già accordati. Finimmo in una roulotte di proprietà di uno dei due dove facemmo del vero sesso a tre. Ora, immaginatevi di essere presa tra due amanti molto abili, molto resistenti ed inequivocabilmente superdotati.
È stata un’esperienza memorabile, intensissima… e pure troppo! Mi hanno scopata per tre ore di fila a piena potenza in ogni orifizio grande abbastanza… Se ne avevo uno nella vagina, l’altro ce l’avevo in bocca, o fra i seni, o fra le mani. E poi via, cambio…
Vi dirò, esperienza memorabile, ma lontano dall’essere un buon trio. Meccanicamente (idraulicamente?) tutto ha funzionato, ma è stato tutto troppo intenso ed emozionalmente distaccato.
Tanto che in quell’occasione mi dissi che quel genere di cose non faceva per me…

E poi conobbi lui

La mia vita cambiò. Non per dedizione nei confronti della nostra relazione. Avvenne naturalmente, ero diventata un’altra persona.