Gli USA pronti alla guerra preventiva contro la Corea del Nord

Cesare Sacchetti
3 min readApr 12, 2017

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di Cesare Sacchetti

su Libero Quotidiano del 12/04/2017

Trump ha dato mandato ai suoi consiglieri militari di preparare un piano d’attacco “ per smantellare la minaccia nucleare della Corea del Nord”. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano britannico The Mirror, ed è stata confermata anche dal Generale McMaster, capo del consiglio di sicurezza nazionale. Attualmente l’amministrazione Trump ha sul tavolo diverse opzioni per contenere la minaccia nucleare del regime di Pyongyang, che non pare intenzionato a interrompere la sua serie di test nucleari, e l’attacco preventivo inizia ad essere un’ipotesi presa apertamente in considerazione a Washington.

Secondo McMaster, Trump considera “inaccettabile” l’atteggiamento della Corea del Nord quando l’unica soluzione possibile per il presidente americano resta quella della “denuclearizzazione della penisola coreana”. Il dispiegamento della portaerei USS Carl Vinson nel Mare del Giappone è in questo senso un chiaro segnale di Washington a Pyongyang. Se ci saranno altri test nucleari, gli Stati Uniti stavolta sono pronti ad intervenire. I consiglieri militari di Trump avrebbero già individuato le prime difficoltà per lanciare un attacco militare, rappresentate dal dedalo di bunker sotterranei costruiti sotto la capitale nordcoreana che custodiscono l’artiglieria pesante dell’esercito nordcoreano.

La soluzione dell’attacco preventivo americano per fermare l’escalation nucleare viene confermata anche da Cheong Seong-chang, un ricercatore dell’istituto governativo Sejong della Corea del Sud. La data fissata dalla Corea del Nord per realizzare il suo sesto test nucleare è il 25 aprile, il giorno dell’anniversario dell’esercito del popolo. Questa volta il test avrebbe una potenza di impatto 14 volte superiore a quello precedente. Se Pyongyang andrà avanti e lo realizzerà, gli Stati Uniti potrebbero spostare il loro arsenale nucleare nella penisola coreana e “lanciare un attacco di precisione al centro di ricerca scientifica nucleare di Yongbon per prevenire un ulteriore avanzamento della capacità nucleare della Corea del Nord”, secondo quanto afferma Seong-chang. Il centro nucleare di Yongbon si trova a 90 km a nord della capitale Pyongyang e ha già prodotto in passato il materiale fissile per i test delle armi nucleari del 2006 e del 2009.

Ma se gli Stati Uniti decideranno di colpire questo centro, cosa potrà accadere dopo? In questo caso, secondo il ricercatore sudcoreano si aprono le porte dello “scenario peggiore perché la Corea del Nord a sua volta potrebbe attaccare gli impianti nucleari della Corea del Sud utilizzando il suo arsenale nucleare. “ Qui gli Stati Uniti potrebbero contare sull’appoggio del Giappone, mentre resterebbe da capire quale sarà la posizione della Cina rispetto ad un simile scenario. Da Pechino non hanno preso bene il mancato preavviso di Trump dell’attacco contro la base siriana di Al Shayrat, avvenuto proprio mentre il presidente cinese Xi Ping si trovava a cena nella residenza di Trump a Mar-a-Lago in Florida.

E’ per questo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa coreana Chosun, che la Cina “ha dispiegato 150,000 effettivi dell’esercito cinese al confine con la Corea del Nord, per prepararsi all’eventualità di circostanze impreviste”. Pechino teme un altro colpo di mano degli Stati Uniti simile a quello della Siria, e l’invio di truppe al confine nordcoreano può essere interpretato come una risposta in preparazione ad “attacchi preventivi contro la Corea del Nord”.

Il regime di Kim Jong-un ad ogni modo non sembra intenzionato a cambiare idea sul prossimo test nucleare, e replica agli Stati Uniti sulle pagine del giornale ufficiale del comitato centrale del partito dei lavoratori della Corea minacciando una pronta risposta delle forze armate nordcoreane pronte a colpire “la Corea del Sud, il teatro delle operazioni del Pacifico e il territorio degli Stati Uniti d’America”. Stesso messaggio arriva da Hwang Pyong-So, direttore dell’ufficio politico dell’esercito nordcoreano che ha parlato apertamente della possibilità di un “attacco nucleare preventivo” contro Stati Uniti e Corea del Sud .

Nel frattempo a Seoul aumentano le paure di una guerra imminente contro la Corea del Nord. I due più popolari giornali sudcoreani, il Korea Herald e il Korea Times, raccontano di cittadini in preda al panico che hanno inondato di messaggi la popolare chat Kakao Talk, tutti terrorizzati per un’imminente guerra nucleare. “Gli Stati Uniti lanceranno missili Tomahawk e bombe contro Pyongyang “, questo il tenore dei messaggi e a nulla sono valse le smentite del governo Sud-Coreano per il crescere dei timori di un’altra guerra tra le due Coree dopo quella del 1953.

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Cesare Sacchetti

“Il governo dovrebbe creare tutta la moneta necessaria per soddisfare il suo potere di acquisto e quello dei consumatori.” Abraham Lincoln