Vimeo: on demand.

Come se ce ne fosse il bisogno, ecco un nuovo stupendo luogo virtuale in cui spendere soldi.

fé!
3 min readSep 11, 2013

Qualche giorno fa ho ricevuto la solita newsletter da Vimeo. Credo fosse la numero 154.128.spicci. La ricevo perché sono iscritto e l’ho sempre solo considerata un ostacolo tra me ed una casella di posta pulita ed ordinata. Ma questa volta, mentre mi accingevo a cestinarla con la solita soddisfazione, qualcosa nel titolo ha catturato la mia attenzione: le parole on demand. Così l’ho aperta.

Nella mail, lo staff ci teneva a farmi sapere che

While you’ve been beaching it and lollygagging about, we’ve been amplifying the awesomeness of Vimeo.

Ed è vero. Non tanto il fatto che abbia passato le mie vacanze a cazzeggiare felice, dato che non ho fatto vacanze, ma perché hanno portato sul sito la possibilità di distribuire, senza intermediari, contenuti on demand (e streaming). Se a questo punto non state esultando è perché credo vi stiano sfuggendo delle sfumature.

Mi spiego meglio.

Giuro, non sto scherzando

Immaginate una piattaforma, costruita da sempre sulla qualità dei propri contenuti, sulla quale poter distribuire o acquistare film, documentari, corti o mediometraggi direttamente dai creatori del prodotto. Il tutto pagando un prezzo che va da due a cinque euro (nel caso di uno accesso allo streaming) fino a dieci o quindici euro (per il download in locale del film). Il 10% va nelle tasche di Vimeo, il resto agli autori. Adesso mettetevi nei panni dei videomaker. Se lo siete o ne conoscete almeno uno non sarà un segreto per voi il calvario che certi progetti devono affrontare per sperare di ritagliarsi uno spazio in qualche festival o sul bancone di una videoteca di quartiere.

Eh!

No?

Io ho sempre sofferto il mercato e la distribuzione italiana, la trovo limitante, arretrata e poco coraggiosa. Sono sicuro di non essere il solo. Mi riferisco al sistema che ci ha venduto Eternal Sunshine of the Spotless Mind con l’imbarazzante titolo Se mi lasci ti cancello. Quello che Shaun of the dead solo dopo il successo di Hot Fuzz e soprattutto solo dopo averne storpiato il titolo. Certo non è una cosa così grave e poi è marketing, non ci si può aspettare più di tanto. Ben più grave invece è affrontare la consapevolezza delle tonnellate di roba incredibile che non sfiora nemmeno per sbaglio il mercato italiano. Fatemi un fischio quando in Italia distribuiranno un documentario così:

http://youtu.be/Z8Bptv-AGW8

Oppure questo:

http://youtu.be/vRd5wY_5zZo

Vi faccio notare che parliamo di produzioni di alto livello (e non solo documentari), dietro alle quali capita di incontrare nomi come HBO o Channel 4 e che animano alcuni dei più importanti festival cinematografici del pianeta. Uno tra tutti il Sundance Film Festival.

Ora questo ben di dio è a disposizione di tutti, accessibile a prezzi decisamente onesti. Intendiamoci, internet esisteva anche prima di Vimeo, ma associare una comunity di professionisti ad una distribuzione di questo tipo è sicuramente un passo in avanti. Mentre su youtube c’è un Casey Neistat ogni sei milioni di utenti Vimeo è un luogo in cui puoi essere certo di scoprire qualcosa che valga la pena di essere guardardata e puoi acquistarla in un click. Nessun festival da aspettare. Nessuna caccia al DVD NTSC da acquistare. Nessun servizio postale di mezzo.

Insomma ce n’è di roba per qualche recensione. Ho navigato la sezione on demand per appena una mezz’oretta ed ho già trovato il modo di spenderci almeno cinquanta euro. Evviva.

https://twitter.com/Vimeo/status/377472834156494850

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