Falklab, Torino

Falchera riparte dai giovani: l’ex mensa che diventa laboratorio di coinvolgimento civico

Co-City Torino
5 min readJul 16, 2018

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Percorrere l’intera linea numero 4 del tram rappresenta uno dei modi più interessanti per addentrarsi nel passato e nel presente di Torino. Il percorso che unisce i due estremi geografici della città parte da Mirafiori Sud e, passando per Porta Nuova e Porta Palazzo, termina la sua corsa a Falchera, la periferia più a nord della città dove ancora si avverte forte quella natura di borgata a sé stante, di luogo lontano dalla bellezza del centro cittadino non solo geograficamente ma anche nella testa dei residenti storici: basti pensare che fino a poco tempo fa questi ultimi erano soliti dire “vado a Torino” invece che “vado in centro” quando ci si recava verso Porta Palazzo o Piazza Castello. Basterebbe questo dettaglio espressivo per evidenziare la perifericità del luogo e della condizione dei suoi abitanti, che però negli anni hanno cercato di ridurre il divario che separa i palazzoni di Falchera Nuova (realizzati negli anni Settanta, poco lontano dai caseggiati anni Cinquanta della parte vecchia del quartiere) dal resto del contesto urbano con una serie di iniziative che hanno visto come protagonisti soprattutto i giovani.

Dentro l’ex mensa trasformata in Falklab
L’ingresso del Falklab

Proprio dalle esperienze svolte negli ultimi quindici anni da diverse generazioni di ragazzi nasce il patto di collaborazione Falklab² — Falklab alla Seconda, presentato nell’ambito di Co-City, che intende dare un nuovo slancio a una delle esperienze di collaborazione civica più interessanti realizzate in città negli ultimi anni, frutto di un lavoro costante che ha coinvolto mondo dell’associazionismo, scuole e giovani del territorio. Questi ultimi sono i principali animatori di Tavolo 13, la rete informale di associazioni e cooperative sociale che dal 2013 ha stabilizzato l’esperienza di coordinamento avviata con il Tavolo Sociale Giovanile a fine anni Novanta.

La struttura dell’ex mensa della scuola Leonardo Da Vinci

L’ex mensa dell’Istituto comprensivo Leonardo Da Vinci è il luogo-simbolo di quest’opera di aggregazione tra soggetti diversi, che dal 2007 al 2013 l’hanno utilizzata per svolgere attività di doposcuola, centri estivi e trasformarlo in luogo di incontro per fare musica o attività artistiche. In questa struttura, che ha smesso di funzionare come mensa dalla fine degli anni Ottanta, hanno preso piede negli anni le attività di Falklab, un vero e proprio laboratorio di creatività giovanile che ha costituito un punto di incontro fondamentale per i giovani di questo quartiere popolare che non hanno altri luoghi di aggregazione, fatta eccezione per l’oratorio parrocchiale.

In una delle zone della città con il più alto tasso di dispersione scolastica, le attività svolte per gli oltre ottocento ragazzi del quartiere costituiscono un’occasione per riconnettersi ad altre realtà cittadine, nazionali ed europee, come avvenuto con l’adesione alla rete europea di attivismo per l’empowerment giovanile YEPP.

Gioia Raro è tra le principali protagonista del Patto di collaborazione di Falklab e delle attività di aggregazione giovanile realizzate nel quartiere

“La partecipazione a questi progetti è stata molto utile perché ha consentito ai ragazzi di fare uno scatto in avanti in termini di visioni e competenze” spiega Gioia Raro della Cooperativa Liberi Tutti, che negli anni è passata da essere una delle partecipanti alle attività di Falklab fino a diventare tra le animatrici principali delle attività che coinvolgono i giovani del territorio.

Dialogare da pari a pari con il resto dei soggetti che animano la vita del quartiere, dalla scuola alla biblioteca, è sicuramente il risultato più visibile di questo protagonismo giovanile cresciuto negli anni e che ora grazie a Co-City intende aprirsi alle esigenze di altre fasce di popolazione di Falchera.
Con il patto di collaborazione proposto nell’ambito del progetto si provvederà infatti a risistemare gli spazi dell’ex mensa ma anche a realizzare un calendario di attività che coinvolgano le famiglie, così da aumentare la partecipazione dell’intero quartiere e intervenire su alcune delle criticità più avvertite dai giovani del quartiere.
L’organizzazione di attività come corsi di pittura e ceramica per le donne del quartiere o di corsi di alfabetizzazione per gli stranieri contribuiranno a rendere l’ex mensa un vero e proprio luogo d’incontro per tutto il quartiere, grazie anche alla scuola adiacente (protagonista a sua volta di un altro patto di collaborazione proposto nell’ambito di Co-City per la creazione di orti in cassoni, in collaborazione con gli studenti).

Lavori in corso per il miglioramento delle strutture al centro dell’azione incrociata di AxTO, Co-City e Piano Città

Un vero e proprio lavoro di filiera, arricchito dagli interventi realizzati nell’ambito di AxTO e del Piano Città, che contribuiranno a migliorare l’accessibilità e la fruibilità degli spazi dell’ex mensa, rendendo così la collaborazione tra i diversi programmi elemento decisivo per il rilancio del complesso e di questo pezzo di quartiere.

“Questo spazio è la dimostrazione che c’è una parte del quartiere che si è emancipata e che lotta ogni giorno — spiega Gioia — Il lavoro che stiamo portando avanti con i ragazzi che vogliono affrancarsi dalla mentalità di degrado che ha contraddistinto per anni l’immagine del quartiere sta finalmente dando i suoi frutti: c’è una generazione di ragazzi tra i 17 e i 21 anni cresciuta a Falklab che fa da guida ad altri adolescenti, che diventeranno a loro volta gli animatori del futuro, proprio come è capitato a me”.

(Autore: Simone d’Antonio)

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