La fantasia al potere a Borgo Vittoria: il Parco che avvicina i cittadini al mondo del fantastico

Co-City Torino
5 min readAug 7, 2018

Attraversando il giardino che conduce all’edificio colorato da murales raffiguranti razzi e navicelle spaziali difficilmente ci si aspetterebbe di imbattersi pochi passi più avanti in robot e figure fantastiche, che rimandano a un immaginario tecnologico, artistico e cinematografico quanto mai lontano da una periferia torinese come Borgo Vittoria, situata ai confini settentrionali della città.

Il fantastico è per definizione quel genere che rappresenta situazioni lontane dalla quotidianità ma capace più di ogni altro di parlare al cuore dello spettatore con visioni e personaggi che rimandano alla realtà trasfigurandola verso qualcosa di completamente diverso. Non è una caso che proprio a Torino, città storicamente legata all’innovazione meccanica e tecnologica, abbiano nel corso dei decenni preso piede in maniera così forte generi come la fantascienza e il fantasy, tanto da creare una delle comunità più forti di appassionati dei diversi orizzonti artistici legati al fantastico.

Le installazioni di videoarte del MUFANT

Docenti, scrittori, studenti, editori e semplici appassionati sono dal 2002 attivi nell’associazione Immagina che è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento sui temi del fantastico, organizzando laboratori per le scuole e mostre a tema o partecipando a convegni e festival. L’idea di realizzare un Museo del Fantastico è stata nel corso del tempo supportata non solo dall’entusiasmo dei componenti dell’associazione, che volevano donare alla città uno spazio che fungesse da luogo di conoscenza sulla storia e le produzioni artistiche più significative dell’immaginario fantastico moderno, ma anche dall’azione di mentoring svolta da Avanzi, Make a Cube, Fondazione Fitzcarraldo che con il bando Culturability ha consentito al Mufant di affermarsi come un potente esempio di rigenerazione creativa.

Sin dal primo prototipo di museo, inizialmente installato alle Vallette e poi trasferito in Circoscrizione V nell’ex scuola trasformata in centro diurno per disabili e poi riconvertita nello spazio espositivo attuale, il Mufant si è contraddistinto per il suo legame con il quartiere e con le persone, favorendo l’avvicinamento di famiglie e ragazzi sia con le attività svolte nelle scuole che in quelle organizzate negli spazi pubblici attorno al museo.

Proprio sul riutilizzo creativo di tali spazi è focalizzato il patto di collaborazione presentato dall’associazione Immagina nell’ambito di Co-City. La trasformazione del piazzale esterno, recentemente intitolato al traduttore e scrittore di fantascienza Riccardo Valla, in Parco del Fantastico rappresenta l’idea centrale del progetto di rigenerazione urbana che punta a sviluppare una connessione tra gli spazi del museo e il quartiere circostante, avvicinando i residenti ai temi del fantastico attraverso l’organizzazione di eventi pubblici e attività per le diverse fasce di età.

L’arte urbana come antidoto al degrado, per rendere più attrattivi gli spazi esterni del Museo del Fantastico

In uno dei quartieri più densamente popolati di Torino come Borgo Vittoria, dove scarseggiano i luoghi di aggregazione per i tanti giovani del quartiere e gli spazi urbani sono in larga parte sottoutilizzati, la creazione di un nuovo spazio verde può contribuire alla riqualificazione culturale e sociale oltre che al contrasto al degrado.

La realizzazione nel giardino di installazione artistiche, in collaborazione con gli studenti Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, o il test di un gioco di realtà aumentata in collaborazione con gli allievi del corso di Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico, renderà questo spazio urbano un luogo di sperimentazione che coinvolgerà anche altri soggetti attivi in quel pezzo di quartiere, come la Cooperativa Altra Mente che si occupa del reinserimento sociale di giovani con disagio mentale o le associazioni di appassionati di diversi generi del fantastico, dai manga a Star Trek.

L’esposizione dedicata ai robot al MUFANT

Se nel corso degli ultimi anni l’unicità dei temi affrontati dal Museo e l’inserimento nel circuito della Tessera dei Musei hanno attirato flussi di visitatori dal centro verso la periferia, la sfida resta quella di attirare coloro che abitano nelle vie circostanti e non sono mai entrati nella struttura.

“Per questo abbiamo deciso di uscire nel quartiere e avviare un dialogo con i residenti, che potrà condurre al recupero dell’intera zona” spiega Silvia Casolari, presidentessa di Immagina. “Con l’azione di progettazione partecipata che coinvolgerà l’intero quartiere abbiamo fatto nostra la sfida di contribuire alla rigenerazione di questa periferia della città con i nostri temi e i nostri progetti”.

La cancellazione dei segni del degrado dal giardino Riccardo Valla e dalle palazzine circostanti non consentirà soltanto di dotare il quartiere di un nuovo spazio pubblico, particolarmente utile anche per favorire un passaggio più sicuro alle mamme e ai bambini della vicina scuola dell’infanzia, ma sarà anche un primo tassello per favorire la riapertura di attività commerciali e centri di aggregazione e socialità da cui far ripartire l’intera borgata.

Da Méliès al presente

Paradossale, o forse no, che a promuovere questa azione di rilancio che affonda le radici in alcuni dei temi concreti più sentiti dalle periferie urbane sia uno spazio dedicato all’immaginario fantastico e alla creatività.

“La descrizione della città e delle società urbana è uno dei topos della narrazione ambientata nel futuro. Ci si immagina spesso un futuro distopico, con le città che sono personaggi e non semplici ambientazioni” spiega Silvia Casolari.

Nell’intersezione tra fantastico e realtà, Co-City realizza qualcosa di importante che riscrive il linguaggio della città attraverso l’immaginazione collaborativa, che in un giardino pubblico come in uno spazio abbandonato riscrive la narrazione del futuro degli spazi di vita a partire da nuove commistioni fra saperi, visioni, idee e le persone che li animano nello spazio urbano.

(Reportage a cura di Simone d’Antonio)

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