Un hub di sostenibilità di quartiere: BeeOzanam coniuga rigenerazione urbana e partecipazione civica

Co-City Torino
4 min readJan 9, 2020

Lo sviluppo sostenibile può apparire un tema lontano dalla vita quotidiana di chi risiede in città, anche in un momento storico in cui persino in Italia il dibattito sul cambiamento climatico è stato rilanciato dalla visibilità internazionale del movimento globale FridaysForFuture.
Avere un orto urbano o un apiario sotto casa possono però fare molto di più di tanti altri momenti formativi o di protesta per sensibilizzare diverse generazioni sulla necessità di una maggiore attenzione all’ambiente, già a partire dalle nostre città.

Le attività condotte da OrtiAlti hanno spesso un focus molto forte sui più giovani. Source: Facebook Page OrtiAlti

A Madonna di Campagna il progetto Co-City diventa l’occasione giusta per promuovere partecipazione civica e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale con il patto di collaborazione BeeOzanam, nome con cui è stato in questi mesi ribattezzato lo spazio delle ex-officine Simbi, che già da qualche hanno sono state riconvertite da produzioni di metalli a centro di comunità, con uno spazio che ospita un ristorante, un ostello e un orto urbano sul tetto della struttura. OrtiAlti ha fatto della creazione di tetti verdi, pratica già ampiamente in uso in Olanda e nel resto d’Europa, un’azione pionieristica a Torino che ha favorito non solo il recupero di questo edificio industriale (soltanto negli anni Ottanta tornato in possesso della Città di Torino) ma anche una sensibilizzazione degli abitanti sui temi dell’ambiente.

L’Orto di BeeOzanam. Source: BeeOzanam Pagina Facebook

L’OrtoAlto Fonderie Ozanam ha costituito un esperimento interessante sotto diversi punti di vista. Se da un lato è stato inizialmente finalizzato a produrre ortaggi freschi da poter essere impiegati nella preparazione dei piatti del ristorante inserito nella stessa struttura, dall’altro ha costituito uno spazio di socialità aperto agli abitanti del quartiere, sperimentando così approcci collaborativi per la rigenerazione urbana, con riflessi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dello spazio.

Diversi tipi di verdure vengono coltivate nell’orto di BeeOzanam. Source: OrtiAlti Pagina Facebook

Tale azione, riconosciuta tra le più innovative in questo senso a livello nazionale, ha costituito il punto di partenza per aggregare una serie di attori (Orti Alti in funzione di coordinamento, Meeting Service, Associazione Pigmenti e Associazione Minollo e ERI — European Research Institute) in un Patto di Collaborazione che punta a migliorare questo spazio e aprirlo ulteriormente al quartiere.
La prima azione condotta negli ultimi mesi è stata una forte azione di comunicazione e di apertura verso il quartiere, con l’organizzazione di attività culturali nello spazio denominato fino qualche mese fa Casa Ozanam e l’avvio di un’indagine territoriale, per sondare necessità e bisogni del territorio. “Un vero e proprio centro di ricerca-azione, un laboratorio urbano che ci consentirà di conoscere le domande inespresse del territorio e utilizzare tali contenuti per realizzare una progettazione culturale che risponda alle esigenze dei residenti” spiega Emanuela Saporito, architetto e community planner di Orti Alti.

L’orto alto è diventato un elemento di attrazione per l’intero quartiere. Source: BeeOzanam Pagina Facebook

Le interviste agli abitanti hanno consentito di individuare i punti su cui lo spazio rinnovato grazie a Co-City dovrà agire: dal rafforzamento della coesione sociale all’organizzazione di attività per adolescenti fino, più in generale, al superamento di divisioni e rappresentazioni territoriali molto chiuse che ancora separano Madonna di Campagna dal vicino Borgo Vittoria. “Il nostro spazio, che si trova al confine tra i due quartieri, può consentire anche di superare una dimensione di comunità chiusa in favore di un’idea di comunità aperta, interattiva e trasversale sul piano territoriale” aggiunge Saporito.
Grazie al progetto Co-City, si sta intervenendo sulla risistemazione del cortile, che diventerà un vero e proprio spazio pubblico aperto al territorio, capace di diventare un esempio di progettazione sostenibile già dalla realizzazione di tutta una serie di lavori, come la sistemazione di fogne e pavimentazioni, che si coniugano in maniera circolare alla risistemazione degli altri spazi, come l’Orto posizionato sul tetto e una manica abbandonata della struttura. Quest’ultima sarà riqualificata e ospiterà anch’essa uno spazio verde, con la creazione di un giardino con piante mellifere che attirano insetti impollinatori e favoriscono la produzione di miele delle api.

Panoramica sull’orto di BeeOzanam. Source: OrtiAlti webpage

BeeOzanam si appresta così a diventare una nuova tipologia di spazio pubblico aperta alla città, in cui la sostenibilità ambientale viene non solo mostrata ma messa in pratica, con una serie di azioni che vanno dalla produzione di miele (oltre 150 chili all’anno) alla produzione di frutta e verdura.
L’obiettivo è quello di rendere BeeOzanam una Casa del Quartiere di nuova generazione, che coniughi l’organizzazione di attività culturali e di rafforzamento del tessuto sociale a un forte elemento produttivo, finora assente nelle altre Case del Quartiere di Torino.
Grazie a Co-City rinascono quindi spazi che possono costituire un modello sia per le forme e le modalità con cui vengono realizzate le attività di coinvolgimento civico, sia per i contenuti che rafforzano una dimensione inedita di prossimità sui temi dello sviluppo sostenibile.

(Reportage realizzato da Simone d’Antonio)

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