Se lo spettacolo inizia nella finzione, il suo obiettivo è quello di integrarsi nella realtà, nella vita. Il teatro è esso stesso un Esilio A patto che non divenga isolamento. Subìto o ricercato per indolenza intellettuale.
Come su una zattera, gli attori creano in palcoscenico la propria enclave per salvarsi dalla follia, dall’epidemia, che ha invaso la città.
Esilio volontario e imposto!
Ma il teatro non è un luogo “chiuso a chiave“. Non cede all’ineluttabile condizione. Urla!