Esplorando gli RWA: Alla Scoperta del Futuro Finanziario Onchain
Esploriamo la Tokenizzazione degli Asset del Mondo Reale su Blockchain attraverso un’analisi Onchain dei Token di Asset Finanziari Tradizionali; cerchiamo di visualizzare questi oggetti su alcuni protocolli dedicati al futuro della finanza su blockchain
English Version Available HERE; Versione inglese dell’articolo disponibile qui.
TL;DR; Proviamo ad esplorare dei Real World Assets su alcuni dei principali protocolli che stanno iniziando a portare la finanza tradizionale onchain.
In questo articolo parliamo dei Real World Assets, ossia la trasformazione di asset finanziari tradizionali come ad esempio buoni del tesoro, azioni etc. in token onchain. Dopo una breve introduzione di cosa siano gli RWA cerchiamo di esplorare on chain alcuni di questi token; in questo percorso cerco di capire qual’è la visibilità che un investitore ha su questi token e quanto sia applicabile in questo ambito il “no trust” del Web3; andiamo a selezionare un US Treasury bond tokenizzato sulle piattaforme e vediamo quali caratteristiche sono visualizzabili onchain; cercando di visualizzare questi token scopriremo che ancora non è tutto facilmente visualizzabile e verificabile come spereremmo.
Disclaimer:
Il contenuto presentato in questo articolo è creato interamente da scrittori umani (me stesso) SENZA l’uso di intelligenza artificiale o strumenti di scrittura automatizzati.
Introduzione
Gli RWA (Real-World Assets) sono dei token digitali che rappresentano asset finanziari tradizionali (sono potenzialmente in grado di rappresentare qualsiasi asset, azioni, materie prime, real estate, e molto di più dai diritti di autore all’arte etc.) e sono uno dei trend che il mercato si attende come motore di crescita delle blockchain e del web3 nel prossimo futuro; infatti questi potranno essere gli strumenti che spingeranno gli istituti finanziari tradizionali a integrare sempre più le tecnologie blockchain nel loro business.
Ad oggi (Febbraio 2024) i Real-World Assets sono una realtà già avviata, con blockchain specializzate in questo tipo di gestione, ma possiamo vedere che mentre su alcuni tipi assets il mercato ha avuto modo di sperimentare molto (principalmente sulle Stablecoin), in altri ambiti siamo all’inizio e ancora molto sviluppo è atteso, sia tecnologico che amministrativo, legislativo e normativo; si vede infatti dagli esempi che riportiamo (vedi grafici sotto) come i volumi attuali delle stablecoin siano molto superiori alle varie tipologie di RWA identificabili come ad esempio Treasuries, Debito Privato e Commodities (questultimo principalmente legati all’oro e.g. PAXG).
In questo articolo faremo riferimento a RWA nell’accezione di token collateralizzati da asset tradizionali del mondo fisico; esistono anche RWA “sintetici” che hanno altre caratteristiche e andranno approfonditi in un altra sede.
La Tokenizzazione
“Tokenisation is the process of digitally representing an existing real asset on a distributed ledger (Hileman and Rauchs, 2017)”
La tokenizzazione di un asset fisico e tradizionale può essere visto come un’evoluzione di quanto fatto finora nella finanza tradizionale; già ad oggi chi possiede un asset ne possiede una versione dematerializzata (nessuno ha in mano la cedola fisica di un azione sullo stock exchange o acquista barili di petrolio, ma invece ne “possiede” direttamente una sua versione digitale); il diritto di proprietà su questa versione dematerializzata del diritto di possesso si un determinato asset è, in ogni caso, gestita e demandata ad un ente finanziario che ne valida e garantisce il legame tra l’asset “fisico” e la sua versione digitale. E’ proprio in questo punto che si va ad inserire la tokenizzazione su blockchain e la DEFI; la DEFI ha avuto modo finora di dare prova delle sue capabilities onchain, ma è stata, per ora, sviluppata principalmente solo su strumenti più prettamente digitali e dell’ambito dei crypto assets (cryptocurrency, token fungibili e non fungibili); portare gli asset tradizionali sulla blockchain consentirà sia di far crescere significativamente la possibilità e facilità di accesso a questi asset e la dimensione del mercato crypto, dall’altra consentirà agli emettitori di sfruttare le funzionalità e capacità della blockchain su tutto il loro parco di offerta.
Quello che mi interessa approfondire in questa sede, non è tanto quale sia il ruolo e il vantaggio della blockchain in questo ambito (rimandiamo all’ampia bibliografia disponibile in rete a chi fosse interessato), bensì approfondire quale sia il processo di creazione di questi token e quale siano le attuali possibilità di accesso a strumenti di questo tipo.
Caratteristiche di un Token RWA
Alcune caratteristiche fondamentali devono essere garantite da un asset tokenizzato affinché questo possa essere riconosciuto come un RWA (tralasciamo gli aspetti legislativo — normativi di cui io non sono sufficientemente esperto e che, pur essendo un aspetto di fondamentale importanza per lo sviluppo di questo ambito, sono in continua evoluzione, soggetti a diverse interpretazioni ed ancora non standardizzati):
- Trasparenza e verificabilità dei “legami” con l’asset “fisico” tradizionale: ossia la possibilità di verificare senza ombra di dubbio l’associazione tra un RWA e le sue caratteristiche e collateralizzazione offchain (possiamo ad esempio pensare ad una commodity e come la sua versione tokenizzata debba poter sempre consentire la verifica con le informazioni offchain della commodity stessa che rappresenta) evitando il depeg con l’asset offchain, ossia che la versione offchain diverga dalla versione onchain
- Tracciabilità crosschain: gli standard RWA devono consentire la portabilità degli asset RWA tra una chain e l’altra in modo semplice garantendone la consistenza ed affidabilità del legame con le informazioni offchain
- Identità e Provenienza: deve garantire la certezza della provenienza dell’emettitore e consentire a emettitori e owner di avere garanzia della certezza e dell’identità della controparte senza rivelare informazioni sensibili
- Privacy: deve consentire di preservare la riservatezza consentendo a emettitori, investitori ed istituzioni di verificarne le caratteristiche così come provenienza e ownership senza rivelare informazioni sensibili (zero-proof)
Dall’asset al token
Vediamo da un punto di vista teorico e di alto livello quali sono i passi per tokenizzare un asset reale:
- Formalizzazione Off-Chain: in questa fase, tipica anche degli asset tradizionali, vengono formalizzate le caratteristiche dell’asset, come il valore economico, l’ownership e la legittimità del titolo e le caratteristiche legali
- Tokenizzazione: in questa fase si portano le informazioni formalizzate offchain su blockchain; si implementano, quindi, in un token le caratteristiche dell’asset tramite i metadati del token stesso (nella seconda parte dell’articolo cerchiamo di visualizzare un esempio di codifica e tokenizzazione reale); queste caratteristiche tramite la blockchain saranno quindi completamente trasparenti ed accessibili e non falsificabili
- Regolamentazione: devono essere implementati i requisiti per l’emissione di un RWA su blockchain, ossia dovranno essere quindi certificati e legalmetne riconosciuti gli emettitori piuttosto che dovranno essere previsti degli step di AML
Un altro elemento fondamentale è quello dell’allineamento al mondo reale/tradizionale; diventa ancora di maggiore importanza l’allineamento del valore dell’asse on-chain con il suo corrispettivo off-chain; gli Oracoli diventeranno quindi ancora più fondamentali per portare i dati da provider esterni, ossia tutti quegli attori che contribuiscono alla definizione del prezzo dell’asset, sulla chain; abbiamo già esempi di vari casi, i principali dei quali sono legati alle Stablecoin e al loro peg.
I Token per gli RWA
Per la creazione di questi RWA onchain si utilizzano vari tipi di Token, ossia protocolli definiti per la creazione e l’implementazione di oggetti token all’interno dell’ecosistema di riferimento (in questo articolo faremo riferimento agli standard Ethereum in quanto al momento standard de facto per lo sviluppo in questo ambito delle blockchain); di fatto vengono definite delle regole per la creazione e l’interazione dei token con la blockchain; queste regole, tra le altre, definiscono come i token possono essere trasferiti e come possono interagire con altri smart contract; per fare questo vengono definite una serie di funzioni che devono essere implementate nello smart contract del token.
Esistono vari standard per i token sulle blockchain, tra i principali gli
- ERC-20: come token fungibili, ampliamente utilizzati per utility, governance etc
- ERC-721: Token non fungibili per rappresentare pezzi unici, utilizzati molto per l’unicità degli asset digitali nel boom degli NFT
- ERC-3643: standard per gli Assets, Titoli, etc. offre funzioni avanzate e moduli di conformità; permette la verifica degli utenti ed è di natura tipicamente permissioned
Questi standard di Token sono la base su cui i protocolli RWA si poggiano nella creazione di token più specializzati per la gestione on chain degli RWA; in particolare possiamo guardare ad esempio agli standard ERC-4626 e ERC-7540 che introducono funzionalità specifiche come richieste per investimento e riscatto sincrone ed asincrone.
Quindi per creare una rappresentazione onchain di un asset reale, l’emettitore creerà un token sulla blockchain prescelta (principalmente un token non fungibile); questo NFT conterrà le informazioni relative all’asset per identificare prezzo, finanziamento etc.; queste informazioni, essendo su una blockchain, saranno pubbliche per loro natura, ma altre informazioni di interesse per gli investitori dovranno essere tenute più private consentendo l’accesso a investitori ed emettitori in modo sicuro.
In questo i protocolli che permettono la gestione dell’RWA si dotano di layer di gestione dei dati privati; per natura degli asset gestiti, a differenza delle blockchain a cui siamo abituati, i servizi che vorranno gestire token e servizi RWA avranno una natura mista, con parte public e parte private; in particolare inseriranno dei layer di gestione dei dati privati che consentano la verificabilità dei metadati aggiuntivi senza che questi siano pubblicamente disponibili.
La duplice natura sarà anche legata al tipo di partecipazione alla rete in parte permissionless e in parte permissioned; infatti i soggetti emettitori, in base alla regolamentazione applicabile, dovranno essere dei soggetti autorizzati all’emissione e contemporaneamente gli investitori dovranno poter essere tracciabili per rispettare le legislazioni e regolamentazioni applicabili.
I protocolli RWA tenderanno ad utilizzare delle pool di diversi asset, questo per aumentare la liquidità associata agli asset rendendo più attraente per un investitore l’opportunità; infatti gli asset RWA possono anche essere illiquidi per un investitore in quanto hanno un orizzonte di lungo periodo; quindi un investitore andrà ad investire in una pool che sarà composta da NFT multipli e che sarà in grado di ripagare l’investitore man mano che i diversi NFT onchain degli asset arrivano a scadenza e vengono terminati.
L’investitore sarà in grado quindi di vedere pubblicamente da cosa è composta la pool e il dettaglio di quali NFT/Assets siano stati ripagati e quali siano ancora attivi.
Questi meccanismi sono già tipici della finanza tradizionale, ma sulla blockchain dovrebbero permettere di aggiungere una maggiore trasparenza e tracciabilità della storia, nonchè facilità di accesso.
Esploriamo alcuni esempi onchain
Cerchiamo ora di andare ad analizzare alcuni di questi RWA come esempio; per fare ciò ci esploreremo alcuni esempi dai protocolli in questo momento presentano i maggiori volumi (vedi immagine a inizio articolo).
Proverò nei prossimi passi a mettermi nei panni di un investitore retail che voglia informarsi e verificare le caratteristiche di un RWA su una piattaforma, cercherò di capire fino a che punto riusciamo ad ottenere visibilità e facilità di accesso alle informazione relative al processo di tokenizzazione dell’asset fisico e della sua visibilità onchain.
Centrifuge
Come primo esempio proviamo a percorrere un RWA listato su Centrifuge (scegliamo questa chain solo a puro scopo esemplificativo, sul mercato vi sono altre chain e app che forniscono servizi con caratteristiche simili).
L’accesso per un investitore, come descritto nella parte introduttiva di questo articolo, sarà legato ad un processo di onbording perchè dovrà essere possibile per la piattaforma rispettare legislazioni e regolamentazioni, avendo a disposizione le informazioni necessarie per rispondere alle richieste in particolare riguardanti l’AML; per i dettagli del processo di onbording e KYC dell’investitore rimandiamo alla documentazione disponibile.
Il processo di onbording dell’investitore è duplice:
- onbording sulla piattaforma: l’investitore deve superare il KYC per essere elegibile a investire in una pool
- onbording sulla pool: affinchè un investitore possa investire in una pool, dovrà innanzitutto sottoscrivere un contratto con l’emettitore della pool; a sua volta l’emettitore firmerà lo stesso contratto; Una volta che l’accordo è stato firmato da entrambe le parti e l’emittente ha approvato la richiesta di investimento, l’investitore può effettuare un investimento nel pool.
Gli investitori possono essere sia soggetti retail che entità più complesse con un processo di onbording specializzato per le due tipologie.
Tentiamo, dunque, di vedere le caratteristiche di un RWA in cui potremmo essere interessati a investire; tramite la piattaforma abbiamo visibilità sulle pool attive.
Le pool sono supportate su diverse chain (per quelle ospitate su Ethereum viene mostrata l’icona della chain direttamente sul logo).
La prima pool in elenco è una pool che propone dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, uno degli esempi principali di strumenti RWA ad oggi disponibili sul mercato poggiato sulle blockchain.
Se accediamo alla pool possiamo vedere i dettagli come la tipologia di asset e in particolare l’emettitore
Se analizziamo il processo di creazione di una pool (paragrafo “Launching a Pool” nella documentazione di Centrifuge) notiamo che il processo di onboarding è un processo della governance del protocollo e passa attraverso delle proposte dell’emettitore; in particolare la “Pool Onboarding Proposal” è un processo di proprietà della comunità e guidato dalla governance CFG per l’onboarding degli RWA nella DeFi attraverso il protocollo Centrifuge; questo processo è pensato per cercare di garantire la qualità del finanziamento in maniera aperta e partecipativa da parte della community.
Tramite la pagina della pool è possibile raggiungere la POP associata; qui possiamo analizzare alcuni dettagli degli asset associati alla pool:
In particolare in questa proposta troviamo una interessante illustrazione di come funziona il processo di creazione dell’RWA con evidente indicazione di quali processi avvengono onchain e quali offchain:
In questa rappresentazione si nota il ruolo dell’emettitore degli NFT che saranno inseriti nella pool; in particolare l’emettitore, tramite accordi offchain avrà accordi con un Broker che sarà custode degli asset tradizionali da cui verrà creata la rappresentazione onchain tramite NFT.
Quello che, quindi, dovremo aspettarci di poter visualizzare onchain sono le caratteristiche del’NFT che rappresenta questo legame; in particolare nella documentazione si legge che ogni NFT rappresenterà uno specifico Buono del Tesoro (segregato per CUSIP/ISIN) acquistato dal fondo.
Cerchiamo quindi di verificare onchain questi NFT.
Nel dettaglio degli asset della pool vediamo il valore e il dettaglio di ciascun buono del tesoro rappresentato e la data di scadenza.
Se analizziamo il dettaglio di uno degli NFT possiamo notare i dettagli del cash out per l’acquisto del buono e il termine previsto nonchè il codice ISIN.
Finora abbiamo potuto visualizzare molte informazioni utili relative all’RWA, ma tutte tramite il frontend del portale di Centrifuge; il nostro obiettivo sarebbe quello di vedere direttamente onchain il dettaglio di questi NFT.
Dal dettaglio di reporting dell’asset possiamo vedere che l’NFT si appoggia alla chain CELO, un L2 di Ethereum:
Navigando la chain di CELO possiamo trovare il dettaglio del Token:
Abbiamo quindi solo parzialmente trovato traccia del token su blockchain; non riusciamo a trovare ulteriori dettagli facilmente, come ad esempio i singoli token relativi ai titoli del tesoro presenti nella pool; questi riusciamo a vederli dall’interfaccia, ma non riusciamo ad averne visibilità onchain.
Ondo Finance
Proviamo a vedere se protocolli/app similari consentono maggiore facilità nell’analizzare e ritrovare onchain i relaivi Token
Sempre facendo riferimento ai prodotti bond del tesoro americano, nella lista di RWA riportata da rwa.xyz troviamo due protocolli che sono stati tra i più presenti nel mercato degli RWA negli ultimi anni, Ondo Finance e Maple; questi protocolli sono attivi sulle reti Ethereum, Polygon e Solana; proviamo a vedere se tramite questi protocolli riusciamo ad avere maggiore visibiltà onchain rispetto a quanto siamo riusciti ad ottenere su Centrifuge.
Il primo prodotto che troviamo in lista per Ondo Finance è OUSG (Ondo Short-Term U.S. Government Bond Fund); un fondo relativo ai bond a corta scadenza del governo americano; questo prodotto è leggeremte differente da quello visto su centrifuge (questo permette di accedere a quote di un etf, mentre quello visto in precedenza faceva accedere direttamente ai bond), ma questo è di minore importanza rispetto al nostro obiettivo di verificare onchain i token dell’RWA.
Dalla pagina del token di Ondo finance possiamo visualizzare gli indirizzi del token; proviamo ad analizzare quello su Ethereum:
Su Etherscan vediamo le caratteristiche del token come gli holder del token
Possiamo quindi avere visibilità sui singoli token, questi però sono security token che non sembrano avere metadati diretti (se non nella denominazione) legami con il sottostante; questi token, che rappresentano quote di partecipazione possono essere coniati in modo permissioned all’interno dell’app di ONDO, chi vuole farne un mint deve avere completato il processo di onbording e rispettare i requisiti per il mint (ad esempio per il token preso ad esempio il minimo valore di mint sono $100K); dalla documentazione risulta che una volta che ne è stato fatto il mint è possibile scambiare il token direttamente onchain, solo al momento del redeem dovrà essere fatto sull’app di ONDO.
Anche in questo caso, pur avendo trovato alcune informazioni onchain, rimane comunque un legame non diretto tra il token presente onchain e il mondo offchain.
Maple Finance
Proviamo dunque rapidamente a fare la stessa analisi da Maple finance; nel report di RWA.xyz l’asset principale su questa piattaforma è “Maple Cash USDC1”; accedendo alla piattaforma (cerchiamo su rete Ethereum per semplicità pur essendo supportate anche altre reti), possiamo accedere ai dettagli della pool relativa.
Entrando nella pool possiamo individuare alcuni dettagli maggiori, come tutti i prestiti e i debitori che li hanno emessi con relativo riferimento all’identità onchain.
Ogni pool è uno smart contract su rete Ethereum:
Possiamo quindi trovare il token su rete Ethereum:
Quando un lender chiama la funzione “Deposit” dello smart contract della pool, il contratto rilascia dei token di liquidità LP per il corrispettivo dell’investimento effettuato.
Anche in questo caso troviamo quindi il token e il codice della pool on chain, senza, però, avere una connessione on chain ai dati offchain.
Conclusioni
Gli RWA sono indubbiamente una grande area di sviluppo per le blockchain in particolare se pensiamo ad una adozione di massa in ambito istituzionale e finanziario con l’onbording su queste tecnologie dei processi degli istituti tradizionali e delle istituzioni; non solo questi permetteranno un accesso più ampio agli strumenti finanziari, permetteranno un ottimizzazione dei processi finanziari, ma consentiranno di creare nuove forme di investimenti finanziari anche su ambiti per ora meno o non integrati negli ambiti finanziari tradizionali; consentiranno di creare prodotti completamente nuovi e collegare il mondo digitale a quello tradizionale.
Approfondendo quest’ambito, però, si sono ampliati i miei dubbi e perplessità su come possano essere portati asset fisici sull’ambito della blockchain; al di la di scenari futuribili dove asset fisici possano essere digitalizzati su un registo distribuito attraverso nuove forme di digitalizzazione come ad esempio smart tag evoluti che possano classificare univocamente un asset fisico e il cui asset fisico non possa aver valore senza di essi e senza la sua versione digitale, gli asset ad ora sperimentati in abito RWA che siamo andati ad esplorare evidenziano, a mio parere, una natura ancora parzialmente scollegata dall’asset tradizionale sottostante; quello che mi sarei aspettato, forse ingenuamente, era di poter leggere on chain un legame diretto con l’asset tradizionale a cui il token fa riferimento, e che questi fossero scambiabili e riscattati in modo permissionless direttamente onchain. Abbiamo però visto come questo sia difficile, on chain riusciamo a trovare il token associato a un prodotto (o meglio alla pool in cui il prodotto viene inserito) e poco più come l’address dell’emettitore.
Per loro natura questi RWA richiedono comunque una grossa preparazione offchain e questo è naturale per poter rispettare le legislazioni e regolamentazioni previste per questi tipi di oggetti, ma il collegamento con le informazioni disponibili onchain mi sembrano ancora collegate in modo un po’ opaco a quelle offchain e quindi il processo di analisi e informazione per un investitore retail risulta piuttosto complesso e introduce comunque degli elementi di trust se non altro sui portali in cui gli RWA vengono messi a disposizione.
Come visto il processo di onboarding che se è atteso e sicuramente opportuno per l’emettitore, per l’investitore retail probabilmente risulta un ostacolo significativo e quindi a maggior ragione configura questi strumenti come una possibile evoluzione e ottimizzazione per operatori di settore che troveranno in queste tecnologie la chiave da una parte per ottimizzare i propri processi e scovare nuovi ambiti di sviluppo.
Disclaimer:
L’articolo qui presente include alcuni esempi a mero titolo esemplificativo. Si precisa che tali casi non costituiscono in alcun modo suggerimenti o consigli di utilizzo delle piattaforme di esempio.
Inoltre, si evidenzia che l’articolo è stato redatto sulla base delle mie conoscenze attuali, potrebbero essere presenti inesattezze, errori od omissioni. Si consiglia pertanto ai lettori di condurre ulteriori ricerche e consultare fonti aggiuntive prima di prendere decisioni o adottare azioni basate sul contenuto qui fornito.
DYOR
Riferimenti:
- https://www.binance.com/en/research/analysis/real-world-assets
- https://blog.chain.link/real-world-assets-rwas-explained/
- https://chain.link/education-hub/how-to-tokenize-an-asset
- https://www.algorand.foundation/news/what-are-real-world-assets-rwas
- https://www.crypto.it/2023/09/03/centrifuge-cfg-guida-al-protocollo-che-unisce-defi-e-tradfi/
- https://web-assets.bcg.com/1e/a2/5b5f2b7e42dfad2cb3113a291222/on-chain-asset-tokenization.pdf
- https://www.coindesk.com/consensus-magazine/2024/02/02/real-world-asset-tokenization-is-fake-news/
- https://docs.centrifuge.io/getting-started/privacy-first-tokenization/
- https://www.securities-services.societegenerale.com/it/insights/views/news/tokenizzazione-degli-asset-rivoluzionera-mercati-finanziari/
- https://www.oecd.org/finance/the-tokenisation-of-assets-and-potential-implications-for-financial-markets.htm
- https://web-archive.oecd.org/2020-01-17/542779-The-Tokenisation-of-Assets-and-Potential-Implications-for-Financial-Markets.pdf
- https://www.rwa.xyz/blog/tokenized-asset-coalition-2024-outlook
- https://ethereum.org/developers/docs/standards/tokens/erc-20
- https://ethereum.org/developers/docs/standards/tokens/erc-721
- https://ethereum.org/developers/tutorials/how-to-write-and-deploy-an-nft
- https://eips.ethereum.org/EIPS/eip-721
- https://centrifuge.mirror.xyz/4YyKUbQ1wm0rBtVW-M_RD4bn9rE1Q9edY-MJNxsKymY
- https://blocking.net/overview-of-ondo-finance-a-rwa-defi-protocol-that-secured-24m-in-funding.html