Libri del 2015 -
Gennaio
Da piccolo, un’estate, venni affidato a uno zio poliomelitico; uscivamo poco leggevamo molto, tra gli altri un libro dove il protagonista viene trasformato in uno scarafaggio (un coleottero, più precisamente). La metamorfosi può essere un libro per bambini? Kafka quando lo leggeva ai suoi amici rideva di continuo, quindi perché no. (che Kafka ridesse l’ho sentito dire su RadioTre, Chi ha ucciso Gregorio Samsa, podcast).
Febbraio
È brava, fa ridere, è sincera, tratta di cose che ti aspetti in modo che non ti aspetti (articolo lungo su La verità, vi spiego, sull’amore).
Marzo
Fantascienza cupa, solitaria e vegetale: ho chiesto all’autore se c’entrasse Pinocchio, mi ha detto di non dargli del bugiardo (articolo lungo su Annientamento).
Aprile
25 aprile 2015 a Casseta Pop, abbiamo letto e ballato le prime 30 pagine de La paga del sabato di Beppe Fenoglio, uno dei più bei romanzi italiani. (È sempre sabato sera quando non si lavora, uno spettacolo da La paga del sabato di Beppe Fenoglio).
Maggio
Più che un libro di memorie è un trattato di scrittura: si scrive quello di cui non si deve parlare; per scrivere, forse, bisogna uccidere qualcuno.
Giugno
Libro che mi ha fatto controllare di che segno fosse Murakami, che è capricorno, come me. Mi sono spiegato così l’alto tasso di immedesimazione. Ma forse vale anche per i sagittari, i gemelli e così via.
Luglio
Divertente, scorrevole, piacevole. Almeno per un maschio, bianco, etero.
Agosto
Molto più appassionante dei libri di Game of Thrones, che da qui copiano diverse cose, quelle che funzionano. Libro bellissimo, naturalmente da leggere in vacanza in Grecia.
Agosto, appendice
La parte più bella del Peloponnesso è il Mani, qui attraversato a piedi da Patrick Leigh Fermor negli anni ’50.
Per chi non fosse mai stato nel Mani: è più o meno così, una luna col mare.
Settembre
Il più bravo dell’anno.
Ottobre
Quest’anno Stephen Curry ha battuto LeBron James (perdere ancora, perdere meglio) e i Golden State hanno fatto il record di partite vinte di seguito all’inizio della stagione (24). È anche l’anno in cui è morto René Girard che ci ha insegnato l’amore mimetico. Tom Wolfe mette insieme basket e mimetismo sociale in un college americano.
Novembre
Compendio di storia del design nella parte centrale, romanzo nei primi capitoli, bellissima, utile e usabile la visione di cosa sia progettare.
Dicembre
Io sono del ’79, l’anno in cui Madre Teresa vinceva il Nobel per la pace, lo stesso anno del tour di Banana Repubblic di Dalla e De Gregori. Nel ’79 Cristopher Lasch pubblica un libro che comincia così
La società borghese sembra aver esaurito dovunque il suo patrimonio di idee costruttive, perdendo sia la capacità sia la volontà di affrontare le difficoltà che minacciano di sopraffarla. La crisi politica del capitalismo riflette la crisi generale della cultura occidentale, che si manifesta in una diffusa sensazione di incapacità a comprendere il corso della storia o a gestirlo secondo una linea razionale. […] La negazione del passato, in apparenza ottimistica e progressista, rivela — a un esame più approfondito — la disperazione di una società incapace di affrontare il futuro.
Fine dell’anno
Un libro che ho iniziato e non ho finito si chiama Creativity: Flow and the Psychology of Discovery and Invention di Mihaly Csikszentmihalyi è un libro molto bello. L’autore ha inventato il concetto di flusso (flow) per descrivere cosa succede a livello neurologico in una mente impegnata in un’attività creativa. Capodanno di qualche anno fa un’amica aveva suggerito di leggere Guerra e Pace, di carta, nel caso ti trovassi senza rete internet. Vale anche con Anna Karenina, dentro ci si può trovare una perfetta definizione del concetto di “flusso”:
Passarono ancora una falciata, poi un’altra. Passavano falciate lunghe, corte, con l’erba buona, con l’erba cattiva. Lévin aveva perso ogni nozione del tempo e non sapeva assolutamente se ora era tardi o presto. Nel suo lavoro cominciò adesso un mutamento che gli procurava un piacere immenso. Nel mezzo del suo lavoro aveva dei momenti durante i quali dimenticava quel che faceva, il lavoro gli diventava facile, e in quei medesimi momenti la sua falciata riusciva uniforme e bella quasi nello stesso modo come Tilt. Ma appena si ricordava di quel che faceva, e cercava di far meglio, immediatamente sperimentava tutta la pesantezza del lavoro, e la falciata riusciva cattiva.
Originally published at eudemonico.altervista.org on December 17, 2015.