Potresti smettere di respirare?

Elisa Bellino
2 min readDec 7, 2016

Mi chiedevo gentilmente se potessi smettere di respirare.

Non lo vedi che quel tuo corpo, immobile, davanti a me, pulsa di palpitazioni, attimi e occasioni sprecate?

Tirati giù i calzoni, avanti. Non avere paura. La tua cassa toracica, la faringe, la struttura del tuo corpo svuotato, non è altro che giunzione tra i vasi sanguigni e le arterie; fino a raggiungere il pavimento pelvico, che racchiude il cuore del tuo pube.

Il piacere è una questione millimetrica e temporale; godrai finchè quei tubicini, che ti attraversano la cervice, e sono lividi sul volto, e la tua fronte pallida, continueranno a pulsare liquido organico.

Ti stringo il collo con le mani, so che senti freddo, e non dovresti.

I vasi sanguigni che ti zebrano il volto, s’ingrossano, man mano che il mio corpo riscalda la tua nuda scatola anatomica, priva di essenza. Improvvisamente sento risalire dentro di me un sentimento di gioia: so che il tuo sistema nervoso sta bevendo più sangue di quanto sia mai riuscito a fare, e tra poco, forse, non sentirai più freddo.

Anche il tuo respiro, prima pesante, ora sfuma, appannandosi e perdendosi nelle vie tortuose del labirinto venoso. So che mi ami, non parlare, smetti di respirare.

Ed ecco che l’eccitazione cresce, il mio volto diventa un tramonto, la sudorazione aumenta, la salivazione, la mia lingua… Le mie labbra sfiorano le tue, facendosi largo tra una peluria incolta, fredda, andando ad annaspare nella terra arida.

Un muscolo cardiaco smette di lottare, il liquido organico di fluire, un’anima solitaria smette di soffrire.

Un tramonto si nutre di una notte spoglia e sterile, ed io ancora non so se ti sto dando la vita, o ti sto mettendo a tacere.

Il tuo corpo è vuoto, nudo, lì davanti a me.

Il respiro è cessato, anche il labirinto venoso si è abbandonato al sonno.

Ma perchè continui a gridare? Potresti smettere di respirare?

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Elisa Bellino

Visual designer, storyteller, creative. (Believer of stupid things).