Chi non cambia mai idea
Se c’è una cosa che mi accompagna da quando elaboro ragionamenti autonomi, è quella di riflettere, a inizio settembre, su presente passato e futuro. Si, in pratica sono una di quelle che festeggiano il Capodanno il primo settembre, e che ai buoni propositi ci pensano ora. Sono, forse ero. Perché, se mi giro, oggi non sono uguale a ieri, figuriamoci a un anno fa. E allora forse penso che smettere di pensare ai buoni propositi potrebbe diventare una nuova buona abitudine, perché ciò che ci auguriamo ora potrebbe non andare più bene da qui a un mese.
Perché la vita è ciò che ci succede mentre pianifichiamo altro. E poi cambia ancora. Perché “la vita è troppo strana”, e ti ritrovi a pensarlo settimane dopo aver scattato una foto alla stessa scritta, su un muro a caso, in una città che non è la tua, con in testa altri pensieri e nell’anima un altro spirito.
Perché forse se per millenni ne hanno parlato scrittori, filosofi, pensatori, opinionisti e anche tronisti (questi, probabilmente, se lo sono anche tatuato), tutto scorre veramente e chi non cambia mai idea o è il più grande dei saggi o è il più sciocco fra gli stolti.
Perché ho deciso di avvalermi della facoltà di cambiare idea, quando ne sento il bisogno, quando ne capisco il motivo, quando percepisco l’esigenza. Perché magari è cominciata l’era in cui smetto di pensare, di promettermi, di augurarmi, e comincio ad agire.
Pronti, dobbiamo essere pronti. A scattare, a rallentare, a fermarci forse mai. O magari prima o poi imparerò a fare anche quello. Pronti a immergerci nel cambiamento e assorbire l’energia del mutamento. Lo ripeto come un mantra tutti i giorni ormai, a me e chi mi sta intorno.
Voglio essere una turbina che gira, gira, gira e come lei voglio raccogliere ciò che viene e trasformarlo in energia vitale. E forse è solo questa la cosa che posso augurarmi, perché chi nasce tondo quadrato probabilmente non ci muore, ma magari cambia dimensione, colore, spessore e diventa migliore.
