Certe mail spaziali

Carin Marzaro
6 min readDec 30, 2015

--

Qualche mese fa ho scritto alla NASA per alcune informazioni riguardo le immagini della missione Cassini, mi hanno gentilmente risposto pochi giorni dopo. “Fantastico! — ho pensato — È proprio vero che dall’altra parte dell’oceano tutti rispondono alle mail”, anche chi non avresti sperato l’avrebbe fatto. E poi che bello ricevere una mail dalla NASA! Quasi quasi provo a scrivere a Barack e gli chiedo se preferisce i Beatles o i Rolling Stones, secondo me anche lui risponde.
Il fornitore al quale ho chiesto il preventivo per la terza volta l’altro giorno, invece, non mi ha ancora fatto sapere niente.

Stamane apro pigramente la posta immaginando di non trovare particolari sorprese quando un nome inatteso balena nella tab Principale: Cristoforetti, Samantha. NASA.

Ferma tutto.

Sarà un messaggio d’auguri dal team di Avamposto 42? Strano, non ricordo ci fosse una newsletter.
Sarà qualche spam che senza alcuna ragione logica va a pescare lì, fra i più nerd, appassionati di missioni in microgravità? Pessima strategia, altroché. Una nicchia di spaccamaroni che ha fede in Piero Angela e nel Cicap, figurati se ci casca.
Sarà che… beh, apro la mail.

[antefatto Iº]

https://twitter.com/AstroSamantha/status/608879035175813122

L’11 giugno 2015 è previsto il rientro dell’Expedition 43. Seguo febbrilmente i preparativi e il giorno dell’evento prego perché la mia connessione internet (ciao, mi chiamo Carin e qui dove vivo siamo ancora vittime del digital divide) mi permetta di guardare la diretta su NASAtv, va bene anche se a pixel giganti. Sono fortunata, sembra che riuscirò a seguire il rientro e penso che sì, mi piacerebbe celebrare questo momento dedicando un disegno alla ragazza spaziale che in questi mesi mi ha fatta sognare, che ammiro, che mi rende orgogliosa, che mi ha raccontato e insegnato tante cose dal suo Avamposto 42 e altre me ne insegnerà.

Insomma Sam, grazie, mentre ti guardo tornare voglio comunicar(te)lo nell’unico modo sentito in cui credo di essere capace di farlo: disegnando.

Inizio con le matite, gomma e ancora matite, sistemo, scansiono, coloro. Il risultato non è precisissimo, mi servirebbe un po’ più di tempo per rifinire tutto ma il senso non è quello e con una rincorsa finale nel momento esatto del touchdown pubblico il disegno su Twitter e Instagram.
Bentornata Sam! Qualche minuto dopo eccola lì, sbucare stanca ma sorridente dalla Soyuz assieme ai due compagni Škaplerov e Virts.

[antefatto IIº]

Domenica 6 settembre 2015 a Rivolto (Ud) c’è l’Air Show per il 55º anniversario della PAN, per gli amici Frecce Tricolori.
Io, vivendo a qualche centinaio di metri in linea d’aria dalla base, ho un interesse inversamente proporzionale ai decibel prodotti riguardo la possibilità di partecipare all’evento. Per quanto sicuramente suggestivo per chiunque non familiarizzi quotidianamente con le prove acrobatiche della suddetta pattuglia, orgoglio nazionale, l’idea di avere per due giorni i rombi delle formazioni aeree di mezzo mondo, elicotteri d’assalto, bombardieri vari mi rende piuttosto… flemmatica.

Scopro fortuitamente che per questa edizione ci sarà l’eccezionale presenza di tutti gli astronauti italiani e il mio entusiasmo subisce una curva notevole: dallo zero Kelvin con sbuffate di fastidio sterza e impenna senza ritegno fino al livello di eccitazione che solo una riproduzione credibile della lightsaber può creare ad un seguace della religione Jedi. Regredisco allo stato emotivo di “bambina”, passo i giorni antecedenti a cercare informazioni sull’evento, sugli orari in cui saranno presenti gli astronauti, mandando mail, tweet, messaggi su FB all’Aeronautica perché da nessuna parte c’è scritto molto in merito, se non che ci saranno.
Ovviamente nessuno mi risponde, sarà una questione di oceano?

Penso che sarebbe l’occasione giusta anche per portare a Sam un piccolo dono, il ritratto che le ho dedicato qualche mese prima che faccio stampare e confeziono con cura in una semplice e piccola cornice. Così se lo può portare in giro facilmente, penso. Non che le servano ulteriori manifestazioni di affetto, da quando è tornata è un tripudio di entusiasmo collettivo, ed è bello. Però ecco, voglio provarci. Dietro al piccolo quadro le scrivo qualche riga a penna, aggiungo un biglietto da visita.

Arriviamo all’evento in tarda mattinata, dopo una comica serie di eventi dei quali non vi racconterò ma che hanno provato nello spirito me e il mio paziente accompagnatore che sopporta, vedendomi probabilmente negli occhi il sacro fuoco della determinazione, anche per il fatto che ormai da giorni tutte le mie frasi si concludono con la parola “astronauti”.

• Dovrei passare un attimo al supermercato perché poi domenica ci sono gli astronauti!
• Dammi un secondo, ti giro la bozza per l’ultima verifica e poi domenica ci sono gli astronauti.
• Credo di aver dimenticato la t-shirt in auto, ma tanto domenica ci sono gli astronauti.

Entriamo alla base superando i controlli, tempo di trovare i due amici con i quali ci siamo dati appuntamento e ci rendiamo conto che all’hangar dedicato allo Spazio, in quel preciso istante, CI SONO GLI ASTRONAUTI.
Salto, corro, mi agito, ma arriviamo giusto in tempo per vederli da lontano (la folla è considerevole) e non si riesce quasi a sentire cosa stanno dicendo. Sono gli ultimi cinque minuti di un incontro che mi dicono poi essere stato piuttosto lungo e interessante.
Maledico la totale assenza di informazioni in merito.

Poco dopo Sam viene scortata al furgone che l’accompagnerà nell’agognata area “vip” assieme a personcine comuni tipo il Presidente della Repubblica. Cerco di avvicinarmi per provare a lasciarle la busta contenente il mio regalino, piccolo, modesto, mi sembra anche stupido in quel momento.
Cerco, dicevo, perché i gomiti che si alzano per scattare foto con gli smartphone si serrano in una fitta barricata, una specie di inflessibile foresta di bambù, persone che per il solo gusto di esserci spingono e si infrattano e sotto una folla di bambini dagli occhi a cuoricino quanto me mi impedisce qualunque azione: posso solo guardarla sfilare protetta da omoni in divisa a pochi centimetri (“oh ma quanto è piccina, Sam!”).
È una rockstar.
Riesco solo a salutarla con la manina quando è già a bordo del furgonato militare. Lei ricambia con un sorriso, mentre la portano via.

Ve la faccio breve: passo il pomeriggio lì, nell’hangar dedicato allo spazio, ascoltando gli interessanti interventi degli altri astronauti. Scopro che Luca Parmitano è esattamente come sembra, un appassionato e gentilissimo enorme ragazzone buono, e Nespoli è praticamente un casinaro, veniva voglia di portarselo via a bere un bicchiere di rosso nell’osteria di fiducia.
Spero Sam passi di nuovo nonostante mi abbiano detto tutti che lei no, non sarebbe tornata, immagino per questioni di sicurezza.
È bello ed emozionante ascoltare i racconti di questi viaggiatori del cosmo, stringere le loro mani e salutarli. Come nelle migliori tradizioni, i più meritevoli di ammirazione sono anche i più umili e disponibili.

Alla fine della lunga giornata, stanca e un po’ scoraggiata*, tento il tutto per tutto. Dopo l’intervento dell’Ing. Malerba, primo astronauta italiano nello spazio, che ho adorato per la compostezza, l’esposizione e il modo di fare, attendo il mio turno per salutarlo e mentre ormai lo accompagnano con decisione all’auto prendo coraggio e gli chiedo, credo con gli occhi supplichevoli di un cane che ti guarda mangiare una fetta di prosciutto, di portare questa piccola borsa al Comandante Cristoforetti. Lui un po’ spiazzato, titubante ma colmo di cortesia mi dice che sì, ci proverà.

Ringrazio di cuore, saluto, sospiro pensando che sicuramente quel piccolo regalo non sarebbe arrivato a destinazione ma beh, almeno ci ho provato.
Giù il sipario.

* lo scoraggiamento è stato causato dalla disorganizzazione palpabile nell’area dedicata allo spazio all’Air Show. Oltre alla totale mancanza di informazioni sugli interventi, il personale al quale ho chiesto notizie sullo svolgimento della giornata mi ha risposto in maniera sbrigativa o totalmente contraria a quello che è effettivamente successo dopo. Gli interventi dei relatori sono stati preceduti da “problemi tecnici”, se non addirittura spostati, per la preparazione delle slide e cose del genere. Insomma, amici dell’Aeronautica: per la prossima edizione ci sono margini di miglioramento, so che ce la potete fare. Tanti bambini come me vogliono sapere prima per arrivare in tempo.

Quindi, dicevo, stamattina apro pigramente la posta aspettandomi di non trovare niente di diverso dal solito e invece ho ricevuto una mail da un indirizzo NASA, il mittente si chiama Samantha ed è stata nello spazio, l’ho guardata passare nella ISS sopra la mia casa decine di volte, mi ha scritto per ringraziarmi di quel piccolo regalo che io davo per perso e un giorno spero di poterle stringere la mano e dirle grazie di persona.

http://carinmarzaro.com/portfolio/astrosam/

PS: ho scritto questo testo e deciso di pubblicarlo per ricordarmi che le cose belle succedono, di riporre e mettere via la mia proverbiale timidezza, e di provarci sempre.
Anche per farvi sapere quanto spacca Astro Samantha, nel caso ancora non l’aveste capito :)

--

--

Carin Marzaro

illustrator, graphic designer, music addicted, woods enthusiast, stardust seeker and kindness warrior. carinmarzaro.com