I dati INAIL su infortuni sul lavoro e malattie professionali

Enzo Scavelli
3 min readJan 19, 2019

Con l’obiettivo primario di ridurre al minimo gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali, in Italia la normativa in materia salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è gestita all’interno del D.Lgs.81/2008 detto anche Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. La normativa disciplina una materia complessa e in costante divenire, dove la salubrità dei lugohi di lavoro e l’incolumità dei lavoratori sono il target primario.

L’infortunio sul lavoro è quell’evento traumatico avvenuto per una causa violenta sul posto di lavoro, che comporta l’impossibilità di svolgere l’attività lavorativa per più di 3 giorni. La malattia professionale invece è un evento dannoso per il lavoraotre che si manifesta in modo graduale e progressivo, la cui causa scatenante è da ricercare nelle condizioni e negli ambienti di lavoro. Quello degli infortuni sul lavoro è uno dei problemi principali a cui i ministeri della Salute e del Lavoro devono prestare particolare attenzione. Gli infortuni e le malattie professionali infatti impattano anche sulle finanze di uno Stato, per tale motivo è necessario applicare politiche attive in materia di salute e sicurezza sul lavoro che portino ad una forte riduzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro. Questo è l’obiettivo della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso dell’anno 2017 le denunce di infortunio sul lavoro sono state poco più di 641.000. Il dato è in linea con quello rilevato nel 2016, in flessione del 14% rispetto ai dati relativi all’anno 2012. Di tutte queste denunce di infortuni il 19% circa è avvenuto fuori dall’azienda cioè in itinere. Quest’ultimo dato acquisisce una certa rilevanza quando vi è da valutare accuratamente le politiche e le azioni di prevenzione da mettere in campo. Sempre nell’anno 2017 delle 641 mila denunce di infortunio 1.112 hanno avuto esito mortale. Di queste 617 sono state accertate come effettivamente verificatesi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Rimanendo sempre nelle alveo delle statistiche pubblicate dall’INAIL e riferite all’anno 2017 gli infortuni sul lavoro in Italia hanno causato ben 11 milioni di giornate di inabilità.

Numericamente molto più ridotte sono invece le denunce di malattia professionale che nell’anno 2017 sono state circa 58.000, con una flessione di 2.200 domande in meno rispetto all’anno precedente, e con un aumento del 25% rispetto all’anno 2012. Quindi se le denuce di infortunio scendono, quelle per malattia professionale salgono. Il motivo può essere ricercato in una maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori circa la possibilità che una menomazione psico-fisica possa derivare dallo svolgimento dell’attività lavorativa. Tra tutte le denunce presentate è stata riconosciuta la causa professionale solo per il 33%, tra queste il 65% riguarda patologie del sistema osteomuscolare. Da sottolineare che il dato circa le denunce di malattia professionale è riferito alle denunce presentate, mentre i soggetti ammalati sono stati 43.000, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta. Nel corso del 2017 i lavoratori deceduti per malattia professionale accertata dall’INAIL sono stati 1.206, il 37% in meno rispetto all’anno 2012.

Tutti questi dati sono contenuti e resi pubblici nella relazione INAIL anno 2017. Per quanto politiche oculate possono condurre ad una sensibile riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, appare evidente che i costi sociali e economici da sostenere sono e restano comunque elevati. E’ opportuno coinvolgere i datori di lavoro con adempimenti sempre più stringenti, ma chiari e semplici da attuare. Una corretta politica della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, coinvolgendo tutti i soggetti interessati (lavoratori datori di lavoro aziende e consulenti della sicurezza sul lavoro) rimane l’obiettivo primario.

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