Uno smartphone Cinese a Budapest

Quando un viaggio diventa la scusa perfetta per un test sul campo.

Fabio Salmoirago
4 min readJan 14, 2017
Il Parlamento Ungherese si specchia nel Danubio ghiacciato

Scendi la scaletta dell’aereo appena atterrato ti volti e scatti una foto, come te tanti altri passeggeri fanno la stessa cosa e immortalano così il loro arrivo a destinazione. Lo smartphone è così facile da raggiungere ed è praticamente un’estensione del nostro corpo, quindi il gesto più naturale è quello di usarlo per fotografare tutto quello che colpisce la nostra attenzione, ma il più delle volte lo si fa senza pensarci. Ho voluto invece usarlo in questo breve viaggio a Budapest per fare fotografie ragionandoci un po’ sù, per provare e per provarmi che alla fine è sempre il fotografo a fare le foto.

La decisione è stata rafforzata dal freddo che ha reso più complicata la gestione della fotocamera fra: guanti, zaino, tasche e batterie.

Lo smartphone utilizzato è uno smartphone cinese, uno Xiaomi Mi5 Pro, che ha una fotocamera da 16Mp stabilizzata, un buon telefono dall’ottimo rapporto qualità prezzo ma che di sicuro non rappresenta lo stato dell’arte nella categoria come può essere la fotocamera dell’ultimo iPhone o quella del Huawei P9.

La Sinagoga Grande di Budapest

Quindi fra freddo e spostamenti veloci usare lo smartphone si è rivelato sicuramente comodo e una volta abituato alla focale leggermente grandangolare non ho mai avuto problemi a fotografare quello che mi interessava. Ovviamente non ho mai usato lo zoom digitale per non avere perdita di qualità e mi sono dovuto adeguare alla prospettiva offerta della minuscola ottica ma sono già abituato e rodato alla fotografia con ottiche fisse.

Basilica di Santo Stefano
L’interno della Basilica di Santo Stefano

Oltre al vantaggio di avere una fotocamera sempre a portata di mano uno smartphone riesce ad essere anche più discreto di una macchina fotografica tradizionale, aspetto sicuramente interessante per chi ama la fotografia di strada e non vuole attirare troppa attenzione.

La Metropolitana di Budapest

L’unico vero neo è la gamma dinamica molto ridotta, anche con la funzione HDR attiva, che mostra tutti i limiti del sensore nelle situazioni ad alto contrasto, specialmente sulle alte luci con una rapida perdita di dettaglio.
Limite gestibile, ma non aggirabile, compensando l’esposizione e andando a cercare il punto giusto per la lettura dell’esposizione.

Il Parlamento Ungherese

Devo dire che come piccola fotocamera per i viaggi lo Xiaomi Mi5 Pro si è rivelato meglio del previsto, poi con pochi tocchi sullo schermo si possono postprodurre velocemente le foto con programmi come Snapseed, VSCO o Lenka e le immagini sono pronte da condividere sui social.

Le foto che ho pubblicato sono state in parte postprodotte direttamente sul telefono con VSCO e Lenka e in parte su PC con Lightroom, dove ho sentito la mancanza del formato RAW ma dovrebbe essere un limite aggirabile con un’app di terze parti.

Alla fine la qualità dei file è buona e con un po’ di pratica fra esposimetro e i comandi per la compensazione e la messa a fuoco sono riuscito a portare a casa delle fotografie che reputo interessanti.

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Fabio Salmoirago

Classe 1979. Fotografo, praticante Zen e cazzeggiatore professionista.